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Giardino di Ghiaccio aperto fino al 25 gennaio

Il Giardino di Ghiaccio a Belluno, aperto lo scorso 6 dicembre, prolunga la sua permanenza in piazza Duomo per quest’inverno fino a domenica 25 gennaio.

Posizionato all’uscita delle scale mobili e quindi facilmente raggiungibile anche dal parcheggio di Lambioi, il Giardino di Ghiaccio di piazza Duomo è aperto tutti i giorni, dalle 8:00 alle 12.00 e dalle 15:00 alle 19:30. Nei weekend l’apertura è posticipata alle ore 10:00 e le mattine infrasettimanali sono dedicate alle classi delle scuole medie e superiori, che hanno così la possibilità di partecipare ad una lezione di ginnastica alternativa.

La pista di ghiaccio a cielo aperto anche quest’anno ha regalato momenti di puro divertimento a grandi e piccini, complice un inverno sereno ed abbastanza freddo.
Pattinatori esperti o alle prime armi si sono sfidati al cospetto del duomo in avvincenti gare lungo il perimetro del Giardino di Ghiaccio, tra acrobazie improvvisate e divertenti cadute, per rifocillarsi poi con frittelle e vin brulè, nel piccolo chiosco adiacente alla pista.

Avete pattinato anche voi in centro quest’inverno? Raccontateci come è andata.

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Lasagne al ragù di cervo

Una nuova ricetta di Cucina con Rob.

La selvaggina è uno degli ingredienti tipici delle Dolomiti bellunesi.  Certo trovarla buona non è facile, ma qualche buon macellaio saprà procurarvi ciò che serve per questa ricetta: lasagne al ragù di cervo. Trattasi, quindi, di un sugo fatto come il ragù classico bolognese ma con la fesa di cervo al posto del classico bovino o maiale. Se avete buon tempo – o non siete proprio sicuri che la carne sia di prima qualità e che alla bestia i cacciatori abbiano tolto le interiora e potete marinare la carne nel vino e con qualche erba (rosmarino, salvia, alloro stanno tutti bene) per una notte. Ho messo un pinot nero come vino rosso in questa ricetta delle lasagne al ragù di cervo, perché ce l’avevo in casa. Se si preferisce un sapore più corposo e deciso va bene anche qualcosa di più strutturato, anzi si abbinerebbe meglio, anche se questa
preparazione è già abbastanza intensa di suo. Ah, lasagne al cervo: si tratta di una ricetta della domenica, cioè un paio d’ore bisogna dedicarcele secche, anche qualcosa in più.

Ingredienti (per 1 lasagna da 25×15 circa per 3 persone)

per la pasta
farina 00 | 300 g
uova | 3 grandi (altrimenti 1 pizzico d’acqua)
sale | 1 pizzico
olio extravergine d’oliva o di semi d’arachide | 2 cucchiai

oppure la sempre valida sfoglia all’uovo sottile del banco frigo 10
sfoglie bastano (avete già capito a chi mi riferisco…ma va bene, anche
a chi per lui)

per il sugo

macinato di cervo | 300 g
sedano possibilmente bianco, carota, cipolla bianca | 100 g in parti uguali
concentrato di pomodoro | 30 g
vino rosso | 300 g circa
sale e pepe | qb
rosmarino | qb
chiodi di garofano | 2 punte sbriciolate
olio extravergine d’oliva | 50/60 g

per la besciamella
burro | 50 g
olio | 50 g
farina | 100 g
latte | 650 g
sale | qb
noce moscata | qb

per la lasagna
parmigiano reggiano grattugiato | 150 g circa

Procedimento

per la pasta

Lavorare a lungo farina e uova, aggiungere l’olio e per ultimo il sale, che la rende più dura da lavorare. Lasciare riposare la pasta un’ora in frigo prima di stenderla con l’aiuto di un mattarello e un po’ di farina o con la macchinetta per la sfoglia e ricavare una decina di sfoglie. Evitare di sovrapporle, perché non si appiccichino o agire con un po’ di farina tra i vari strati.  Se si usa subito la pasta, è abbastanza sottile e si abbonda con la besciamella non serve bollirla, altrimenti sì, per qualche minuto, fino a che non è tenera prima di partire con la stratificazione della lasagna. Passaggio che si può evitare se prendete la pasta pronta nel banco frigo.

per il sugo

Tagliare a brunoise (a cubettini molto piccoli) sedano, carota e cipolla. Mettere una casseruola larga e bassa sul fuoco con l’olio extravergine d’oliva. Appena l’olio è caldo versare il trito di verdure. Lasciare appassire a fiamma bassa. Quando la cipolla risulta quasi trasparente e il trito è morbido, versare la carne e romperla con un cucchiaione di legno (o di materiale plastico resistente alle alte temperature).

