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Frecce Tricolori e Presentazione Mondiali di Parapendio a Feltre

In occasione della presentazione del programma dei Mondiali di Parapendio del Monte Avena, che si terranno dal 1° al 15 luglio a Feltre, a 50 anni dall’ultimo sorvolo, le Frecce Tricolori torneranno nei cieli bellunesi mercoledì 28 giugno.

L’appuntamento è in piazza Maggiore a Feltre, alle 17:30. Si comincerà con la presentazione del programma di gara e di tutti gli eventi. Iniziative in volo e a terra pensate per appassionati e semplici spettatori, per vivere da vicino la gara e farsi coinvolgere in svariate attività, dai voli biposto, alle escursioni naturalistiche, passando per degustazioni gastronomiche, cene a tema e concerti.
Poi, poco prima delle 18:30 tutti con il naso all’insù aspettando la pattuglia più amata dell’Aeronautica Militare Italiana, che passerà sopra la piazza portando così il loro saluto bene augurale.

Per informazioni:
www.monteavena2017.org
Facebook: evento, pagina ufficiale.

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Adorable Belluno è tornato online!

Adorable Belluno è tornato!
Ci siamo fatti attendere un po’… ma torniamo con un look tutto nuovo! Rieccoci online con tanti nuovi eventi per l’estate bellunese, nuovi approfondimenti e curiosità sul territorio.

I nostri social sono quelli di sempre, FacebookInstagram, Twitter e Pinterest dove troverete le immagini più belle della città e dove potrete contattarci e raccontarci ogni giorno la vostra Adorable Belluno!

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Fine settimana a Belluno: 3 motivi per esserci

Ecco per voi tre motivi per trascorrere questo fine settimana a Belluno.
Le parole d’ordine che dovete tenere bene a mente sono: musica d’autore, Carnevale e teatro.
Continuate a leggere e scegliete come passare il vostro weekend ai piedi del Serva.

Eco di Sirene – Carmen Consoli in concerto.

Questo sabato il tour della Cantantessa arriva a Belluno, al Teatro Comunale.
Un’occasione da non perdere per ascoltare dal vivo una delle voci più belle del cantautorato italiano contemporaneo.
Carmen Consoli è una cantastorie capace di raccontare con acuta sensibilità e spiazzante realismo, le vicende di cui ogni giorno sentiamo parlare o che ci coinvolgono personalmente.

Alle 21:00 il concerto, per i biglietti visitate il sito di Carmen Consoli

Carnevale bellunese che spasso.

Domenica 26 Febbraio piazza dei Martiri si colora per l‘edizione zero del Carnevale.

Ecco il programma:
10:30 partenza della Carnival Color Run: una passeggiata, rigorosamente in costume, di 4,9 km per le vie di Belluno.
Non avete il costume? Nessun problema! Prima di iniziare la passeggiata passate alla Carrozzeria Carnevale, dove si entra in bianco e si esce verniciati!
Iscrizione: 3,00 euro con gadget e 5,00 euro con tuta compresa (che verrà colorata).
In collaborazione con Kudosport, Associazione Autismo Belluno e A.I.C.E.

11.30 Concorso delle Mascherine: premio alla mascherina più bella e al gruppo scolastico più numeroso. In collaborazione con Volksbank. Il tutto animato dai mitici Fratelli Al.

14:30 parte la chiassosa e divertente sfilata dei carri allegorici, accompagnata dai gruppi e delle bande.

E per finire in belleza non mancate alla serata in festa organizzata da BellunoLaNotte con DJ Andrea Parente, in piazza dei Martiri.

Lunedì 27 Febbraio presso la Palestra delle Scuole Medie di Castion alle ore 20.30 Tombola di Carnevale!

Vi è sfuggito qualcosa? Leggete il programma completo!

Teatro

Terza parola chiave di questo fine settimana bellunese dicevamo essere “teatro”.
E allora ecco lo spettacolo che andrà in scena domenica 26 febbraio, alle 20:45, proprio al Teatro Comunale di Belluno.

