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Il Carnevale Bellunese 2015

Tante iniziative per un carnevale all’insegna dell’allegria e del divertimento!

Il fitto calendario del carnevale bellunese va ad arricchire quella spumeggiante allegria e spensieratezza che caratterizza e accomuna tutti i carnevali del mondo.

Ricco di manifestazioni di ogni tipo, il carnevale bellunese propone eventi culturali, serate all’insegna del puro e sfrenato divertimento, prelibatezze enogastronomiche e tanti pomeriggi ricchi di giochi e carri mascherati pensati apposta per i bambini.

Vediamo insieme alcuni dei principali appuntamenti che si svolgeranno in provincia di Belluno nei prossimi giorni, partendo dal carnevale castionese, una vera chicca della provincia di Belluno che vanta una tradizione lunga più di mezzo secolo. Castion propone una grande varietà di eventi, a partire dagli spettacoli teatrali fino alle tombolate, senza trascurare l’aspetto enogastronomico. Il programma completo è consultabile alla pagina www.prolocopievecastionese.it

Un altro degli appuntamenti fissi del folklore bellunese è la Zinghenesta di Canale d’Agordo che si terrà il 15 febbraio a partire dalle ore 14.00 in Piazza Papa Luciani: un vero e proprio tripudio di colori, musica, sapori, balli e sfilate in maschera.  Seguite l’hashtag #zinghenesta per saperne di più!

Il ricco programma del carnevale bellunese prosegue a Sedico, che propone grandiose sfilate di carri di cartapesta e di gruppi mascherati, per la gioia di tutti i bambini, ma non solo.

Da non perdere il carnevale di Sedico dei bambini il giorno domenica 8 febbraio, con la partecipazione di gruppi scolastici e tanta animazione per i più piccoli! Il programma completo alla pagina http://www.prolocosedico.it/index.php

I festeggiamenti continuano con il Carnevale di Sappada che quest’anno si svolge dal 01/02/2015 al 17/02/2015, un appuntamento molto importante per tutti gli abitanti della zona, tanto che la realizzazione delle maschere in legno è una vera e propria arte tramandata di padre in figlio. Uno scenario davvero folcloristico, da non perdere per chiunque ami il sapore delle cose genuine e tradizionali. Maggiori informazioni alla pagina  http://www.sappadadolomiti.com/ita/inverno/tradizioni/tradizione-1.html

Non lasciatevi sfuggire queste manifestazioni della provincia di Belluno, pensate apposta per divertirsi e far divertire.

Perché in fondo, come ci ricorda Charlie Chaplin, chi non ride mai non è una persona seria!

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Le dieci cose da fare a Belluno quando nevica

Quest’inverno la neve si è fatta un pò desiderare. Oggi però, finalmente, Belluno si è risvegliata coperta di bianco, con stupore dei grandi e immensa gioia dei bambini.

Approfittiamo quindi dell’occasione per darvi qualche consiglio rispondendo a questa domanda: cosa si può fare a Belluno quando nevica?

1 #Sciare. Cosa c’è di meglio che farsi una bella sciata in Nevegal nel mezzo di una bella nevicata? Il paesaggio è da favola, l’atmosfera risulta magicamente ovattata e le condizioni della pista diventano eccezionali. È possibile sciare durante il giorno, ma anche in notturna tutti i venerdì sera dalle 20.00 alle 22.30.
www.alpedelnevegal.it

2 #Passeggiare. Le passeggiate che si possono fare nei dintorni di Belluno sono molte, noi ve ne proponiamo una: dalla Sala de Luca di Borgo Pra fino alla vecchia pescheria di Fisterre. Una camminata di circa mezz’ora che inizialmente segue l’argine del Piave e poi si addentra in un viale alberato molto suggestivo, specialmente quando nevica.

3 #Scialpinismo e Ciaspolate. In Nevegal è possibile seguire ben 3 itinerari scialpinistici: la salita Vallavia, la salita Erte e un altro itinerario che unisce i primi due e consente di raggiungere il rifugio Brigata Alpina Cadore (per informazioni: www.infodolomiti.it).

