Villa Gaggia si trova a Belluno, in località Socchieva, nella frazione di San Fermo. La villa è di proprietà privata, essendo la residenza della famiglia Gaggia. In alcune occasioni straordinarie, viene aperta al pubblico per consentire ai visitatori di ammirarla attraverso alcune visite guidate. L’ultima si è svolta il 19 luglio 2013, in occasione del 70° anniversario dell’incontro tra Hitler e Mussolini, avvenuto proprio a Villa Gaggia. L’Associazione Nazionale Famiglie Caduti e Dispersi in Guerra, in collaborazione con il FAI (Fondo Ambiente Italiano) e l’Assessorato alla Cultura del Comune di Belluno, nonché l’adesione del I.S.B.R.E.C. (Istituto Storico Bellunese Resistenza Età Contemporanea), ha promosso la giornata di visite guidate alla villa e al suo celebre giardino, ricordando i Caduti e Dispersi della II^ guerra mondiale e tutte le vittime di tutte le guerre.
Villa Gaggia
Villa Gaggia sorse nel XVII secolo ad opera della famiglia Pagani ma subì poi vari rimaneggiamenti: al XVIII secolo risale la costruzione dell’ala porticata e della cappella. E’ conosciuta anche per il suo bellissimo parco alla francese: lo sterminato giardino si estende per svariati ettari di terreno, con lunghi viali di carpini, grotte artificiali, aiuole fiorite, un piccolo anfiteatro di pietra, laghetti, ponticelli e un labirinto di siepi.
Il complesso è formato da un corpo padronale, un’ala di servizio con portico e una cappella addossata all’ala rustica. Sul fronte posteriore della dimora centrale è stato aggiunto un corpo che ospita le scale. I proprietari hanno ripristinato gli interni originari, dopo il saccheggio e le gravi devastazioni subite nel corso della Prima Guerra mondiale, arricchendoli di arredi e opere d’arte.
Il grande progetto paesaggistico svolto tra il 1924 e il 1939 conservò il perimetro dell’antico giardino, arricchendolo con nuovi elementi decorativi (statue, grotte, nicchie, teatro, balaustre) e punti panoramici e dilatandolo verso ovest. Il noto industriale e finanziare Achille Gaggia si avvalse della collaborazione tecnica di più architetti per il riordino del parco ma, il fautore del rinnovamento e dell’ ampliamento della villa fu don Saule Meraviglia Mantegazza dei Marchesi di Liscate e non, come tradizionalmente indicato, l’ingegnere Sandro Mantegazza. Anche Alberto Alpago Novello, esponente del’architettura neoclassica, partecipò alla progettazione, oltre che al rilevamento del parco del 1939.
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Il giardino ha una superficie di 80 ettari: si tratta di uno dei parchi più grandi e complessi del Veneto. Nel parco si alternano zone selvagge ricche di vegetazione e zone architettoniche con torrette, roccoli e scalinate. L’albero più caratterizzante del parco è il carpino bianco che si presta alle potature ed è qui usato nelle siepi lavorate e nel labirinto e, non potato, per abbellire i viali detti “ a galleria”, compreso quello d’ingresso alla villa, secondo una consuetudine antica. Nel parco sono presente alberi monumentali come una paulonia secolare nel cortile davanti alla villa e un alto faggio rosso isolato in un grande prato. L’albero più caratterizzante del parco è il carpino bianco che si presta alle potature ed è qui usato nelle siepi lavorate e nel labirinto e, non potato, per abbellire i viali detti “ a galleria”, compreso quello d’ingresso alla villa, secondo una consuetudine antica. Nel parco sono presente alberi monumentali come una paulonia secolare nel cortile davanti alla villa e un alto faggio rosso, quasi secolare, isolato in un grande prato: è uno degli alberi monumentali della provincia di Belluno. Il torrente Siva scorre vicino al parco per poi immettersi nel Piave.
Fonte: Progetto Drau-Piave
La storia del 19 luglio 1943: l’inutile incontro tra Hitler e Mussolini
Il 19 luglio 1943 Adolf Hitler e Benito Mussolini si incontrarono a Villa Gaggia di Belluno: evento che passerà alla storia come “l’incontro di Feltre”. Benché Villa Gaggia, dimora estiva del senatore del regno Achille Gaggia (che con Volpi e Cini sarà interprete del decollo industriale nel dopoguerra della Sade, poi divenuta Enel), si trovi in realtà a San Fermo, o più precisamente a Socchieva, una località isolata fuori Belluno ad una ventina di chilometri da Feltre. L’errore, poi omologato dalla storiografia ufficiale, è probabilmente dovuto ad un banale refuso dello stesso Mussolini, che nelle sue memorie lo ricorda appunto come “incontro di Feltre”.
Gli Alleati anglo americani erano sbarcati in Sicilia da dieci giorni, trovandovi scarsa opposizione; qualche alto ufficiale e diverse personalità politiche cercavano una via per trattare una pace separata con gli Alleati. Quel giorno un gruppo di Alpini, reduci dalla Russia, aveva progettato un attentato per eliminare i due dittatori, ma un contrordine, che si sostiene provenisse dal Vaticano, lasciò agli Alleati e al Comitato di Liberazione Nazionale il compito di liberare l’Italia due anni dopo, rendendo l’incontro di Belluno inutile all’interno delle vicende della Seconda Guerra Mondiale.
Solo sei giorni dopo l’ordine del giorno Grandi, approvato dal Gran Consiglio, provocherà la caduta del Fascismo.
Per tutti i dettagli sulla storia dell’incontro di Feltre tra Hitler e Mussolini a Villa Gaggia, nel 1943, rimandiamo al blog http://bellunostoria.blogspot.it