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Small is beautiful

In Belluno it is not only the historical centre that attracts, indeed, many treasures are found within the surrounding villages. The immediate surroundings of the city are in fact dotted with small villages, more than thirty, each with its own church, surprisingly rich in works of art, its cortivi, courtyards overlooked by the typical houses Belluno, stone and wood with balconies rich with flowers, flanked by columns. Some villages have their own cemetery, tiny and guarded with love, almost all maintain beautiful stone sinks, in which once residents would have washed and where you can still drink fresh water. As is tradition, each house has its own garden, not only useful, but well-kept and decorated with flowers planted alongside vegetables. Small miniature worlds to fall in love at first sight!

Facciata principale di Villa Gaggia a Belluno
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Villa Gaggia a Belluno

Villa Gaggia si trova a Belluno, in località Socchieva, nella frazione di San Fermo. La villa è di proprietà privata, essendo la residenza della famiglia Gaggia. In alcune occasioni straordinarie, viene aperta al pubblico per consentire ai visitatori di ammirarla attraverso alcune visite guidate. L’ultima si è svolta il 19 luglio 2013, in occasione del 70° anniversario dell’incontro tra Hitler e Mussolini, avvenuto proprio a Villa Gaggia. L’Associazione Nazionale Famiglie Caduti e Dispersi in Guerra, in collaborazione con il FAI (Fondo Ambiente Italiano) e l’Assessorato alla Cultura del Comune di Belluno, nonché l’adesione del I.S.B.R.E.C. (Istituto Storico Bellunese Resistenza Età Contemporanea), ha promosso la giornata di visite guidate alla villa e al suo celebre giardino, ricordando i Caduti e Dispersi della II^ guerra mondiale e tutte le vittime di tutte le guerre.

Villa Gaggia

Villa Gaggia sorse nel XVII secolo ad opera della famiglia Pagani ma subì poi vari rimaneggiamenti: al XVIII secolo risale la costruzione dell’ala porticata e della cappella. E’ conosciuta anche per il suo bellissimo parco alla francese: lo sterminato giardino si estende per svariati ettari di terreno, con lunghi viali di carpini, grotte artificiali, aiuole fiorite, un piccolo anfiteatro di pietra, laghetti, ponticelli e un labirinto di siepi.
Il complesso è formato da un corpo padronale, un’ala di servizio con portico e una cappella addossata all’ala rustica. Sul fronte posteriore della dimora centrale è stato aggiunto un corpo che ospita le scale. I proprietari hanno ripristinato gli interni originari, dopo il saccheggio e le gravi devastazioni subite nel corso della Prima Guerra mondiale, arricchendoli di arredi e opere d’arte.

Il grande progetto paesaggistico svolto tra il 1924 e il 1939 conservò il perimetro dell’antico giardino, arricchendolo con nuovi elementi decorativi (statue, grotte, nicchie, teatro, balaustre) e punti panoramici e dilatandolo verso ovest. Il noto industriale e finanziare Achille Gaggia si avvalse della collaborazione tecnica di più architetti per il riordino del parco ma, il fautore del rinnovamento e dell’ ampliamento della villa fu don Saule Meraviglia Mantegazza dei Marchesi di Liscate e non, come tradizionalmente indicato, l’ingegnere Sandro Mantegazza. Anche Alberto Alpago Novello, esponente del’architettura neoclassica, partecipò alla progettazione, oltre che al rilevamento del parco del 1939.