Oblivion: the HUMAN Jukebox
Gli Oblivion hanno in repertorio tutto, l’intero pantheon dei grandi della musica italiana e internazionale e sono pronti ad affrontare sfide sempre più difficili a colpi di parodie, mash-up, duetti impossibili, canzoni strampalate.
Dai Ricchi e Poveri ai Rapper, da Ligabue ai Cori Gospel, da Morandi ai Queen, tutte le canzoni senza farne nessuna. Uno schiacciasassi che trangugia e livella Sanremo, X Factor, Albano e Il Volo.

Buon divertimento.

Photo Credit: rossfor

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Cosa fare a Belluno?

Un weekend ricco di eventi in quel di Belluno!
Eventi di ogni tipo e adatti a persone di tutte le età: dai racconti di viaggio con Samarcanda, al Waterline con Alessio Gosso, dagli spettacoli per la famiglia fino alla presentazione del libro di Gennaro Sangiuliano. E domenica a Castion c’è il Carnevale!

Racconti di viaggio: Samarcanda e la Via della Seta

Sala Bianchi a Belluno (via Fantuzzi 11).
Sabato 18 Febbraio 2017 ore 21.00

Immagini e aneddoti che raccontano un viaggio meraviglioso alla scoperta di luoghi affascinanti. Crocevia di culture, tra le influenze musulmane, buddiste e cristiane.

Molte delle tappe di questo viaggio, tra cui Samarcanda, Khiva e Bukhara sono tra la principali località della celeberrima Via della Seta.

Durante la serata non mancheranno i consigli su come affrontare un viaggio del genere… il resto è una sorpresa che certamente non vi deluderà!

Waterline

Piscina di Belluno. Sabato 18 Febbraio 2017  15:00    

Che cos’è Waterline?
Si tratta di una slack line sull’acqua che apporta benefici alla respirazione, all’agilità e rinforza l’intero corpo, permettendo di migliorare il proprio equilibrio e la propria concentrazione mentale.
Un’attività adatta a tutti, ragazzi e adulti, per divertirsi assieme.

Sabato 18 febbraio alla Piscina di Belluno sarà possibile provare questo affascinante sport: pagando solo il normale ingresso in Piscina (interi € 7,50; ridotti € 5,50; € 6,50 interi con tessera AICS).
Gli interessati avranno l’opportunità cimentarsi in questa divertente disciplina, dalle 15.00 alle 16.30, assieme ad Alessio Gosso e mettere così alla prova le proprie abilità.

Per avere maggiori informazioni è possibile recarsi presso la segreteria della Piscina di Belluno

La parabola di Hillary Clinton.

Sabato 18 febbraio Gennaro Sangiuliano presenta il suo ultimo libro.

Sabato 18 febbraio alle ore 17.30 nella Sala Teatro del Centro congressi Giovanni XXIII di Belluno, per la rassegna culturale I Grandi incontri dell’Associazione Liberal Belluno presieduta da Rosalba Schenal, si terrà la conferenza dal titolo “Il potere in una dinastia americana” .

Durante la serata Sangiuliano presenta il suo ultimo libro  “Hillary, vita e potere di una dinastia americana” pubblicato con Mondadori. Il voluma racconta della parabola politica della ex first lady. “Nel secondo mandato di Bill Clinton a governatore dell’Arkansas, Hillary decide di non essere più solo la moglie ma assume un ruolo forte nella amministrazione dello Stato: divenni il navigatore della nostra carriera politica in comune … Ho sempre saputo di essere un leader politico …”.  

Conduce l’incontro Roberto De Nart.

Ho Un Lupo Nella Pancia. Comincio dai 3

Teatro Comunale
Domenica 19 Febbraio  2017  17:00

Uno spettacolo che fa riflettere sulle relazioni tra bambini e adulti, tramite il cibo.

Dolce, salato, aspro, amaro. Il senso del gusto accompagna la costruzione delle nostre relazioni con il mondo. Ci allontaniamo dal dolce rassicurante del latte materno alla ricerca di cibi salati, assaggiamo il mondo e le persone intorno a noi, ridiamo e mastichiamo i sapori aspri che ci fanno fare le boccacce, finché impariamo ad assaporare anche l’amaro, ed iniziamo ad essere grand.

Babilonia Teatri, Leone d’Argento a La Biennale di Venezia 2016, si misura qui col teatro per i più piccoli senza rinunciare alla sua intensa cifra espressiva!