Lo scialpinismo è praticabile anche sul Monte Serva: per i più esperti è possibile raggiungere la cima del monte, altrimenti si può arrivare fino alle casere del Serva.

Questi itinerari possono essere fatti anche ciaspolando!

4 #Fondo. Sul Nevegal chi pratica lo sci da fondo ha a disposizione 4 piste suddivise in due aree: un anello si trova in località Pian de Longhi ed ha una lunghezza di 15 km, con deviazione per accorciare il percorso a 5 e 10 km, mentre l’altro tracciato di 3 km si sviluppa in quota, in località Faverghera. Per informazioni: www.alpedelnevegal.it

5 #Famiglia. Godetevi la nevicata con tutta la famiglia! Vicino agli impianti di risalita del Nevegal si trovano dei campi scuola per i più piccini, una pista per slittino e una pista di ghiaccio naturale per il pattinaggio!

6 #Shopping. Un po’ di compere mentre vi fate una passeggiata per il centro storico di Belluno: un cuore pulsante ricco di negozi alla moda, boutique, gioiellerie e negozi di souvenir. I negozi di Piazza dei Martiri, ma anche quelli di Via Piazza Castello, Via Psaro, Via Matteotti e P.zza delle Erbe).

7 #Cultura. Se siete tra quelli che odiano stare all’aperto quando nevica, approfittatene per visitare il Museo Civico di Belluno, aperto tutti i giorni dalle 9.00 alle 12.00. Il martedì e il venerdì anche il pomeriggio!  Per informazioni: www.museo.comune.belluno.it

8 #Dolcezza. Dopo tutta l’attività fisica fatta, non sentitevi in colpa e assaggiate le prelibatezze che i numerosi panifici e pasticcerie del centro vi propongono: noi vi consigliamo le giuseppine, le frittelle e i crostoli dato che il carnevale si avvicina, ma sono tanti altri i dolci che potrete assaggiare!  Tranquilli: se non avete fatto sport non sentitevi in colpa: potete avvalervi del diritto di festeggiare l’arrivo della neve.

9 #Nuotare. Una nuotata al caldo nella Piscina Comunale di Belluno, una struttura moderna in cui nuotare è davvero suggestivo se fuori nevica: le vetrate che la ricoprono vi permettono di godere di un’atmosfera surreale mentre svolgete la vostra attività fisica. Per informazioni: www.piscinadibelluno.it

10 #Cioccolata. Cosa c’è di meglio che farsi coccolare da una bella tazza di cioccolata calda nei freddi pomeriggi invernali? Nel centro di Belluno sono moltissimi i bar che vi propongono una grande varietà di questa bevanda prelibata. Ovviamente con panna!

10+1 #Raccontare a noi di Adorable cosa fate quando nevica! Cosa aspettate? 

 

Photo credit Silfan http://goo.gl/OwfgD8

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Memorial Day: lest we forget

January 27, 1945, three in the afternoon, Auschwitz. A chilly day of a particularly harsh winter. The gates of the Polish death camp are torn down by the Red Army during its rapid advance from Vistola to Oder. At the head of the department it was Marshal Konev who first entered the lager.

January 27, 1945, three in the afternoon, Auschwitz. A written sign, “Arbeit macht frei”,welcomes the soldiers of the Red Army. Through their eyes the world will come to know how hell is made, and will never be the same.

January 27, 1945, three in the afternoon, Auschwitz. A liberation that has nothing joyful for those in Auschwitz who managed not to lose their lives; there are in fact too many mixed feelings of the survivors, the humiliation, the madness, the shame of being saved, the mistrust in mankind. Primo Levi tells us about it well.

A horror that touched everyone, including Belluno. Maybe not everyone knows that 983 people were deported from the province, of which 882 natives and about a hundred from outside. An articulate and complex framework, that of the deportation in the Belluno area, as explained by Professor Enrico Bacchetti of the Historical Institute of the Resistance and of the Contemporary Age-ISBREC, the leader of a research project aimed at the reconstruction of the history of those who, in the territory of Belluno, have known deportation and imprisonment.