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Il giardino ha una superficie di 80 ettari: si tratta di uno dei parchi più grandi e complessi del Veneto. Nel parco si alternano zone selvagge ricche di vegetazione e zone architettoniche con torrette, roccoli e scalinate. L’albero più caratterizzante del parco è il carpino bianco che si presta alle potature ed è qui usato nelle siepi lavorate e nel labirinto e, non potato, per abbellire i viali detti “ a galleria”, compreso quello d’ingresso alla villa, secondo una consuetudine antica. Nel parco sono presente alberi monumentali come una paulonia secolare nel cortile davanti alla villa e un alto faggio rosso isolato in un grande prato. L’albero più caratterizzante del parco è il carpino bianco che si presta alle potature ed è qui usato nelle siepi lavorate e nel labirinto e, non potato, per abbellire i viali detti “ a galleria”, compreso quello d’ingresso alla villa, secondo una consuetudine antica. Nel parco sono presente alberi monumentali come una paulonia secolare nel cortile davanti alla villa e un alto faggio rosso, quasi secolare, isolato in un grande prato: è uno degli alberi monumentali della provincia di Belluno. Il torrente Siva scorre vicino al parco per poi immettersi  nel Piave.
Fonte: Progetto Drau-Piave

La storia del 19 luglio 1943: l’inutile incontro tra Hitler e Mussolini

Il 19 luglio 1943 Adolf Hitler e Benito Mussolini si incontrarono a Villa Gaggia di Belluno: evento che passerà alla storia come “l’incontro di Feltre”. Benché Villa Gaggia, dimora estiva del senatore del regno Achille Gaggia (che con Volpi e Cini sarà interprete del decollo industriale nel dopoguerra della Sade, poi divenuta Enel), si trovi in realtà a San Fermo, o più precisamente a Socchieva, una località isolata fuori Belluno ad una ventina di chilometri da Feltre. L’errore, poi omologato dalla storiografia ufficiale,  è probabilmente dovuto ad un banale refuso dello stesso Mussolini, che nelle sue memorie lo ricorda appunto come “incontro di Feltre”.

Gli Alleati anglo americani erano sbarcati in Sicilia da dieci giorni, trovandovi scarsa opposizione; qualche alto ufficiale e diverse personalità politiche cercavano una via per trattare una pace separata con gli Alleati. Quel giorno un gruppo di Alpini, reduci dalla Russia, aveva progettato un attentato per eliminare i due dittatori, ma un contrordine, che si sostiene provenisse dal Vaticano, lasciò agli Alleati e al Comitato di Liberazione Nazionale il compito di liberare l’Italia due anni dopo, rendendo l’incontro di Belluno inutile all’interno delle vicende della Seconda Guerra Mondiale.

Solo sei giorni dopo l’ordine del giorno Grandi, approvato dal Gran Consiglio, provocherà la caduta del Fascismo.
Per tutti i dettagli sulla storia dell’incontro di Feltre tra Hitler e Mussolini a Villa Gaggia, nel 1943, rimandiamo al blog http://bellunostoria.blogspot.it

alpe del nevegal gara auto - foto di anna pizzinato
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39° Alpe del Nevegal

Pronostici ampiamente rispettati per la trentanovesima edizione dell’Alpe del Nevegal. Alla chiusura ufficiale delle iscrizioni la classicissima bellunese della velocità in salita ha registrato la bellezza di 241 adesioni con il record di 67 iscritti fra le autostoriche. Ormai da lustri l’evento motoristico organizzato dall’Associazione sportiva Tre Cime Promotor supera costantemente il “tetto” delle 200 vetture al via confermandosi così come la cronoscalata più partecipata della Penisola.

Detto dei 67 iscritti alla competizione autostoriche, dei 42 concorrenti che animeranno il Gruppo E3 e dei 130 delle moderne che si daranno battaglia per aggiudicarsi il trofeo intitolato a Mario Facca, i numeri dell’Alpe del Nevegal 2013 meritano un’altra analisi. Gli under 25 saranno sedici; le pilotesse sei: Monica Burigo (Ferrari 458 Challenge), Gabrielle Pedroni (Mitsubishi Evo VIII), la slovena Jania Strekelj (Citroen AX Gti), l’austriaca under 25 Kerstin Taus (Subaru Impreza Wrx Sti), Federica Dal Cin (Austin Mini Cooper) e Valentina Zen (Fiat 124 Abarth). Sarà l’edizione più internazionale di sempre la trentanovesima dell’Alpe del Nevegal. Alla cronoscalata automobilistica, in programma dal 2 al 4 agosto per l’organizzazione dell’Associazione  sportiva Tre Cime Promotor, gli stranieri sono 42 in rappresentanza di Austria, Slovenia e Svizzera (con il ticinese Tiziano Riva, ex conduttore della ReBo 004). Nutrita la presenza di piloti che vantano nel loro palmarés almeno uno “scudetto” di specialità: Rudy Bicciato, Fulvio Giuliani, Gianni Marchiol, Michele Buiatti, Denny Zardo, Christian Merli, Lino Vardanega, Antonio Forato.