Il carnevale Castionese

Domenica 19 Febbraio.
Giunto alla 57° edizione il Carnevale di Castion vi aspetta con tante divertenti attività, ecco il programma.
Dalle ore 10.00 apertura degli stand gastronomici, animazione e giochi per bambini con il mago Bronze e spettacolo di giocoleria.
Alle ore 11.30 sfilata delle mascherine con premi: sono invitate tutte le scuole materne, il gruppo più numeroso e la mascherina più bella riceveranno un premio.
Al pomeriggio alle ore 14.30 da in programma la  sfilata dei carri allegorici lungo il Pian delle Feste, a seguire le premiazioni.

phot credit: claudio_play_lucca

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Fine settimana bellunese

Non avete ancora dei programmi per questo week-end ma siete sicuri di non voler restare chiusi in a casa a far nulla? Ecco i nostri consigli.

Una giornata in Nevegal!

Caricate in macchina la famiglia, prendete gli sci, il bob oppure lo slittino e partite per una splendida giornata all’aria aperta!
Come avrete sicuramente notato la neve ha ricoperto le piste da sci del Nevegal offrendo così il terreno ideale per gli amanti dello sci e di tutti gli sport invernali.

Arte in centro città

Non amate lo sport all’aria aperta e preferite un’alternativa culturale?
Allora scegliete una visita al museo civico di Belluno, nella nuova e stupenda sede di Palazzo Fulcis.
Il museo raccoglie oltre 600 opere. Dipinti, disegni, collezioni di bronzi, gioielli, matrici di tipografia e molto altro ancora.

Fino al primo maggio inoltre è possibile conoscere da vicino il genio creativo di Tiziano, grazie alla mostra La Madonna Barbarigo dell’Ermitage.

Teatro

Calendar Girls è lo spettacolo che va in scena questo fine settimana al Teatro Comunale di Belluno. Per la precisione sabato 11 e domenica 12 febbraio.

La storia, scritta da Tim Firth e interpretata da un corposo cast, nel quale spicca il nome di Angela Finocchiaro, è ispirata a un fatto realmente accaduto. Protagoniste di questa vicenda sono le donne del Women’s Institute di Londra, impegnate nella raccolta fondi da destinare ad un ospedale. Una di loro, stanca di vecchie e fallimentari iniziative di beneficenza, ha un’idea molto particolare…

Conferenza 

Torna Dolomiti in Scienza, sabato 11 febbraio alle ore 17:00 al Centro Congressi Giovanni XXIII.Temi della serata saranno:

  •  “L’Infermieristica. Scienza del prendersi cura delle persone”, con la Dott.ssa Cristina Santin (ULLS 2 Marca Trevigiana). In un contesto culturale di salute caratterizzato dall’innovazione e dal cambiamento continuo, un valore rimane costante all’interno della disciplina infermieristica, il prendersi cura dell’altro; infatti, l’attenzione è sempre più rivolta al benessere e ai bisogni/problemi di salute della persona, nonché allo sviluppo delle potenzialità dell’individuo nel gestire e mantenere un personale equilibrio nel continuum salute-malattia.
  • “Alla scoperta dei nostri microscopici inquilini: il microbioma umano” con la Dott.ssa Laura Vidalino (Liceo delle Scienze Applicate Feltre).
    Il microbioma umano è l’insieme di tutti i microrganismi che vivono in simbiosi con il corpo umano e di tutti i geni che essi sono in grado di esprimere.
    La scoperta del microbioma umano rappresenta la nuova frontiera della medicina, perché ci ha fatto capire che non viviamo da soli, ma che ciascuno di noi condivide il proprio corpo con una moltitudine di microscopici inquilini che lo ha colonizzato fin dalla nascita.

 

Phot Credit: paoland76

palazzo Fulcis
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Palazzo Fulcis, the home of art in Belluno

The inauguration ceremony of the new Civic Museum of Belluno has been scheduled for Thursday January 26th, at 5:30pm, at the Teatro Comunale of Belluno. At the end of the event it will be possible to visit the museum at its new home in Palazzo Fulcis with entrance until 10:00pm.
In addition, until February 5th, entrance to the new Civic Museum of Belluno is free of charge.