During the conference entitled “Towards a historical biographical dictionary of deportation in the confines of Belluno”, held at the headquarters of the State Archives of Belluno on January 26, 2014, Professor Bacchetti insisted on the importance of studying the phenomenon of deportation: “Historians have been wondering for years about how many actually were deported in World War II”- says Professor of ISBEC – “maybe 10 or 12 million. But they are only figures that are the result of estimates, based on the documentation of the coffers of the lagers”.

The purpose of this research work is to approach the exact numbers starting from the local history, to build a historical geographic dictionary which is configured as a monument of paper due to those who paid such a high price  of war. Hence the appeal to all the inhabitants of the province of Belluno: collaborate in the construction of this important research through your memories of your families, of your acquaintances. Only in this way you will be able to to build a document as complete as possible, which can give a precise idea of ​​the phenomenon of deportation in the province of Belluno.

January 27, 2015, Belluno. An invitation to participate actively, collaborating to keep alive the memory of the Holocaust because “things that are forgotten” says Mario Rigoni Stern “may return”.

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Giornata della Memoria: per non dimenticare

27 gennaio 1945, le tre del pomeriggio, Auschwitz. Una giornata gelida di un inverno particolarmente rigido. I cancelli del campo di sterminio polacco vengono abbattuti dall’Armata Rossa durante la sua rapida avanzata dalla Vistola all’Oder. A capo del reparto che per primo entrò nel lager il maresciallo Konev.

27 gennaio 1945, le tre del pomeriggio, Auschwitz. Una scritta, “Arbeit macht frei”, accoglie i soldati dell’Armata Rossa. Attraverso i loro occhi il mondo verrà a sapere com’è fatto l’inferno, e non sarà più lo stesso.

27 gennaio 1945, le tre del pomeriggio, Auschwitz. Una liberazione che non ha nulla di gioioso per chi ad Auschwitz è riuscito a non perdere la vita; sono infatti troppi i sentimenti contrastanti dei superstiti, l’umiliazione subita, la follia, la vergogna di essersi salvati, la sfiducia nel genere umano. Primo Levi ce lo racconta bene.

Un orrore che ha toccato tutti, Belluno incluso. Forse non tutti sanno che furono 983 i deportati dalla provincia, di cui 882 nativi e circa un centinaio invece provenienti da fuori. Un quadro articolato e complesso quello della deportazione nel territorio bellunese, come ha spiegato il Professore Enrico Bacchetti dell’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea- ISBREC, a capo di un progetto di ricerca volto alla ricostruzione della storia di chi, nel territorio bellunese, ha conosciuto la deportazione e la prigionia.

Nel corso della conferenza dal titolo “Verso un dizionario storico-biografico della deportazione nei confini bellunesi”, svoltasi nella sede dell’Archivio di Stato di Belluno il 26 gennaio 2014, il professor Bacchetti ha insistito sull’importanza di studiare il fenomeno della deportazione: “Gli storici si interrogano da anni su quanti effettivamente furono i deportati nella Seconda Guerra mondiale” – dice il Professor dell’ISBEC – “forse 10, o 12 milioni. Ma sono solo cifre che sono frutto di stime, basate sulla lacunare documentazione dei lager”.

Lo scopo di questo lavoro di ricerca è quello di avvicinarsi ai numeri esatti partendo dalla storia locale, per costruire un dizionario storico geografico che si configura come un monumento di carta dovuto a chi pagò un prezzo così alto alla guerra. Da qui l’appello a tutti gli abitanti della provincia di Belluno: collaborate alla costruzione di questa importante ricerca tramite i vostri ricordi legati alle vostre famiglie, ai vostri conoscenti. Solo così si riuscirà a costruire un documento il più possibile completo, che possa dare un’idea precisa del fenomeno della deportazione nella provincia di Belluno.

27 gennaio 2015, Belluno. Un invito a partecipare attivamente, collaborando a tenere sempre viva la memoria della Shoah perché “le cose che si dimenticano” dice Mario Rigoni Stern “possono ritornare”.