Dopo il collaudo del percorso, i classici 5500 metri che dalla piana di Caleipo si inerpicano fino all’Alpe in Fiore superando 526 metri di dislivello con una pendenza media del 9,56%, c’è stato oggi il sopralluogo della Commissione pubblici spettacoli. Intanto sul tracciato stanno proseguendo a gran ritmo gli allestimenti coordinati dal responsabile della sicurezza Lino De Salvador con i volontari del Giesse Castionese. Particolare cura è stata posta al posizionamento di nuove barre anti intrusione in alcuni tratti della strada provinciale 31 “del Nevegal”.

Per la prima volta dopo tanti anni mancheranno alla partenza due grandi amici dell’Alpe del Nevegal: il veterano Luigi Bormolini e Dario Baita, scomparsi nel corso dell’anno. L’Associazione sportiva Tre Cime Promotor li ricorda con simpatia e stima per quanto hanno dato alla corsa bellunese.

Le verifiche sportive avranno luogo presso il Ristorante Nogherazza e le tecniche si svolgeranno al campo sportivo “Savaris” di Castion dalle 14 alle 19.30 di venerdì 2 agosto. Le salite di ricognizione, previste in due manche come la gara, si svolgeranno sabato 3 agosto a partire dalle 9. Domenica 4 agosto la competizione scatterà alle 9.00 lungo i 5500 metri che da Caleipo salgono all’Alpe in Fiore.

Lo scorso anno i vincitori dell’Alpe del Nevegal furono Denny Zardo su Lola Zytek (moderne), Christian De Gasperi su Renault Clio Williams (Gruppo E3) e Piero Lottini su Osella Pa9/90 (autostoriche). Il migliore dei piloti stranieri fu Hermann Waldy, su Lola B06, quinto assoluto nella gara auto moderne. I record della corsa (due manche sul tracciato di 5500 metri) appartengono per le auto moderne, dal 2009, a Denny Zardo (Reynard Formula Nippon) in 5.06.333; per il Gruppo E3, dal 2010, ad Andrea Biasiotto (Bmw M3) in 6.17.100; per le autostoriche, dallo scorso anno, a Piero Lottini (Osella Pa9/90) in 5.46.940. Fra i conduttori stranieri il miglior piazzamento assoluto, dopo il successo dell’abarthista svizzero Peter Schetty negli anni ’60, fu colto da Georg Plasa. Nel 2006 il compianto pilota tedesco fu terzo assoluto con la Bmw 320 alle spalle di Merli e Baldi. Plasa fu anche quarto assoluto nel 2009, anno della sua ultima partecipazione in Nevegal. 

Fonte: www.trecimepromotor.it – Foto di copertina di Anna Pizzinato

piave beach a lambioi belluno
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Piave Beach

Piave Beach è l’area verde che si trova a Belluno lungo la riva del fiume Piave, in località Lambioi. L’area, una sorta di parco fluviale, presenta grande interesse dal punto di vista turistico e offre la possibilità a tutti i cittadini e i visitatori di Belluno di trascorrere il tempo libero in una cornice naturale rilassante e perfettamente curata grazie all’intervento di rasatura e pulizia effettuato dai Servizi forestali regionali.

L’area verde di Piave Beach si trova nelle immediate vicinanze del parcheggio di Lambioi, collegato al centro storico di Belluno dalla scala mobile che conduce direttamente in piazza Duomo.