Lasciare rosolare il ragù a fiamma media fino a che non si attacca alle pareti della pentola. A quel punto aggiungere gli aromi, un pizzico di sale e pepe, infine, versare sul ragù di cervo il vino rosso preferibilmente non troppo corposo (no un Tavernello, con tutto il rispetto, perfavore).

Far sfumare il vino e lasciare andare a fiamma bassa fino a che il ragù di cervo non si asciuga. Poi ci va un bicchiere d’acqua calda. Versarlo nella pentola. Procedere allo stesso modo attendendo che il sugo si asciughi. Alternare vino rosso e acqua fino a che il sugo non risulta morbido e assaggiandolo non si dilegua in bocca.

per la besciamella

Far sciogliere burro e l’olio a fiamma bassa, poi aggiungere un pizzico di sale e la noce moscata. Mettere la farina fuori dal fuoco e mescolare con una frusta. Rimettere 20 secondi sul fornello e girare di continuo per far cuocere la base della besciamella, cioè il roux. Aggiungere piano il latte mescolando perché non si formino grumi. Se si vuole essere più tranquilli di evitare grumi meglio scaldare il latte su un altro pentolino (vale soprattutto per grandi quantità). Far bollire un minuto la salsa e mescolare continuamente con la frusta, perché tende ad attaccare. Questa besciamella risulta abbastanza liquida da calda appositamente, per rendere il pasticcio molto cremoso e anche perché raffreddando si  addensa.

per comporre la lasagna

Partire da una teglia imburrata e passata con il pangrattato. Mettere un cucchiaio di besciamella sul fondo perché il pasticcio sotto non risulti duro e secco. Procedere con pasta, abbondante besciamella, ragù e una
spolverata di parmigiano a strati. Chiudere con pasta, besciamella e parmigiano. Infornare a 180°C per mezz’ora circa (dipende un po’ dal forno, fino comunque a doratura) con programma ventilato.
Piccola avvertenza: occhio al sale, che tra pasta, besciamella e ragù non è facile azzeccarci, è meglio stare un filo indietro anche perché, con la cottura del pasticcio, il sale tende a concentrarsi.

Quindi: assaggiare sempre!

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Antica festa della Madonna Addolorata

Belluno celebra l’arrivo della primavera con l’antica festa della Madonna Addolorata, celebrazione sacra e momento di svago e di incontro per tutti. Tradizione vuole che la Festa si svolga due domeniche prima di Pasqua: quest’anno l’appuntamento è domenica 6 aprile 2014. La festa ha origini antichissime: dal 1716 la statua della Madonna dei Sette dolori, voluta dalla cittadinanza bellunese per festeggiare la fine di una pestilenza, viene portata in processione attraverso il centro storico.

Dalle 10.45 in piazza Duomo, angolo palazzo Ex Tribunale, si esibirà il complesso bandistico “Città di Belluno”. Alle ore 16.00 si svolgerà la processione.

Al momento religioso si affiancherà quello ludico: distribuiti su tutta l’area del centro, saranno presenti più di 200 operatori con banchi di dolciumi, giocattoli, articoli in vetro, ceramica, legno e tessuto, bigiotteria, soprammobili, quadri, dischi e musicassette, manufatti in vimini, rame, occhiali, essenze ed erbe aromatiche, miele, pelletteria, ombrelli, foulard, palloncini, cibi e bevande.

Piazza Duomo ospiterà il mercato dei fiori “Fiori in Città: la Città sboccia“. Sempre in Piazza Duomo e nella vicina Piazza delle Erbe, tornerà, anticipando il suo ritorno estivo, il mercatino dell’antiquariato “Cose di vecchie case”.

