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A city where sport is champion

Where there is nature there is often sport. It is no surprise, then, that Belluno has plenty of sports facilities; tennis, bowling, swimming, and diving, to name a few. However, outdoor and adventure sports is what we do best.

Offering meadows and forests to explore by foot or horseback, rivers for paddling or fishing, and mountains that seem to be made for paragliding.

The hill of Nevegàl has fantastic cross-country and downhill skiing; in the warmer months white-knuckle dirt tracks emerge, perfect for mountain biking.

The city itself, with its gentle slopes, is a paradise for jogging and cycling and that’s not to mention Nordic walking, climbing and much more.

Think of Belluno as your own open-air gym.

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Nature in Belluno

Mother Nature has certainly made herself at home in Belluno. Part of the territory falls within the Belluno Dolomites National Park (the only town in Italy to do so) and the mountains that surround the city have UNESCO World Heritage status. Belluno is surrounded by greenery, touched by water, and crowned by mountains, nestled as it is in the foothills of the Dolomites.

In Belluno life is good: so much so that it has topped quality of life charts in consecutive years. Here you can walk, jog, spin – in fact participate in almost any outdoor activity – right on your doorstep.
Although we ourselves are based in the city’s park and gardens, our hearts are in the meadows and farms that surround us.

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Art and beauty of Belluno

Within an ancient circle of high walls, with towers and turrets, as well as a castle, the city today has many reminders of its rich past: the three ancient gates – Dojona, Dante and Hugo, the precious fountains, the Cathedral with the incredible works of art and outstanding bell of Juvarra. The Gothic Church of St. Stephen, the nineteenth-century theatre, the Votive Church of San Rocco are all gems found within the historic center. The Martyrs’ Square is surrounded by a wide frame of arcades, like the living room of the city, with the wonderful manicured gardens. The nearby Piazza delle Erbe is a small treasure chest enclosed by precious ancient palaces. A few steps away is the Piazza del Duomo, onto which the Basilica of St. Martin faces, the Red Palace, the City Hall, the Prefecture- once the palace of the Venetian rectors, the Auditorium, the ancient seat of the Bishops warriors, and the Palace of lawyers, which now houses the Museo Civico, rich in works of art.

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A city of springs

Belluno is a city of water where the Ardo meets the river Piave, it is also crossed by many small streams that flow through the land and the countryside. Belluno is also rich in fountains, within the towns and villages they total 270. Stone buildings, carved friezes and the traditional granite tanks, troughs and sinks. Located in the streets or at crossroads, these are precious to the historical centre. They are located and built taking advantage of streams and rivulets with the express purpose to quench the thirst of men, their animals and provide water for domestic use; this is a fascinating journey to discover.

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Small is beautiful

In Belluno it is not only the historical centre that attracts, indeed, many treasures are found within the surrounding villages. The immediate surroundings of the city are in fact dotted with small villages, more than thirty, each with its own church, surprisingly rich in works of art, its cortivi, courtyards overlooked by the typical houses Belluno, stone and wood with balconies rich with flowers, flanked by columns. Some villages have their own cemetery, tiny and guarded with love, almost all maintain beautiful stone sinks, in which once residents would have washed and where you can still drink fresh water. As is tradition, each house has its own garden, not only useful, but well-kept and decorated with flowers planted alongside vegetables. Small miniature worlds to fall in love at first sight!

Facciata principale di Villa Gaggia a Belluno
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Villa Gaggia a Belluno

Villa Gaggia si trova a Belluno, in località Socchieva, nella frazione di San Fermo. La villa è di proprietà privata, essendo la residenza della famiglia Gaggia. In alcune occasioni straordinarie, viene aperta al pubblico per consentire ai visitatori di ammirarla attraverso alcune visite guidate. L’ultima si è svolta il 19 luglio 2013, in occasione del 70° anniversario dell’incontro tra Hitler e Mussolini, avvenuto proprio a Villa Gaggia. L’Associazione Nazionale Famiglie Caduti e Dispersi in Guerra, in collaborazione con il FAI (Fondo Ambiente Italiano) e l’Assessorato alla Cultura del Comune di Belluno, nonché l’adesione del I.S.B.R.E.C. (Istituto Storico Bellunese Resistenza Età Contemporanea), ha promosso la giornata di visite guidate alla villa e al suo celebre giardino, ricordando i Caduti e Dispersi della II^ guerra mondiale e tutte le vittime di tutte le guerre.

Villa Gaggia

Villa Gaggia sorse nel XVII secolo ad opera della famiglia Pagani ma subì poi vari rimaneggiamenti: al XVIII secolo risale la costruzione dell’ala porticata e della cappella. E’ conosciuta anche per il suo bellissimo parco alla francese: lo sterminato giardino si estende per svariati ettari di terreno, con lunghi viali di carpini, grotte artificiali, aiuole fiorite, un piccolo anfiteatro di pietra, laghetti, ponticelli e un labirinto di siepi.
Il complesso è formato da un corpo padronale, un’ala di servizio con portico e una cappella addossata all’ala rustica. Sul fronte posteriore della dimora centrale è stato aggiunto un corpo che ospita le scale. I proprietari hanno ripristinato gli interni originari, dopo il saccheggio e le gravi devastazioni subite nel corso della Prima Guerra mondiale, arricchendoli di arredi e opere d’arte.