Segui i prossimi eventi in programma lungo la riva del fiume!

Come raggiungere Piave Beach
  • in bicicletta o a piedi: imboccare la stradina sterrata che si immette su viale dei Dendrofori, vicino alla Piscina Comunale di Belluno;
  • in auto, moto o mezzi motorizzati: parcheggiare a Lambioi e proseguire a piedi.

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alpe del nevegal estate 2013
belluno, eventi, nevegal

Estate in Nevegal

Cultura, sport, fitness e gastronomia. Nella cornice dell’Alpe del Nevegal e all’insegna del “divertimento naturale”. Dall’1 agosto, e per tutto il mese, Alpe del Nevegal srl metterà a disposizione l’ufficio skipass: locale che, aperto quotidianamente dalle 9 alle 17, diventerà un info point per i turisti, oltre che luogo dove si potranno perfezionare le adesioni alla diverse attività proposte.

Attività la cui gamma è ampia. Per gli amanti del fitness la giornata comincerà di buon mattino con il “risveglio muscolare” per poi proseguire con pilates, Nevegal training, zumba, nordic walking e mountain bike nel corso di tutta la giornata. Le attività si svolgeranno all’aperto e in caso di pioggia, per quelle per le quali sia possibile, negli spazi della struttura delle Torri. Il collaborazione con i rifugi e i punti di ristoro dell’Alpe, sono stati creati dei pacchetti a prezzi speciali che daranno la possibilità di conoscere i sentieri del Nevegal e degustare i prodotti tipici della Val Belluna.

Sono stati inoltre programmati anche eventi e appuntamenti che permetteranno di godere dell’ambiente del Nevegal sotto diversi punti di vista: orientieering, osservazione delle stelle, la “Giornata degli aquiloni” e feste dei bambini. Per tutti i fine settimana di agosto, inoltre, l’Alpe ospiterà importanti eventi: la Fiera del Nevegal, La mostra dell’Artigianato, il giorno del Baratto.

Dal 1° agosto al 1° settembre è in funzione un servizio di navetta, con base sul piazzale del Nevegal. Il servizio, a cura della ditta EasyNight,  funziona su chiamata e ha come raggio d’azione principale l’area del Colle: dall’albergo Pineta al ristorante La Casera (sul Col Faverghera), con la possibilità di richiedere ulteriori tragitti direttamente all’autista. Non è necessario acquistare alcun biglietto a terra: si paga direttamente a bordo. Le navette sono disponibili tutti i giorni dalle 8.30 alle 17.30: per richiedere il servizio basta chiamare EasyNight al numero 3457619424.

E’ questa la proposta, per il prossimo agosto, di Alpe del Nevegal srl, in sinergia con diverse altre realtà che operano sul colle bellunese. «In linea con la volontà che lo scorso inverno ci aveva spinto a salvare gli impianti di risalita, abbiamo deciso di impegnarci perché il Nevegal viva anche nella stagione estiva – ha spiegato nella conferenza stampa di presentazione il 25 luglio Maurizio Curti, presidente del consiglio di amministrazione di Alpe del Nevegal srl -. Per questo abbiamo messo a disposizione delle risorse per una serie di iniziative che vanno dall’ambito culturale a quello delle attività dedicate ai più piccoli».

«Di impatto saranno gli eventi culturali dell’agosto sul del Colle – ha aggiunto Piero Casagrande, direttore generale di Alpe del Nevegal -. Oltre agli appuntamenti organizzati dagli Amici del Nevegal (presenti nella sezione Eventi di questo sito!) nella settimana tra il 19 e il 25 agosto, in collaborazione con il laboratorio d’arte Dolomiti Contemporanee verrà eseguita infatti una performance di sicura suggestione al rifugio Brigata Cadore. In linea con l’opera di riconfigurazione di spazi abbandonati, si tratta di un’operazione grafica che prevede la realizzazione  di alcune grandi pitture murali sulle pareti della struttura: a tema, in particolare, la montagna e i suoi abitatori».