La Festa viene anche chiamata Sagra dei Fisciòt – fischietti di richiamo – perché una volta questi erano tra gli articoli più venduti dagli artigiani locali che li fabbricavano a mano in molte fogge.

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I dolci di carnevale

Inizia con questa “dolce” ricetta una nuova ed entusiasmante collaborazione per il nostro sito web,  #cucinaconrob ci condurrà infatti alla scoperta dell’enogastronomia bellunese.

Le Giuseppine sono dolci, per la precisione frittelle, che si usano nel bellunese nel periodo di San Giuseppe, ma un po’ per tutto il carnevale. Sono simili, per non dire spiaccicate, alle zeppole napoletane. Solo che non si riempiono con la crema allo zabaione e con l’amarena nel centro – non hanno, quindi, una base – sono semplicemente dei cerchi di pasta bignè fritta, che si riempiono con il sac-a-poche. Sono buonissime! Ma che serve dirlo?

Il problema è farle. Perché richiedono parecchio lavoro e non si possono conservare tanto, tanto a lungo. Però una volta nella vita, ne vale proprio la pena.

Ingredienti (per 15-20 giuseppine circa)

per la pasta

farina 00 | 120 g

acqua | 120 g

strutto | 100 g

uova | 4

sale | 4 g – 2 pizzichi

zucchero | 10 g – 2 cucchiaini

 

per il ripieno di crema allo zabaione

tuorli | 65 g (4 tuorli)

marsala |130 g

zucchero | 80 g

maizena | 13 g

panna fresca | 200 – 250 g

olio di semi di arachidi per friggere 2 litri

Procedimento

per la pasta

Portare a bollore l’acqua con lo strutto, il sale e lo zucchero.
Versare la farina tutta in una volta, mescolando con una frusta. Far andare sul fuoco medio-basso fino a che l’impasto non si stacca dalle pareti e non”sfrigola”. Lasciare intiepidire.

Sbattere le uova. Versarle una alla volta nell’impasto delle Giuseppine. Tenderà ad essere piuttosto consistente e non si riuscirà più a lavorare con la frusta. Meglio un buon mestolo e – possibilmente – un uomo o, almeno, una planetaria.

Accendere il forno a 180-200°C (a seconda della potenza del forno di casa) e la friggitrice a 170°C (va bene anche la sempre valida padella di ferro o un wok).

Infilare nel sac-a-poche, con una bocchetta a stella piuttosto larga, il preparato per le Giuseppine. Su piccoli quadrati di carta da forno disegnare i cerchi delle frittelle (diametro 6-8 cm), possibilmente facendo un unico giro (ad uno, due, massimo tre piani) con la sacca da pasticciere. Questo aiuterà nel momento in cui saranno da riempire, per formare un’unica bolla dove infilare la crema allo zabaione, senza dover forare  le Giuseppine in più punti.

Passare l’impasto crudo in forno per 3-5 minuti (a seconda della potenza del forno). Vanno fatte poche Giuseppine alla volta. Toglierle e friggerle immediatamente in olio caldo a 170°C girandole per avere una doratura uniforme. Scolare le frittelle su carta assorbente. Questa doppia cottura aiuta ad avere Giuseppine leggere e poco unte, ma anche conservabili, a patto che non siano riempite di crema, a temperatura ambiente (secco e con poca umidità), per 2-3 giorni. Se si lasciano troppo le Giuseppine in forno, però, c’è il rischio che si screpolino in cottura e non mantengano le caratteristiche strisce in superficie. Va fatta qualche prova, insomma.

per la crema allo zabaione

Montare tuorli e zucchero fino ad ottenere un composto spumoso e bianco. Aggiungere la maizena. Scaldare su un pentolino piano il marsala. Versarci dentro uova e zucchero. Tenere il fornello a bassa temperatura. Appena il marsala sale intorno ai lati, mescolare velocemente con una frusta. Spegnere subito dopo, non appena cioè lo zabaione monta e prende consistenza. Far raffreddare velocemente con la pellicola a contatto in superficie per evitare che si formi un’antipatica patina sopra la crema. Se impazzisce formando dei grumi, passare lo zabaione con il mixer ad immersione. Non dovrebbe succedere 😉

Montare la panna fredda e incorporarla poca alla volta con una spatola, con movimenti dall’alto verso il basso allo zabaione. Più panna si mette più la crema tenderà ad essere soffice e acidula. Le soluzioni sono due: a me piace mettere meno panna (200 g) nella chantilly allo zabaione, ma resta più  carica, se piace più leggera (250 g panna) meglio aggiungere mentre la si monta anche un po’ di zucchero a velo (50 g possono bastare).