Il grande progetto paesaggistico svolto tra il 1924 e il 1939 conservò il perimetro dell’antico giardino, arricchendolo con nuovi elementi decorativi (statue, grotte, nicchie, teatro, balaustre) e punti panoramici e dilatandolo verso ovest. Il noto industriale e finanziare Achille Gaggia si avvalse della collaborazione tecnica di più architetti per il riordino del parco ma, il fautore del rinnovamento e dell’ ampliamento della villa fu don Saule Meraviglia Mantegazza dei Marchesi di Liscate e non, come tradizionalmente indicato, l’ingegnere Sandro Mantegazza. Anche Alberto Alpago Novello, esponente del’architettura neoclassica, partecipò alla progettazione, oltre che al rilevamento del parco del 1939.

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Il giardino ha una superficie di 80 ettari: si tratta di uno dei parchi più grandi e complessi del Veneto. Nel parco si alternano zone selvagge ricche di vegetazione e zone architettoniche con torrette, roccoli e scalinate. L’albero più caratterizzante del parco è il carpino bianco che si presta alle potature ed è qui usato nelle siepi lavorate e nel labirinto e, non potato, per abbellire i viali detti “ a galleria”, compreso quello d’ingresso alla villa, secondo una consuetudine antica. Nel parco sono presente alberi monumentali come una paulonia secolare nel cortile davanti alla villa e un alto faggio rosso isolato in un grande prato. L’albero più caratterizzante del parco è il carpino bianco che si presta alle potature ed è qui usato nelle siepi lavorate e nel labirinto e, non potato, per abbellire i viali detti “ a galleria”, compreso quello d’ingresso alla villa, secondo una consuetudine antica. Nel parco sono presente alberi monumentali come una paulonia secolare nel cortile davanti alla villa e un alto faggio rosso, quasi secolare, isolato in un grande prato: è uno degli alberi monumentali della provincia di Belluno. Il torrente Siva scorre vicino al parco per poi immettersi  nel Piave.
Fonte: Progetto Drau-Piave

La storia del 19 luglio 1943: l’inutile incontro tra Hitler e Mussolini

Il 19 luglio 1943 Adolf Hitler e Benito Mussolini si incontrarono a Villa Gaggia di Belluno: evento che passerà alla storia come “l’incontro di Feltre”. Benché Villa Gaggia, dimora estiva del senatore del regno Achille Gaggia (che con Volpi e Cini sarà interprete del decollo industriale nel dopoguerra della Sade, poi divenuta Enel), si trovi in realtà a San Fermo, o più precisamente a Socchieva, una località isolata fuori Belluno ad una ventina di chilometri da Feltre. L’errore, poi omologato dalla storiografia ufficiale,  è probabilmente dovuto ad un banale refuso dello stesso Mussolini, che nelle sue memorie lo ricorda appunto come “incontro di Feltre”.

Gli Alleati anglo americani erano sbarcati in Sicilia da dieci giorni, trovandovi scarsa opposizione; qualche alto ufficiale e diverse personalità politiche cercavano una via per trattare una pace separata con gli Alleati. Quel giorno un gruppo di Alpini, reduci dalla Russia, aveva progettato un attentato per eliminare i due dittatori, ma un contrordine, che si sostiene provenisse dal Vaticano, lasciò agli Alleati e al Comitato di Liberazione Nazionale il compito di liberare l’Italia due anni dopo, rendendo l’incontro di Belluno inutile all’interno delle vicende della Seconda Guerra Mondiale.

Solo sei giorni dopo l’ordine del giorno Grandi, approvato dal Gran Consiglio, provocherà la caduta del Fascismo.
Per tutti i dettagli sulla storia dell’incontro di Feltre tra Hitler e Mussolini a Villa Gaggia, nel 1943, rimandiamo al blog http://bellunostoria.blogspot.it

alpe del nevegal gara auto - foto di anna pizzinato
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39° Alpe del Nevegal

Pronostici ampiamente rispettati per la trentanovesima edizione dell’Alpe del Nevegal. Alla chiusura ufficiale delle iscrizioni la classicissima bellunese della velocità in salita ha registrato la bellezza di 241 adesioni con il record di 67 iscritti fra le autostoriche. Ormai da lustri l’evento motoristico organizzato dall’Associazione sportiva Tre Cime Promotor supera costantemente il “tetto” delle 200 vetture al via confermandosi così come la cronoscalata più partecipata della Penisola.