INFORMAZIONI

Info Point Nevegal – piazzale Nevegal, c/o Ufficio Skipass
aperto tutti  giorni dal 1° agosto al 1° settembre 2013
orario: dalle 9.00 alle 17.00
telefono: 0437 907106
mail: info@alpedelnevegal.it
sito web: www.alpedelnevegal.it

nuovo_bivacco_bocco_zago
belluno, itinerari

Bivacco Bocco-Zago

Il nuovo Bivacco Bocco-Zago al Marmol, sulle Dolomiti Bellunesi, nel Gruppo della Schiara, è stato inaugurato nel 2013, a cura della Sezione Cai di Dolo. Il bivacco porta il doppio nome di “Bocco-Zago”: l’intitolazione deriva dalla dedica a Sandro Bocco, caporale del 7° Reggimento Alpini, caduto nel 1967 durante un’esercitazione sul Rinaldo, e a Marco Zago, socio della Sezione di Belluno e scomparso nel tragico incidente dell’elicottero del SUEM, precipitato a Rio Gere il 22 agosto 2009.

Dove si trova il Bivacco Bocco-Zago

Il bivacco si trova a 2.266 metri di altitudine. Un eccezionale trasporto con elicottero ha portato in quota la struttura che è stata posizionata nello stesso sito del precedente, a oltre 2000 metri quota sulla spalla est della Schiara, nei pressi della Forcella del Marmol, nel Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi. Si trova quasi alla fine dell’omonima ferrata che sale dal Rifugio Settimo Alpini ed è raggiungibile anche dall’opposto versante, partendo dal Rifugio Bianchet in Val Vescovà o dal Rifugio Pian di Fontana, passando per la forcella di Nerville. Vi transita la frequentata Alta Via 1 delle Dolomiti. Ora la nuova struttura, dotata di sei posti letto, è pronta ad accogliere gli escursionisti che vogliono visitare le splendide montagne che fanno da cornice alla città di Belluno.

La storia del Bivacco sulla Forcella del Marmol

Negli anni 1967-68 si inaugurava l’Alta Via delle Dolomiti n. 1, percorso di straordinaria bellezza che, di cima in cima, di rifugio in rifugio collegava il lago di Braies al gruppo della Schiara, quindi a Belluno.
La sezione del CAI di Dolo – Riviera del Brenta proprio in quegli anni desiderò contribuire a rendere più sicuro un tratto dell’Alta Via lungo ed impegnativo, posizionando un bivacco sulla Forcella del Marmol. Un rifugio utile in caso di avverse condizioni meteo ed importante per tutte le altre necessità degli alpinisti ed escursionisti frequentanti a vario titolo il gruppo della Schiara.
Il bivacco venne installato da soci della Sezione e dagli Alpini della Brigata Cadore di Belluno. I pesanti colli furono trasportati a dorso di mulo fino al Rifugio 7° Alpini e poi a spalla e, quindi, con tratti di teleferica, allestita allo scopo, fino a sotto la predetta forcella, ove trovò collocazione il Bivacco “Bocco”. La nuova struttura venne dedicata per l’appunto a Sandro Bocco, caporale del 7° Reggimento Alpini, tragicamente caduto nel 1957 durante un’esercitazione sul Monte Rinaldo (inaugurazione avvenuta il 22.9.1968).
Dopo 42 anni il tempo e le condizioni meteorologiche hanno lesionato parti della struttura e si è dovuto dichiararlo inagibile. Di qui la decisione di ricostruirlo, rinnovandolo.
I Volontari della Stazione del Soccorso Alpino di Belluno hanno provveduto a smantellare e rimuovere il vecchio bivacco e a predisporre il getto per la nuova platea sulla quale è stato posizionato il bivacco. La struttura, realizzata a valle, veniva trasportato in forcella da un possente elicottero Kamov il 27 luglio 2012. Il nuovo bivacco viene co-intitolato a Marco Zago, volontario della Stazione Cnsas di Belluno e tecnico aeronautico della ditta Inaer, deceduto a Rio Gere – Cortina d’Ampezzo il 22 agosto 2009 durante un intervento di elisoccorso.