Riempire un sac-a-poche con la punta lunga con la crema allo zabaione. Forare le Giuseppine nel lato inferiore a lato della congiunzione tra inizio e fine del disegno e riempire con la crema. Spolverare con zucchero a velo e, naturalmente, mangiare!

Fonte http://www.cucinaconrob.it/

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Belluno capitale di inclinazioni

Un evento culturale ideato per raccontare l’architettura di un’epoca fatta di ricerca e sperimentazione da cui trarre nuove riflessioni sui significati della progettazione di oggi. Si intitola “Inclinazioni ’50/’70 – Racconti di innovazione in architettura e design”, è promosso dalla Fondazione Architettura Belluno Dolomiti in programma dall’8 al 22 febbraio nella struttura temporanea denominata “Cubo” all’interno del Palazzo Crepadona a Belluno. Ha l’obiettivo di creare, attraverso una mostra multimediale e un ciclo di incontri, un momento di conoscenza del processo industriale e della sperimentazione di nuovi materiali tra la fine degli anni ’50 e la prima metà degli anni ’70 che ha coinvolto progettisti e produttori in una ricerca comune. E l’intento di provocare il confronto con il contemporaneo e la spinta a intraprendere nuovamente, come allora, sperimentazione, progettazione e produzione innovativa.

L’evento è rivolto ai professionisti e alle aziende del settore ma anche agli studenti e agli appassionati. Si svolge nella capitale delle Dolomiti Patrimonio Unesco ed è curata da tre architetti bellunesi Roberto De Biasi, Valentino Stella e Laura Soravia. E’ strutturato in un ciclo di quattro incontri, dove protagoniste sono le storie e le opere dell’architetto Bruno Morassutti, dell’architetto e designer Achille Castiglioni anima creativa di Flos, quattordici opere del quale sono esposte al MoMA di New York. E poi l’architetto Giorgio Macola, autore di numerosi progetti assieme a Gino Valle, e l’architetto-designer Tobia Scarpa che ha collaborato con molte aziende tra le quali B&B Italia, alcuni dei suoi oggetti sono esposti nei più importanti musei del mondo. Figure simbolo che hanno determinato il successo di soluzioni che si sono contraddistinte in quegli anni fertili per l’architettura e il design.

1° incontro – sabato 8 febbraio 2014

Tecnica e architettura. Alcune opere dell’architetto Bruno Morassutti

Intervengono:  Giulio Barazzetta – architetto, ricercatore e autore di libri e articoli di rivista, tra cui “Casabella”; curatore di mostre come “Bruno Morassutti 1920-2008 Opere e Progetti” (2009)

Valentina Morassutti – Presidente dell’Associazione Villa Buzzati S.Pellegrino – Il Granaio

2° incontro – venerdì 14 febbraio 2014

Progettazione e innovazione. Ricerca e materiali nella Flos degli anni ’50 e ’70

Intervengono:   Giovanna Castiglioni – Vicepresidente della Fondazione Achille Castiglioni.

Mattia Fassina – sales manager di Flos

3° incontro – venerdì 21 febbraio 2014 

Ricerca tecnologica e comunicazione. Sperimentazione e processo industriale nella produzione B&B Italia e nell’esperienza di Tobia Scarpa

Intervengono:   Tobia Scarpa – Architetto e designer, protagonista della progettazione industriale insieme ad Afra Bianchin nella realizzazione di prodotti nati dalla collaborazione con aziende internazionali

Renzo Minotti – Direttore B&B Italia.

4°Incontro – sabato 22 febbraio 2014

Composizione e struttura. L’esperienza della prefabbricazione nei sistemi costruttivi degli architetti Valle e Macola

Intervengono:   Giorgio Macola – architetto, ha collaborato con l’architetto Gino Valle sviluppando numerosi progetti di edilizia residenziale e scolastica.