Exceptional guest Tiziano Vecellio with his Madonna Barbarigo, on exhibit until May 1st.

Adorable Belluno helps you get to know your neighbor Palazzo Fulcis, a place at the heart of the citizen center, facing via Roma, in front of the historic Teatro Comunale. The 18th century palace, the former home of one of the most known families of the city, now belongs to all of the Bellunese and is destined to become the cultural jewel of the Dolomites.

Palazzo Fulcis the home of art in Belluno

Palazzo Fulcis yesterday

Palazzo Fulcis gets its name from the nobile Bellunese family Fulcis, said to be residents of Belluno as early as the 1300s and inscribes in the Council of Nobles since 1512.
Few know the history of the palace in the centuries before the 1700s, certainly that in 1776 the architect Valentino Alpago Novello (1707-1793) was responsible for the expansion of the palace on the occasion of the marriage of Guglielmo Fulcis to the Trentino countess Francesca Migazzi de Vaal.
Palazzo Fulcis was enriched with the elegante and powerful facade on via Roma, the creation of two monumental entrances and an imposing perron. The residence is given not just a grandiose honor room, but also the interiors gain precious finishes with stucco decorations and extraordinary sown floors, with rococo motifs.

Palazzo Fulcis today

Today Palazzo Fulcis maintains its unaltered charm that has distinguished it for centuries. It consists of 3000 square meters of exhibit space, distributed on 5 floors in 24 exhibition rooms. The restoration work, financed by the Fondazione Cariverona, was entrusted to the studio Arteco of Verona and involved close collaboration between the museum curator Denis Ton and the design architect Antonella Milani.
But let’s go to the palace, what has changed from its antique perspective? Little to nothing, since the work of restoration did not only maintain as much as possible the original style of this splendid citizen residence, but also gave life back to historic details. Today standing out more beautifully than ever, the delicate decorations of the royal floor and the frescoes that enrich the ceiling of the Grand Salon of the second half of the 1700s and the frescoes of the end of the 1800s, that animate other spaces of the palace. In the restoration of the Fulcis 

Ma veniamo al palazzo, cosa è cambiato del suo antico aspetto? Poco o nulla, poichè l’opera di restauro non solo ha mantenuto il più possibile inalterato l’aspetto originario di questa splendida residenza cittadina, ma anche ridato vita ad elementi dell’epoca. Oggi spiccano, più belli che mai, i delicati decori del piano nobile e gli affreschi che arricchiscono il soffitto del Grande Salone del secondo Settecento e gli affreschi di fine Ottocento, che animano altri ambienti del palazzo. During the restoration of the Fulcis, floors with rococo motifs and late baroque stuccos were also recovered.

What is new? There are new security systems and air conditioning, a new main staircase and an elevator, all transparent for access to each floor. Additional maintenance for the functional adaption of the new Civic Museum of Belluno.

Works and artists of the Civic Museum of Belluno

As you have been able to understand Palazzo Fulcis is already a masterpiece of art in itself and to succeed at inserting the entire collection of the Civic Museum of Belluno, which consists of well over 600 pieces, in spaces this strongly stylized, was not a simple endeavor. The same structure of the palace constrains a path through the museum that is not at all linear, yet remains very evocative, that we are certain.

What are the artworks that one can admire in the rooms of the Fulcis?

The Civic Museum of Belluno conserves splendid collections, beginning with the Zambelli collection: one of the most important collections of 18th century porcelain of Veneto. The jewelry collection of Prosdocimi Bozzoli, the bronzes and the plaques of Count Florio Miari, donated to the museum by his son Carlo, the woodcut prints of the typographer Tissi, and the graphic collections, from which stand out the drawings of Andrea Brustolon, the works of Diziani, until the sheets of Demin and Paoletti. And then still the prints of the collection, among which there is the background Alpago-Novello that consists of more than 1400 sheets.

But who are the artists of the Bellunese museum collection? Let’s go through them in order and get to know a few.