Detto dei 67 iscritti alla competizione autostoriche, dei 42 concorrenti che animeranno il Gruppo E3 e dei 130 delle moderne che si daranno battaglia per aggiudicarsi il trofeo intitolato a Mario Facca, i numeri dell’Alpe del Nevegal 2013 meritano un’altra analisi. Gli under 25 saranno sedici; le pilotesse sei: Monica Burigo (Ferrari 458 Challenge), Gabrielle Pedroni (Mitsubishi Evo VIII), la slovena Jania Strekelj (Citroen AX Gti), l’austriaca under 25 Kerstin Taus (Subaru Impreza Wrx Sti), Federica Dal Cin (Austin Mini Cooper) e Valentina Zen (Fiat 124 Abarth). Sarà l’edizione più internazionale di sempre la trentanovesima dell’Alpe del Nevegal. Alla cronoscalata automobilistica, in programma dal 2 al 4 agosto per l’organizzazione dell’Associazione  sportiva Tre Cime Promotor, gli stranieri sono 42 in rappresentanza di Austria, Slovenia e Svizzera (con il ticinese Tiziano Riva, ex conduttore della ReBo 004). Nutrita la presenza di piloti che vantano nel loro palmarés almeno uno “scudetto” di specialità: Rudy Bicciato, Fulvio Giuliani, Gianni Marchiol, Michele Buiatti, Denny Zardo, Christian Merli, Lino Vardanega, Antonio Forato.

Dopo il collaudo del percorso, i classici 5500 metri che dalla piana di Caleipo si inerpicano fino all’Alpe in Fiore superando 526 metri di dislivello con una pendenza media del 9,56%, c’è stato oggi il sopralluogo della Commissione pubblici spettacoli. Intanto sul tracciato stanno proseguendo a gran ritmo gli allestimenti coordinati dal responsabile della sicurezza Lino De Salvador con i volontari del Giesse Castionese. Particolare cura è stata posta al posizionamento di nuove barre anti intrusione in alcuni tratti della strada provinciale 31 “del Nevegal”.

Per la prima volta dopo tanti anni mancheranno alla partenza due grandi amici dell’Alpe del Nevegal: il veterano Luigi Bormolini e Dario Baita, scomparsi nel corso dell’anno. L’Associazione sportiva Tre Cime Promotor li ricorda con simpatia e stima per quanto hanno dato alla corsa bellunese.

Le verifiche sportive avranno luogo presso il Ristorante Nogherazza e le tecniche si svolgeranno al campo sportivo “Savaris” di Castion dalle 14 alle 19.30 di venerdì 2 agosto. Le salite di ricognizione, previste in due manche come la gara, si svolgeranno sabato 3 agosto a partire dalle 9. Domenica 4 agosto la competizione scatterà alle 9.00 lungo i 5500 metri che da Caleipo salgono all’Alpe in Fiore.

Lo scorso anno i vincitori dell’Alpe del Nevegal furono Denny Zardo su Lola Zytek (moderne), Christian De Gasperi su Renault Clio Williams (Gruppo E3) e Piero Lottini su Osella Pa9/90 (autostoriche). Il migliore dei piloti stranieri fu Hermann Waldy, su Lola B06, quinto assoluto nella gara auto moderne. I record della corsa (due manche sul tracciato di 5500 metri) appartengono per le auto moderne, dal 2009, a Denny Zardo (Reynard Formula Nippon) in 5.06.333; per il Gruppo E3, dal 2010, ad Andrea Biasiotto (Bmw M3) in 6.17.100; per le autostoriche, dallo scorso anno, a Piero Lottini (Osella Pa9/90) in 5.46.940. Fra i conduttori stranieri il miglior piazzamento assoluto, dopo il successo dell’abarthista svizzero Peter Schetty negli anni ’60, fu colto da Georg Plasa. Nel 2006 il compianto pilota tedesco fu terzo assoluto con la Bmw 320 alle spalle di Merli e Baldi. Plasa fu anche quarto assoluto nel 2009, anno della sua ultima partecipazione in Nevegal. 

Fonte: www.trecimepromotor.it – Foto di copertina di Anna Pizzinato

piave beach a lambioi belluno
belluno

Piave Beach

Piave Beach è l’area verde che si trova a Belluno lungo la riva del fiume Piave, in località Lambioi. L’area, una sorta di parco fluviale, presenta grande interesse dal punto di vista turistico e offre la possibilità a tutti i cittadini e i visitatori di Belluno di trascorrere il tempo libero in una cornice naturale rilassante e perfettamente curata grazie all’intervento di rasatura e pulizia effettuato dai Servizi forestali regionali.

L’area verde di Piave Beach si trova nelle immediate vicinanze del parcheggio di Lambioi, collegato al centro storico di Belluno dalla scala mobile che conduce direttamente in piazza Duomo.

Segui i prossimi eventi in programma lungo la riva del fiume!

Come raggiungere Piave Beach
  • in bicicletta o a piedi: imboccare la stradina sterrata che si immette su viale dei Dendrofori, vicino alla Piscina Comunale di Belluno;
  • in auto, moto o mezzi motorizzati: parcheggiare a Lambioi e proseguire a piedi.

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