Paolo Vitali – architetto, ricercatore presso il Politecnico di Milano.

 

Fonte  www.inclinazioni5070.it

belluno, castion, eventi, nevegal

Carnevale Castionese

Sono passati 54 anni dalla prima edizione, eppure il Carnevale è sempre giovane e fresco tanto che quest’anno ha un programma che si sviluppa su tre “piazze” diverse. La prima, e comunque sempre la più importante, è quella di Castion. È a Castion, infatti, che come sempre si svolge la parte principale del cartellone degli eventi. I festeggiamenti per il carnevale cominciano sabato 22 febbraio 2014 alle ore 21.00 al Teatro San Gaetano con lo spettacolo “Roby-Nut, un eroe in superpippo” dell’Allegra Compagnia, una parodia della storia del leggendario eroe inglese Robin Hood, tema molto attuale in questo contesto sociale di politici corrotti, delinquenza che dilaga, poveri sempre più poveri e qualche pazzo coraggioso che prova a sistemare le cose.

Il 23 febbraio 2013 grande festa in maschera. Alle 11.30, dopo che i carri avranno fatto il loro giro per le frazioni e si saranno radunati al Campo Sportivo per sottoporsi a un primo giudizio della giuria, apertura ufficiale della 54^ edizione del Carnevale castionese con la sfilata delle mascherine a cui seguirà subito la premiazione di quelle più belle ed originali. Alle 12.00 apertura degli stand gastronomici, cui fanno da cornice i giochi per bambini organizzati dai Comitati genitori delle scuole di Castione e Badilet nel cortile della scuola di Castion, l’opera della trucca-bambini Gioix, il sottofondo musicale di DJ Pulce e le magie del Mago Bronze. Alle 14.00 sfilata dei carri allegorici dal Campo sportivo lungo tutta la piazza. Quest’anno partecipano alla sfilata le frazioni Cet, San Cipriano, Faverga e Caleipo, oltre ai carri dei bambini e delle maestre della Scuola per l’Infanzia San Gaetano di Castion (vincitori dell’edizione 2013), quello dei ragazzi delle scuole medie e quello del gruppo giovani della parrocchia. Molto probabile anche la partecipazione del gruppo San Rocco di Prapavei-Boscon. A seguire, alle 16.30, è in programma la premiazione. Si ricorda che in caso di brutto tempo, il Carnevale si svolgerà domenica 2 marzo 2014 con lo stesso programma.

La seconda tappa del tour del Carnevale castionese è in Nevegal il 3 marzo 2014, con la Gara di Sci in maschera, organizzata in collaborazione con Società Alpe del Nevegal e Scuola di Sci Nevegal. Maggiori informazioni su www.alpedelnevegal.it La terza ed ultima tappa in Piazza dei Martiri il 4 marzo 2014 – martedì grasso – dalle ore 15.00. La Pro Loco Pieve Castionese organizza, in collaborazione con Comune di Belluno, Consorzio Adorable e Consorzio Centro Belluno “Belluno in Maschera”, festa in maschera con giochi, sfilata delle mascherine e la partecipazione dei “Fratelli AL”.  Fonte http://www.prolocopievecastionese.it/

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Monaco-Venezia

Da Monaco di Baviera a Venezia, da Marienplatz a Piazza San Marco, attraverso gli scenari mozzafiato delle Alpi bavaresi e delle Dolomiti Bellunesi, in 28 tappe. È questo il “percorso da sogno” (Traumpfad München-Venedig), o sentiero onirico, che ha descritto Ludwig Graßler nel 1977 e che oggi percorrono centinaia di appassionati e amanti della montagna.

28 tappe per almeno altrettanti giorni di cammino, più di 550km di lunghezza, circa 20.000 metri di dislivello, 3 nazioni attraversate: un itinerario impegnativo ma adatto a tutti dai 14 ai 75 anni, purchè dotati di equipaggiamento adatto e della preparazione fisica necessaria per affrontare una simile impresa.

