Domenica 26 gennaio 2014, alle ore 20.30, Belluno e il Teatro Comunale ospiteranno nuovamente il celebre pianista russo Grigory Sokolov per l’atteso concerto con il quale il Circolo Culturale inaugurerà la sua annuale attività. Anche per il Maestro si tratta del primo concerto del 2014 con un programma inedito, che egli ha voluto riservare a Belluno, e di questo il Circolo gli è estremamente grato e, insieme a lui, l’Associazione Bellunese Volontari del Sangue (Sezione di Belluno), la Fondazione Cariverona, e il Comune di Belluno, che collaborano all’evento.
Nella passata stagione Sokolov ha suonato nelle principali Istituzioni musicali d’Europa, fra le quali il Festival di Salisburgo dove, dopo un viaggio esaltante di tre ore e più tra le note di Schubert, Beethoven, Rameau e Brahms, l’intera sala al completo in ogni ordine di posto lo ha salutato con una lunga e commossa standing ovation.
I suoi concerti hanno ovunque lo stesso riscontro sia da parte del pubblico che della critica, che definisce unico ed irripetibile ogni suo concerto per la profondità delle sue interpretazioni, l’originalità e la vastità del repertorio, il dominio tecnico e la bellezza del suono. Con il pubblico Sokolov preferisce instaurare un rapporto diretto piuttosto che discografico, per poter dialogare con lui in un clima di sospensione spazio-temporale quasi palpabile. Ciò si è verificato in passato anche a Belluno, dove ci auguriamo sia accolto anche in questa occasione con il calore e l’affetto che merita, soprattutto da parte dei giovani.
La grandezza del pensiero musicale, la totale immedesimazione con lo strumento apparvero già al prestigioso Concorso Tchaikovsky di Mosca, che Sokolov vinse nel 1966 a soli sedici anni. Nel tempo sono quindi emerse le doti di professionista scrupoloso, di antidivo concentrato in una continua ricerca di perfezione.
Quella stessa perfezione con cui ha approfondito i brani in programma al Comunale e nelle sedi degli altri concerti in calendario nei prossimi mesi: brani tutti di Frédéric Chopin, compositore più di ogni altro rappresentativo della letteratura pianistica, del quale Sokolov eseguirà la Sonata n. 3 in si minore op. 58 e 10 Mazurche, tratte dalle raccolte op. 30, 50 e 68.
Ultima delle tre Sonate, l’op. 58 fu scritta nel 1844 e pubblicata l’anno seguente, con dedica alla contessa di Perthuis, sua allieva. E’ lavoro della maturità creativa di Chopin, concentrato sui valori puri della musica. In un contesto espressivo prevalentemente lirico, non esente però da toni drammatici, i frequenti passaggi dal forte al piano e viceversa infondono slancio e vitalità alla composizione, così come l’ampio ricorso al cosiddetto “tempo rubato” accresce l’impatto emotivo dell’esecuzione.
Quanto alle Mazurche, l’ispirazione muove dalla tradizione popolare polacca. Chopin fa propria questa danza con le sue musiche e la riveste di note ora sospese e malinconiche, ora allegre e luccicanti come una fiamma, le imprime cadenze ora ritmate ora dolcemente cullanti. L’ascolto delle 10 Mazurche consentirà di seguire l’intero percorso compositivo di Chopin, “quasi come un diario privato puntualmente aggiornato o meglio, per usare le parole del suo allievo Wilhelm von Lenz, come “il taccuino di viaggio della sua anima attraverso i territori socio-politici di un mondo di sogni sarmati”.
Articolo di Luisa Coin – Circolo Culturale Bellunese