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The Baldenich Joke

When a trick becomes the most effective weapon.

Maybe not everyone knows that even the Belluno prison can boast a famous story of escape: that which is known to history as the Baldenich Joke when twelve partisans managed to free seventy political prisoners.

It is June 16, 1944 and all is ready for the mission, Mariano Mandolesi, known by comrades as Carlo, leads his men to the gates of the Baldenich prison, where the Germans held their prisoners and that morning inside there are sixteen policemen and ten prison guards.

Their intent is to free Milo, who would be transferred to Trento by them in a few days to be shot and all the others with him, everyday victims of torture and ill-treatment. The whole operation was to take place without a fight, without a shot, without shedding further blood.

And this happened: the Baldenich Joke begins when Carlo comes with eight companions in German uniforms saying they have four prisoners to deliver. In broken German Carlo and others are turning to the police but they ask them for their incarceration documents.

The partisans have none and they try to take time, no guard realizes who is hiding really under the German jackets and hats, and they ask: “No one who speaks Italian?” Then came the prison guard who had just finished his monitoring tour and immediately becomes blocked by Biondino, who takes the pile with the keys to the cells.

Once the prisoners were freed, and the prison guards and police jailed the handful of fugitives go on foot towards the mountains. The prison guards are able to sound the alarm only twenty minutes later when Charles and the others are already at the slopes of Mount Serva, tired but excited to be able to realize the Baldenich Joke, without even firing a shot.

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La Beffa di Baldenich

Quando l’astuzia diventa la più efficace delle armi.

Forse non tutti sanno che anche il carcere di Belluno può vantare una famosa storia di evasione: quella che è passata alla storia come la Beffa di Baldenich, quando dodici partigiani riuscirono a liberare settanta prigionieri politici.

É il sedici giugno del 1944 e tutto è pronto per la missione, Mariano Mandolesi conosciuto dai compagni come Carlo guida i suoi uomini verso le porte del carcere di Baldenich, dove i tedeschi tengono i propri prigionieri e al cui interno quella mattina ci sono sedici carabinieri e dieci secondini.
Il loro intento è quello di liberare Milo, che da li a pochi giorni sarebbe stato trasferito a Trento per essere fucilato e insieme a lui anche tutti gli altri, vittime ogni giorno di torture e maltrattamenti. Tutta l’operazione avrebbe dovuto svolgersi senza colpo ferire, senza uno sparo, senza spargere ulteriore sangue.

E questo avvenne: la Beffa di Baldenich inizia quando Carlo si presenta con otto compagni in uniforme tedesca dicendo di avere quattro prigionieri da consegnare. In un maccheronico tedesco Carlo e gli altri si rivolgono ai carabinieri i quali però chiedono loro i documenti di carcerazione.
I partigiani ne sono sprovvisti e cercano di prendere tempo, nessuna guardia si accorge di chi si nasconda realmente sotto le giacche e i copricapi tedeschi e chiedono: “Nessuno che parli italiano?” In quel momento arriva il secondino che aveva appena ultimato il giro di controllo e subito viene bloccato da Biondino, che gli prende il mazzo con le chiavi delle celle.

Liberati i prigionieri, incarcerati secondini e carabinieri il manipolo di fuggiaschi si dirige a piedi verso le montagne. Le guardie carcerarie riescono a dare l’allarme solo venti minuti dopo quando Carlo e gli altri si trovano già alle pendici del monte Serva, stanchi ma entusiasti per essere riusciti a realizzare la Beffa di Baldenich, senza dover sparare neppure un colpo.

Comincio dai Tre - Teatro
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Comincio dai Tre

Comincio dai Tre – Il teatro dedicato ai più piccoli

Comincio dai Tre è un progetto educativo teatrale, promosso da Tib Teatro, sotto la direzione artistica di Daniela Nicosia e dedicato a scuole e famiglie bellunesi.

Tre settimane di spettacoli teatrali per le scuole dell’infanzia, le primarie e le secondarie.