Fonte: www.caibelluno.it 

Immagine di copertina: il trasporto del nuovo bivacco. Fonte: www.caidolo.it

belluno, eventi

Streetfood delizia Belluno

Streetfood a Belluno: buona la prima con altissima affluenza in tutte e tre le giornate dell’evento, che ha riempito piazza dei Martiri da venerdì 19 a domenica 21 luglio 2013. Si pensa già a un ritorno in tempi brevi: nel 2014 è previsto comunque il bis dello Streetfood Village. Questo in sintesi l’esito più che felice della prima tappa veneta nella storia del Tour Streetfood.

Piazza dei Martiri ha ospitato i cibi di strada di molti territori italiani dalle bombette di Alberobello (Ba) e tutto lo streetfood siciliano fino agli arrosticini abruzzesi, olive e fritto ascolano e piada di Romagna, Lampredotto Fiorentino e Porchetta di Monte San Savino (Ar), Cono di pesce fritto e in più l’ospite sudamericano. Gradita la birra artigianale a marchio streetfood, frutto della selezione di etichette di birrifici italiani operata dal presidente dell’Associazione Streetfood Massimiliano Ricciarini.

“Il Cibo di Strada si lega al territorio e alla storia – dichiara il presidente di Streetfood – e passa sempre con maggiore facilità il messaggio di sana alternativa al fast food e a tutta la produzione alimentare globalizzata. Oltre al forte legame del cibo di strada con i rispettivi territori, la loro tradizione e la storia va tenuta presente la primogenitura del progetto Streetfood e la lunga esperienza dal primo evento a Marciano della Chiana (Ar) nel 2010 fino alla celebrazione del 150° Anniversario dell’Unità d’Italia in piazza della Badia ad Arezzo (2011) e i tour in giro per l’Italia sempre terminati in pompa magna al Prato di Arezzo in concomitanza con la Fiera Antiquaria. È la qualità dei cibi proposti e la professionalità e sicurezza garantita dei produttori di cibi di strada e dall’organizzazione Streetfood il motivo del successo. È importante quindi tener presente che solo il marchio Streetfood equivale al vero Cibo di Strada Italiano”.

Positivi anche i commenti dei cittadini che sono tornati più volte presso i banchi e i food truck (camioncini attrezzati) di streetfood e hanno colmato la loro curiosità sulla provenienza e la tradizione dei rispettivi territori. Molti i fotografi sorpresi a immortalare i momenti e i cibi presenti per partecipare al concorso Street Shoot”.

“Abbiamo creduto in Streetfood che ha portato nella nostra città una bella manifestazione – dichiara Jacopo Massaro sindaco del Comune di Belluno – i bellunesi hanno dimostrato di gradire e ritornare. L’esaurimento scorte di domenica sera ne è la conferma. Mi sento di dire che tutto ciò avrà presto un seguito”.

Lo Streetfood tour prosegue così nei Castelli Romani da venerdì 26 a domenica 28 luglio a Marino inserito nel grande evento “Castelli Beer Festival”. Tutti gli aggiornamenti e approfondimenti su www.streetfood.it e su Facebook, Twitter e Instagram nel profilo “Streetfood Italia”.

negozi aperti belluno
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Aperti per ferie

Bar, ristoranti, rifugi, ma anche impianti sportivi, locande, gelaterie… per far conoscere le aperture delle attività commerciali presenti sul territorio del Comune di Belluno (dal centro storico alle frazioni sino al Colle del Nevegal), la Camera di Commercio e l’Ascom hanno reso disponibile un elenco completo di indirizzi, recapiti e orari di apertura.

Consulta l’elenco per trovare informazioni sui principali esercizi pubblici di Belluno aperti durante l’estate 2013!

Immagine di copertina di Jill G via Flickr