1400s and 1500s

In this splendid residence that is living art, by way of its masterpieces, two active Bellunese of the 1400s and 1500s are Simone da Cusighe and Matteo Cesa, followed by Jacopo da Montagnana, known as one of the most important artists in the Venetian lands, for the renaissance language of Giovanni Bellini and Antonello da Messina. Do these names sound familiar? Then you will certainly also know Pomponio Amalteo, Domenico Tintoretto, Bernardino Licinio, Francesco Frigimelica or Palma il Giovane.

1600s, 1700s and 1800s

In the rooms of the second floor of the Civic Museum of Belluno one can find a few of the most important names in the museum while at the same time learning more about the driving themes and focal points of the history of art in Belluno.

Regarding the theme of the landscape, the key artists of these three centuries are Marco Ricci, Antonio Diziani, Giuseppe Zais, until Ippolito Caffi and Alessandro Seffer.
Belluno was also a land for wood sculptors, among which stand out Valentino Panciera Besarel and the even more famous Andrea Brustolon.
The exhibit proceeds with the sculpture of the 1800s and the works of the Risorgimento theme and portraiture.

The Bellunese from the 1500s to the 1800s

Also on the second floor of Palazzo Fulcis, more specifically in one of the covered hallways that faces the courtyard, the collection of votive tablets of the Church of Sant’Andrea is exhibited, which brings us back in time, to discover the grand devotion and also the apparel of the Bellunese population. 

Sebastiano Ricci

Sebastiano Ricci is the star of the Civic Museum. Born in Belluno in 1659, during his lifetime he worked in both north and south Italy, as well as in England and France.

Observing the paintings of Sebastiano Ricci allows us to go on a voyage back in time through European painting, from the Baroque period to the Rococo. At the museum exhibited are La Pazienza di Giobbe, a work of the 1600s, the Riposo durante la fuga in Egitto, expression of a new and more free style, probably from the English period, La Testa della Samaritana, coming from the lost cycle of villa Belvedere in Belluno dated 1718 and Il satiro e la famiglia del contadino, work of mature production, as characterized by the style “di tocco” developed by Ricci himself.
Three other artworks of the Bellunese painter, conserved in the Civic Museum, are elsewhere in the museum route and are exhibited on the third floor, waiting to return to their original home, meaning the dressing room of Fulcis. These works are the monumental Caduta di Fetonte, l’Ercole e Onfale and l’Ercole al bivio.

A Brief History of the Civic Museum of Belluno

The history of the Civic Museum of Belluno begins in the year 1872 when the Bellunese doctor Antonion Giampiccoli decides to donate his collection of paintings to the community, on wood and canvas. To these were soon added anoher donation, that of Carlo Miari who decided to gift the entire collection of his father Florio, consisting of bronzes, medals, plaques, coin, seals, manuscripts and books.

To be honest the first real collection of the Civic Museum of Belluno goes back to 1837 when Belluno became instituted as the Gabinetto Provinciale Naturalistico della Provincia (Provincial Advisory Council on Nature), then Gabinetto di Storia Naturale e Industria Patria (Advisory Council of Natural History and Industrial Heritage), with the natural collections of the Bellunese doctor and botanist Alessandro Francesco Sandi, to which were also added the zoological collections of Angelo Doglioni.

In 1876 the museum was instituted the Provincial Conservatory Commission of art monuments and antiquity of Belluno and Osvaldo Monti was nominated inspector of excavations and monuments. For the exhibit of the civic collection, one of the most antique of Veneto, the palazzo del Collegio dei Giuristi, in piazza Duomo, was selected. This collection, until now, was at the home of the Civic Museum of Belluno.

In the years following the collection of the Civic Museum continued to grow, thanks to both donations and acquisitions.

 

Photo by Andrea De Martin

palazzo Fulcis
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Palazzo Fulcis, la dimora dell’arte a Belluno

La cerimonia di inaugurazione del nuovo museo Civico di Belluno è fissata per giovedì 26 gennaio, alle ore 17:30, presso il Teatro Comunale di Belluno. Al termine della stessa sarà possibile visitare il museo, nella nuova sede di Palazzo Fulcis con ingresso contingentato fino alle 22:00.
Inoltre fino al 5 febbraio l’entrata al nuovo Museo Civico di Belluno è gratuita.

Ospite d’eccezione Tiziano Vecellio con la sua Madonna Barbarigo, in mostra fino al primo maggio.