19 e 20 gennaio – Barbablu, fiaba horror per ridere di paura

Comincio da Tre parte con uno spettacolo teatrale ispirato alla fiaba di Charles Perrault ed interpretato da un magnifico Albino Bignamini, che nella parte dell’autore racconta la vicenda di Maria, giovane sposa del ricchissimo quanto orribile Barbablu.
Il racconto porta i piccoli delle classi quarte e quinte delle scuola primarie, a perdersi in un emozionate susseguirsi di eventi: il giro a cavallo per le strade di Parigi, il corteggiamento della giovane Maria, il castello maledetto e la troppa curiosità della protagonista.
Una trama avvincente, capace di trasformare la paura in interesse per il racconto.

21 e 22 gennaio – Il re pescatore

Il re pescatore è una fiaba poetica sul tempo, custode dei nostri sogni e desideri più segreti, dedicato alle prime tre classi delle primarie. In questa rappresentazione il tempo è vissuto soprattutto come esperienza condivisa, una dedica agli altri.
A Comincio da Tre la storia di un re che abbandona il suo regno, il suo castello e tutte le sue ricchezze per pescare un unico pesce, tra milioni di altri pesci.
Egli sente che questi lo chiama con una voce amica e capisce presto che il pesce altri non è che la sua povera figlia, intrappolata da un incantesimo.
Uno spettacolo con musiche e costumi, in cui le scenografie cambiano, trasportando i piccoli spettatori dai fondali marini ai moli sulla spiaggia, tra leggenda e realtà quotidiana.

Dal 27 gennaio – Appuntamenti per l’infanzia e le scuole secondarie

Dal 27 gennaio continuano gli appuntamenti di Comincio da Tre dedicati alla scuola dell’infanzia, con lo spettacolo teatrale Le avventure di Pulcino.

Per le scuole secondarie di primo e secondo grado invece l’appuntamento è fissato con la storia. In occasione della giornata della memoria infatti il teatro diventa un luogo dove riflettere sull’olocausto, con il progetto dedicato alla Giornata della Memoria: Shoah le Memorie.

Domeniche a teatro – Voglio la luna

Dal 25 gennaio Comincio da Tre apre le porte del Teatro Comunale anche di domenica. Gli spettacoli iniziano alle 17:00 con uno spettacolo nato dal incontro con Fabio, un ragazzo affetto dalla sindrome di Down, capace di credere che ognuno può ottenere ciò che desidera davvero, anche la luna.
Fabio capirà però che non sempre è giusto volere tutto per sé, poichè molte cose appartengono a tutti, per questo con un gesto magico e poetico dividerà lo splendore della luna con i piccoli spettatori.
Lo spettacolo, Voglio la luna, già finalista per il premio Scenario Infanzia, ha vinto Eolo Awards 2013, come miglior progetto educativo teatrale per ragazzi e giovani. Per info e prenotazioni: 0437 90 05 55.

La ventiduesima edizione di questa stagione teatrale è patrocinata da: Comune di Belluno, la Fondazione Teatri delle Dolomiti, il MIBAC.
La manifestazione è effettuata con il Patrocinio di Regione del Veneto e inserita in Reteventi Cultura 2014 – Provincia di Belluno, MIUR–USR del Veneto Ufficio Scolastico Provinciale di Belluno, Agiscuola, AICS per la Cultura e Sparkasse.

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The Ice Garden in Belluno will stay until 25th January

The Ice Garden in Belluno, opened the last 6th December, will stay in Piazza Duomo until sunday 25th January.

Located at the escalators exit and easy to reach from Lambioi Parking, this ice-rink is always open from 8 a.m. to 12 p.m., and from 3 p.m to 7:30 pm. However, during the weekend the Ice Garden delays is opening at 10 a.m and the mornings from monday to friday are reserved for school classes, that can experience a different gym lesson.

Like in the past editions, the ice-rink gave moments of incredible fun during this year, thank to a cold and cloudless winter.
Adults and children, expert ice-skaters or not, challenged each other in front of the duomo, showing exciting races along the frozen flooring, acrobatic performances and funny falls.

And what about you? Have you ever skated on this Ice Garden? Tell us your experience.