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25 aprile. Pagine indelebili della storia nazionale e bellunese.

Il 25 aprile 1945 è la data che è stata scelta per ricordare la fine dell’occupazione tedesca in Italia, del regime fascista e della Seconda guerra mondiale.

A Belluno si lottò molto per la liberazione e l’inverno del 1945 fu costellato di eventi tragici. Vogliamo ricordarne due in particolare, che rappresentano delle pagine indelebili nella storia della città: il 10 marzo vennero impiccati 10 partigiani presso il Bosco delle Castagne; il 17 marzo fu segnato invece indelebilmente dall’impiccagione di altri 4 partigiani presso Piazza Campedel, luogo che in loro ricordo ha assunto il nome di Piazza dei Martiri, proprio in occasione della Liberazione.

Quello che forse è meno noto è che la popolazione di Belluno reagì in maniera molto forte in particolare a quest’ultimo evento: i cittadini tennero chiuse le porte e le finestre di abitazioni e negozi per ben due giorni consecutivi e parteciparono in massa ai solenni funerali delle vittime. Gesti forti volti a giustificare una scelta: la popolazione stava dalla parte dei partigiani. Stava dalla parte della libertà.

Domani è il 25 aprile e siamo tutti invitati a ricordare e festeggiare questo giorno che è diventato il simbolo nazionale della vittoriosa lotta di resistenza militare e politica messa in atto dalle forze partigiane nel 1945.
L’appuntamento è per domani, sabato 25 aprile, alle 9.45 presso il pennone di Piazza dei Martiri. Sarà lì che avverrà il tradizionale alzabandiera, simbolo di una nazione, di un popolo e di una cultura, gesto che ricorda che cosa accomuna tutti: identità e valori.
Saranno presenti le autorità, le associazioni combattentistiche e cittadine. Dopo l’alzabandiera verrà deposta una corona al Monumento ai Caduti della Resistenza, momento in cui faranno il loro intervento il sindaco Jacopo Massaro e il Presidente dell’ANPI Gino Sperandio. I due momenti solenni verranno accompagnati dalle esecuzioni musicali della banda cittadina.
In occasione di queste cerimonie la viabilità del centro storico sarà modificata.

Alvaro Bari - Un pilota veneziano nella Resistenza feltrina
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Alvaro Bari – Un pilota veneziano nella Resistenza feltrina

Alvaro Bari – Un pilota veneziano nella Resistenza feltrina

La vita e le imprese di un ragioniere veneziano, tenente pilota e comandante partigiano che dalla Laguna Veneta si spostò nel feltrino per partecipare alla Resistenza, vengono raccontate nel libroAlvaro Bari, un pilota veneziano nella Resistenza feltrina”.

Il volume, scritto a due mani da Renato Vecchiato e Aurelio De Paoli, è un viaggio nel passato, descritto grazie a lunghe ricerche tra il tribunale militare di Verona, l’Istituto Storico Bellunese della Resistenza e dell’Età Contemporanea e l’Istituto Colotti di Feltre, oltre alla raccolta di numerose testimonianze.

In queste pagine viene ricostruita la vita di Alvaro Bari, conosciuto dai suoi compagni con il nome di Giordano, oppure Cristallo, componente della Resistenza dal 20 ottobre 1943 tra Feltre, Croce d’Aune, Fonzaso e Lamon, fino alla sua morte, quando una tragica mattina di agosto del 1944 venne catturato durante la sua ultima missione in Primiero, torturato e gettato nel Lago di Busche.

Alvaro Bari – Presentazione del libro

Il libro, pubblicato nel 2014, verrà presentato lunedì 16 marzo alle ore 18.00 presso la Sala Bianchi, nel contesto delle commemorazioni per i tristi avvenimenti del Bosco delle Castagne del 10 marzo 1945 e di piazza dei Martiri del 17 marzo 1945.
Accanto alla storia di Alvaro Bari, vengono raccontate anche quelle di Piuma, all’anagrafe Giorgio Gherlenda, e quella di Nazzari, l’aviere Gastone Velo e con le loro quelle di tanti altri che furono protagonisti della Resistenza.