Adorable Belluno vi porta a conoscere più da vicino Palazzo Fulcis, posto nel cuore del centro cittadino, affacciato su via Roma, di fronte allo storico Teatro Comunale. Il palazzo settecentesco, un tempo dimora di una delle famiglie più in vista della città, ora appartiene a tutti i bellunesi ed è destinato a diventare il gioiello culturale delle Dolomiti.

Palazzo Fulcis la casa dell’arte a Belluno

Palazzo Fulcis ieri

Palazzo Fulcis deve il suo nome alla nobile famiglia bellunese Fulcis, attestata come residente in Belluno già dal Trecento ed iscritta al Consiglio dei Nobili dal 1512.
Poco si conosce sulla storia del palazzo nei secoli che precedono il Settecento, certo è che nel 1776 l’architetto Valentino Alpago Novello (1707-1793) si occupa, in occasione delle nozze di Guglielmo Fulcis con la contessa trentina Francesca Migazzi de Vaal, dell’ampliamento del palazzo.
Palazzo Fulcis viene arricchito con l’elegante e possente facciata su via Roma, vengono creati due monumentali portali di accesso e un imponente scalone. La dimora viene dotata inoltre di una grandiosa sala d’onore e gli spazi interni vengono impreziositi con decorazioni a stucco e straordinari pavimenti in seminato, a motivi rococò.

Palazzo Fulcis oggi

Oggi Palazzo Fulcis mantiene inalterato il fascino che lo ha contraddistinto nei secoli. Esso consta di tremila metri quadrati destinati allo spazio espositivo, distribuito su 5 piani e articolato in 24 sale espositive. Il lavoro di restauro, finanziato dalla Fondazione Cariverona  è stato affidato allo studio Arteco di Verona e ha visto la stretta collaborazione tra il curatore museale Denis Ton e l’architetto progettista Antonella Milani.
Ma veniamo al palazzo, cosa è cambiato del suo antico aspetto? Poco o nulla, poichè l’opera di restauro non solo ha mantenuto il più possibile inalterato l’aspetto originario di questa splendida residenza cittadina, ma anche ridato vita ad elementi dell’epoca. Oggi spiccano, più belli che mai, i delicati decori del piano nobile e gli affreschi che arricchiscono il soffitto del Grande Salone del secondo Settecento e gli affreschi di fine Ottocento, che animano altri ambienti del palazzo. Nel restauro del Fulcis sono stati recuperati anche i pavimenti con motivi rocaille e gli stucchi tardo barocchi.

Cosa c’è di nuovo? Di nuovo ci sono gli impianti di sicurezza e condizionamento, una nuova scala principale ed un ascensore, tutto trasparente per accedere ad ogni piano. Interventi necessari all’adeguamento funzionale del nuovo Museo Civico di Belluno.

Opere e artisti del Museo Civico di Belluno

Come avete potuto capire Palazzo Fulcis è già di per sé un’opera d’arte e riuscire ad inserire l’intera collezione del Museo Civico di Belluno, che consta di ben 600 opere, in degli spazi così fortemente connotati, non è stata un’impresa semplice.
La stessa struttura del palazzo obbliga ad un percorso museale non sempre rettilineo, anche se altamente suggestivo, potete starne certi.

Quali sono le opere che si possono ammirare tra le stanze del Fulcis?

Il Museo Civico di Belluno conserva delle splendide collezioni, a cominciare dalla collezione Zambelli: una delle più importanti raccolte di porcellane del Settecento del Veneto. La collezione di gioielli Prosdocimi Bozzoli, i bronzetti e le placchette del conte Florio Miari, donate al museo dal figlio Carlo, le matrici xilografiche della tipografia Tissi, e le raccolte grafiche, tra le quali spiccano i disegni di Andrea Brustolon, i lavori di  Diziani, fino ai fogli di Demin e Paoletti. E poi ancora le stampe da collezione, tra le quali c’è il fondo Alpago-Novello che consta di oltre 1400 fogli.

Ma chi sono gli artisti della collezione museale bellunese? Andiamo per ordine e vediamo se ne conoscete qualcuno.

