La favola di Natale di Alice C.
Un minuscolo cappello a punta rosso spuntò fra i ruderi del vecchio castello; sotto due occhi grandi e scuri si muovevano freneticamente. Era Geppo il folletto della città di Belluno che se ne stava rintanato a seguire il concitato via vai di gente nel giorno della vigilia di Natale: fugaci saluti, pacchi, pacchetti, baci e auguri a preannunciare la festa imminente.
Stava scendendo la sera e il pensiero di Geppo si spostò su Toni, quel vecchio burbero che tutte le mattine, di buon’ora, solcava il marciapiede con vista sul Piave, borbottando fra sé e sé.
Avrebbe voluto tanto rendere speciale il Natale a quell’uomo solo, così decise di fargli un regalo. Fra le sue cose scelse una scatolina intagliata nel legno di cirmolo e la avvolse in una scintillante carta rossa con un biglietto che diceva “Buon Natale Toni”.
Quella notte scese la neve a rendere ancora più magica l’atmosfera del Natale. Geppo di primo mattino attraversò la strada per appoggiare il suo regalo sul marciapiede, poi ritornò nel suo nascondiglio e aspettò l’arrivo di Toni.
L’uomo non tardò e quando si imbatté sul pacchetto che spiccava sulla neve bianca si fermò e lo raccolse. Era per lui! Chi mai poteva aver avuto un pensiero così gentile? Emozionato lo scartò, le mani gli tremavano, aprì la scatoletta e ne uscì una dolce melodia natalizia.
Due grosse lacrime rigarono il viso rugoso di Toni, vecchi ricordi di gioventù affiorarono. Era il Natale più bello che mai avesse sognato.