Sono ben tre le tappe del “sentiero onirico” che attraversano da nord a sud il territorio del Comune di Belluno e ricalcano parte dell’Altavia n°1, passando per alcuni dei luoghi più spettacolari della città: dalla Schiara alla Valle dell’Ardo, dal centro storico di Belluno alle frazioni, passando infine per l’Alpe del Nevegal e il Col Visentin:

  • 22^ tappa, dal Rifugio Pian de Fontana al Rifugio 7° Alpini;
  • 23^ tappa dal Rifugio 7° Alpini a Belluno;
  • 24^ tappa, da Belluno a Revine passando per il Nevegal e il rifugio Col Visentin.

La tappa 22 è la più impegnativa dell’intero percorso: presenta infatti una ferrata in discesa, dopo il Bivacco del Marmol, nel gruppo della Schiara. Ma c’è un’alternativa per gli escursionisti meno esperti: una volta arrivati al rifugio Pian de Fontana, si può scegliere di intraprendere la discesa al rifugio Bianchet (anziché raggiungere il 7° Alpini). Dal rifugio Bianchet, si scende verso la strada statale agordina per arrivare in centro a Belluno (con la possibilità di utilizzare l’autobus). Un’altra variante riguarda la tappa 24, che da Belluno porta alla provincia di Treviso: un’opzione passa attraverso Valmorel, un’altra invece sale sul Nevegal, il panoramico Colle di Belluno.

Il percorso della Monaco-Venezia e la mappa

Tappa Partenza via Arrivo [km] [ore] ascesa [Hm] discesa [Hm]
1 München, Marienplatz Isar – Kloster Schaeftlarn – Isar Wolfratshausen 32 8 60 0
2 Wolfratshausen Isar – Geretsried – Isar Bad Toelz 26 7 120 50
3 Bad Toelz Isar – Arzbach – Tiefentalalm Tutzinger Huette 18 6.5 1000 300
4 Tutzinger Huette Jachenau – Risssattel Vorderriss (better: Oswaldhuette) 22 (27) 6.5 (7.5) 670 1220
5 Vorderriss (better: Oswaldhuette) Hinterriss – Kleiner Ahornboden Karwendelhaus 24 (19) 7.5 (6.5) 1000 0
6 Karwendelhaus Schlauchkarsattel – Hinterautal Hallerangeralm (or: Hallerangerhaus) 14 8 1510 1510
7 Hallerangeralm (or: Hallerangerhaus) Lafatscherjoch – St. Magdalena Wattens 18 5.5 400 1600
8 Wattens Lager Walchen Lizumer Huette 16 7 1490 0
9 Lizumer Huette Pluderlingsattel – Gschuetzspitzsattel Tuxer-Joch-Haus 11 7 1150 880
10 Tuxer-Joch-Haus Spannaglhaus – Friesenbergscharte Olpererhuette (Dominikushuette) 12 6 830 840 (1340)
11 Olpererhuette (Dominikushuette) Pfitscher-Joch-Haus Stein 14 4 (5) 470 (0) 700 (850)
12 Stein Gliederscharte – Engbergalmen Pfunders 16 7.5 1100 1500
13 Pfunders Niedervintl – Ronerhuette Kreuzwiesenhuette 23 7 1.200 500
14 Kreuzwiesenhuette Wuerzjoch – Peitlerscharte Schlueterhuette 18 8 1000 600
15 Schlueterhuette Puezhuette Groedner Joch (Puezhuette) 19 (10) 7 (3.5) 1000 (500) 1170 (670)
16 Groedner Joch (Puezhuette) Pisciaduhuette Boehuette 7 (16) 4 (7.5) 820 (1320) 90 (590)
17 Boehuette (Piz Boe -) Pordoijoch Fedaiasee 12 (14) 6 (7.5) 240 (540) 1070 (1370)
18 Fedaiasee Sottogudaschlucht Alleghe (Masare) 22 4.5 0 1100
19 Alleghe (Masare) (Masare -) Tissihuette 12 4 1350 0
20 Tissihuette Rif. Vazzoler Passo Duran (Rifugio Carestiato) 14 (11) 5.5 (5) 650 1000 (800)
21 Passo Duran (Carestiatohuette) Forcella Moschesin Rif. Pian de Fontana 18 (21) 7.5 (8) 1300 1500 (1700)
22* Rif. Pian de Fontana Schiara: Marmol ferrata (variante: rif. Bianchet) Rif. 7° Alpini (variante: rif. Bianchet) 7 8 670 860
23* Rif. 7° Alpini (variante: Rif. Bianchet) Case Bortot, Belluno (variante: statale agordina) Belluno 13 4 90 1200
24 Belluno Nevegal Col Visentin (variante: Valmorel) Revine 25 8 750 850
25 Revine Collalto – Piave Ponte della Priula 27 6 350 510
26 Ponte della Priula Piave San Bartolomeo (Bocca Callalta) 21 (26) 5 (6) 0 0
27 San Bartolomeo (Bocca Callalta) Piave – Musile Jesolo 36 (31) 9 (8) 0 0
28 Jesolo Punta Sabbioni Venezia, piazza San Marco 24 6 0 0