Quattrocento e Cinquecento

In questa splendida dimora dell’arte vivono, attraverso le loro opere, due bellunesi attivi nel Quattrocento e Cinquecento, sono Simone da Cusighe e Matteo Cesa, poi c’è Jacopo da Montagnana, ritenuto uno degli artisti più importanti per la diffusione, nella terraferma veneta, del linguaggio rinascimentale di Giovanni Bellini e Antonello da Messina.  Vi suonano familiari questi nomi? Allora conoscerete di certo anche Pomponio Amalteo, Domenico Tintoretto, Bernardino Licinio, Francesco Frigimelica o Palma il Giovane.

Seicento, Settecento e Ottocento

Nelle stanze del secondo piano del Museo Civico di Belluno si possono incontrare alcune tra le personalità più importanti che popolano il museo e allo stesso tempo approfondire i temi conduttori nodali per la storia dell’arte a Belluno.

Per quanto riguarda il tema del paesaggio, gli artisti chiave di questi tre secoli sono Marco Ricci, Antonio Diziani, Giuseppe Zais, fino a Ippolito Caffi e Alessandro Seffer.
Belluno è stata anche terra di scultori del legno, tra i quali spiccano Valentino Panciera Besarel e il più famoso Andrea Brustolon.
L’esposizione prosegue con la scultura dell’Ottocento e con le opere di tematica risorgimentale e ritrattistica.

I bellunesi dal Cinquecento all’Ottocento

Sempre al secondo piano di Palazzo Fulcis e più precisamente in uno dei corridoi coperti che si affacciano sul cortile, è esposta la raccolta di tavolette votive della chiesa di Sant’Andrea, che ci porta indietro nel tempo, alla scoperta della grande devozione ma anche dei costumi del popolo bellunese.

Sebastiano Ricci

Sebastiano Ricci è la star del Museo Civico. Nato a Belluno nel 1659, durante la sua vita ha lavorato da nord a sud Italia, ma anche in Inghilterra e Francia.

Osservare i dipinti di Sebastiano Ricci ci permette di fare un viaggio a ritroso nella pittura europea, dalla stagione barocca a quella rococò. Al museo sono esposte La Pazienza di Giobbe, un’opera del Seicento, il Riposo durante la fuga in Egitto, espressione di uno stile nuovo e più libero, probabilmente del periodo inglese, La Testa della Samaritana, proveniente dal perduto ciclo  di villa Belvedere a Belluno datata 1718 e Il satiro e la famiglia del contadino, opera questa della produzione matura, caratterizzata dalla maniera “di tocco” sviluppata da Ricci.
Altre tre opere del pittore bellunese, conservate al Museo Civico, esulano però dal percorso museale e sono esposte al terzo piano, in attesa di tornare nella loro sede originale, vale a dire il camerino Fulcis. Esse sono la monumentale Caduta di Fetonte, l’Ercole e Onfale e l’Ercole al bivio.

Breve Storia del Museo Civico di Belluno

La storia del Museo Civico di Belluno inizia nell’anno 1872 quando il medico bellunese Antonio Giampiccoli decide di donare alla comunità la sua raccolta di dipinti, su tavola e su su tela. A questa si aggiunse presto un’altra donazione, quella di Carlo Miari che decise di regalare l’intera raccolta del padre Florio che consta di bronzi, medaglie, placchette, monete, sigilli, manoscritti e libri.

Ad essere sinceri la prima vera collezione del Museo Civico Bellunese risale al 1837 quando a Belluno venne istituito il Gabinetto Provinciale Naturalistico della Provincia, poi Gabinetto di Storia Naturale e Industria Patria, con le raccolte naturalistiche del medico e botanico bellunese Alessandro Francesco Sandi, cui si aggiunsero quelle zoologiche di Angelo Doglioni.

Nel 1876 venne istituita la Commissione Provinciale Conservatrice dei monumenti d’arte ed antichità di Belluno e Osvaldo Monti venne nominato ispettore agli scavi e ai monumenti. Per l’esposizione della raccolta civica, una delle più antiche del Veneto, venne scelto il palazzo del Collegio dei Giuristi, in piazza Duomo, che fino ad oggi è rimasta la sede del Museo Civico di Belluno.

Negli anni a seguire la collezione del Museo Civico è andata ampliandosi, grazie a donazioni e acquisizioni.

