La favola di Natale di Martina
Ci sono talmente tanti bambini che Babbo Natale, da solo, non riuscirebbe a passare nelle case di tutti; è per questo che ha scelto degli aiutanti e qui a Belluno, appunto, c’è San Nicolò che porta i regali.
Però Babbo Natale è il più magico di tutti, perciò se la notte della Vigilia esprimi un desiderio, lui lo esaudisce”. La mia mamma mi spiegava così il conflitto d’interessi fra la notte del 6 e quella del 25 dicembre ed io, schiava degli esami di coscienza già dai tempi dell’asilo, mi scervellavo per poter capire ciò che più desideravo in maniera da esprimere il desiderio migliore. Ho iniziato senza espormi troppo, optando per un remake ad hoc della preghierina della buonanotte: “Babbo Natale fammi crescere una buona e sana bambina”. Solo l’anno successivo decisi per una vera presa di posizione nei confronti del mio futuro: “Babbo Natale, per favore, vorrei tanto un fratellino”.
Un anno, due, tre; al quarto aveva fatto credere di avermi ascoltata, ma niente: tanto che mi convinsi di non essere abbastanza buona per meritarlo. Il tempo intanto trascorreva e si era “grandi” per certe cose, ma in fondo nessuno avrebbe scoperto se il mio desiderio l’avessi espresso ancora. Così ci ho provato anche quel 24, dopo la messa di mezzanotte cantata con i “Minicantori di Bes”. E finalmente è arrivata la conferma che Babbo Natale è magico per davvero. Ammetto che negli anni avvenire, complici l’età, le amicizie e, innegabile, innumerevoli Vigilie passate al banco delle casette dei brulè in Piazza invece che al banchetto della Chiesa, ho dato sfodero alla discutibilità delle mie capacità decisionali. Pertanto Babbo Natale ne ha sentite a iosa: dalla sufficienza in Latino, all’irriducibilità delle amicizie, dalla Champions League, al “Fa che scelga me”.
E la magia di Babbo Natale non ha mai tradito: trascorsi scolastici di tutto rispetto, il dono di meno amici ma sempre più speciali, addirittura un Triplete e… ha scelto un’altra. Babbo Natale è magico e pure saggio: se assieme all’uno è presente pure un due, è inevitabilmente il preludio di una successione ahimè non solo di Fibonacci!
La mia favola di Natale ambientata a Belluno è questa: quella di ogni Vigilia in cui ammetto ciò che vorrei senza timore o vergogna, ci penserà poi Babbo Natale ad aggiustare il tiro e portare solo ciò che potrà essere veramente un dono nella vita!