Fonte: Wikipedia

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Rassegne in biblioteca

Ritorna l’appuntamento con i grandi personaggi che hanno segnato la vita artistica del territorio: prende avvio infatti presso la Biblioteca civica di Belluno il 4 febbraio il “The in Biblioteca. Arte, cultura e storia”, un ciclo di incontri pomeridiani che ripropone le apprezzate tematiche dei “Caffè in Biblioteca”. Visto il successo dell’edizione mattutina ora anche nel pomeriggio sarà possibile ascoltare le storie e le curiosità legate ai personaggi, sorseggiando un the in compagnia dalle 17.45 alle 19.00 nella sala cappella di Palazzo Crepadona.

Si inizia martedì 4 Febbraio con il racconto della trasformazione architettonica di Belluno ad opera di Giuseppe Segusini, curato da Annalisa Crose, martedì 11 Febbraio il protagonista sarà Cesare Vecellio e la sua ricca produzione artistica raccontata da Valentina Gregato. Si prosegue martedì 18 con l’appuntamento dedicato a Carlo Rizzarda e all’arte del ferro battuto a cura di Paola Nard e si termina il 25 Febbraio con l’incontro curato da Marta Azzalini alla scoperta delle architetture liberty di Riccardo Alfarè.

Sarà consegnata ai partecipanti una bibliografia di riferimento dei documenti posseduti dalla Biblioteca Civica di Belluno, alcune curiosità dedicate agli artisti analizzati e un elenco dei luoghi che ospitano le loro opere. A chi frequenta l’intero ciclo verrà rilasciato un attestato di partecipazione. Il costo per il singolo incontro è di € 5 per un massimo di 25 partecipanti.

Informazioni e iscrizioni presso la sede della Biblioteca Civica di Belluno, oppure scrivendo all’indirizzo di posta elettronica biblioteca@comune.belluno.it.

Ma il mese di febbraio si apre anche con un nuovo appuntamento organizzato dalla Biblioteca civica di Belluno dal titolo “Arte e design tra Feltre e il Cadore” che intende valorizzare le collezioni artistiche a volte poco conosciute del territorio bellunese. Nelle giornate di sabato sono infatti in programma quattro visite guidate alla scoperta di collezioni uniche e originali: sabato 1 Febbraio alle ore 15.30 Annalisa Crose accompagnerà i visitatori al Museo dell’Occhiale di Pieve di Cadore, l’8 Febbraio alle ore 10.00 sarà possibile ammirare, con la guida di Valentina Gregato, le tele di Pieretto Bianco ospitate tra Cadola e Puos d’Alpago. Si prosegue sabato 15 Febbraio alle 10.00 con un affascinante percorso nel Museo civico di Belluno a cura di Marta Azzalini ed infine il 22 Febbraio alle 15.30 il ferro battuto sarà protagonista della visita curata da Paola Nard nel ricco contesto della Galleria d’Arte Moderna Rizzarda di Feltre.

Il costo è di € 9 a singolo incontro comprensivo di biglietto ingresso, ma per chi desidera visitare tutte e quattro le collezioni il costo è di € 30. Appuntamento davanti all’ingresso di ogni museo; per l’appuntamento dell’8 Febbraio incontro davanti al Municipio di Ponte nelle Alpi a Cadola.

Iscrizioni per un minimo di 10 e massimo di 25 partecipanti presso la sede della Biblioteca oppure scrivendo all’indirizzo di posta elettronica biblioteca@comune.belluno.it

Foto di copertina: Archivio Storico del Comune di Belluno