Foto di Andrea De Martin

Madonna Barbarigo
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The Barbarigo Madonna of the Hermitage on exhibit in Belluno.

The exhibit La Madonna Barbarigo dell’Ermitage  (The Barbarigo Madonna of the Hermitage)is a very relevant event, not only because it accompanies the reopening of the Museo Civico di Belluno, in one of the most beautiful palaces of the city, but above all because it brings the masterpiece of Tiziano to his birthplace.
167 years have passed since the the painting left the confines of Italy and now it is returning to the Dolomites, the lands where the genius Tiziano was born.

The subject depicted by Tiziano in the painting The Barbarigo Madonna is noteworthy for its great chromatic expressiveness, but above all because it represents a devotional model developed by the Master, replicated and copied for centuries to follow, beyond the 16th century.

The Bellunese exhibit La Madonna Barbarigo dell’Ermitage is the opportunity for comparing the masterpiece of the museum of St. Petersburg, with two other works of art. The first is a version autographed by the subject, coming from the Museum of Fine Arts of Budapest, entitled Madonna con il Bambino e san Paolo (Madonna with the Baby and Saint Paul), while the other is Madonna con il Bambino e Santa Caterina (Madonna with the Baby and St. Catherine), one of the most important replicas of art, conserved by the Uffizi Gallery in Florence.

The exhibitLa Madonna Barbarigo dell’Ermitage would like to be an homage to the Cadorino painter in his homeland, and a wonderful gift for all of the Bellunese.

The Barbarigo Madonna, history of a painting.

The history of the painting The Barbarigo Madonna begins in Venice, around the mid 1500s.
In the magnificent lagoon city, more specifically on Calle dei Biri, where an important Italian painter once lived. His name is Tiziano Vecellio. All of you know the Cadorino painter, the master of color.

What was Tiziano doing in Venice? You must know that halfway through the 16th century was the era of the successful painter. Known and loved by those powerful at the time, as they commissioned important works, Tiziano was also a wise owner of the studio.

Tiziano had a son whose name was Pomponio Vecellio, and it was he who in 1581 sold the home of his father, who died in 1576, to a Venetian royal: Cristoforo Barbarigo. The Barbarigo bought the house and everything inside, even the paintings of the master. Among these paintings was the canvas depicting the Virgin Mary with the Child and Mary Magdalene, eventually taking the name The Barbarigo Madonna.

The Barbarigo Family lived in the Barbarigo Palace of the Terrazza, that in the 1700s became on of the primary places of cultural attraction in Venice. A treasure chest that contained one of the most famous art collections of the time, mostly thanks to the presence of various works of the Cadorino master.

Years passed and the descendants of Cristoforo decided to sell their entire collection, beloved by their ancestors, and so in 1850 the Tzar Nicholas purchased the entire Venetian collection.
The Barbarigo Madonna arrived at the Hermitage in St. Petersburg, home of the Romanov family until 1917. Here the masterpiece was restored with a yellowish hue, that does a justice to its high quality.

The Barbarigo Madonna today

Today the Barbarigo Madonna is conserved in the rooms of the Russian museum, restored by Sergei Kisseliov, the specialist of the Hermitage, who succeeded in bringing it back to its ancient splendor.
The painting, on exhibit at Fulcis Palace, from January 27th to May 1st, 2017, is a masterpiece and example of the excellence of Tiziano.

The colors used by the master are intense, giving live to the figures and defining the beauty of the details. The face of the Virgin Mary, of pale rosy complexion, stands out in the heavenly context of its veil. This veil marks the perfect passage from shadow to light, in a perfect return to the depth. But were all of these tones of blue necessary to create the cape of the Barbarigo Madonna? Tiziano used three of them, each different from the next.

The background of the painting is composed from a mixture of muddy, ferrous (ochre) and white lead pigments. The imprimatur is instead absent, the layers of color were applied directly on the background and joined together by flaxseed oil. 

The exhibit La Madonna Barbarigo dell’Ermitage, curated by Irina Artemieva e Denis Ton, and publicized by the City of Belluno, thanks to the availability of the Hermitage museum, the support of the Fondazione Cariverona and the collaboration of Hermitage Italy.