Chiunque abbia trascorso un periodo della sua vita a Belluno lo sa: uno dei migliori panorami sulla Val Belluna lo si vede dalla località di Col di Roanza, e se ci si arriva dopo una bella passeggiata dalla località di Sopracroda ancora meglio. Ma questo luogo non regala solo una splendida vista…
Col di Roanza è una delle mete più ambite dai bellunesi: scenario di molte feste, teatro di numerose marce pedonali, luogo di ristoro grazie all’omonimo rifugio e soprattutto punto di partenza per raggiungere la cima del Monte Serva. Il luogo, per l’appunto, sorge proprio sulle pendici di questo monte: da qui il panorama è decisamente incantevole, sia verso la città di Belluno, sia in direzione del gruppo dello Schiara.
Proseguendo da Col di Roanza la strada diventa un sentiero sempre più impervio fino alla cima del Monte Serva; ma prima di raggiungere Col di Roanza cosa troviamo?
Dopo vari tornanti da Sopracroda, si apre sulla destra una piazzola dalla quale, sempre a destra, parte una stradina bianca che si inoltra in una conca decisamente coltivata. Qui, alle pendici del colle, quasi sospesa su un poggio sopra la Val Belluna, sorge la Chiesetta cinquecentesca di San Michele.
La chiesetta ha delle fattezze linearmente essenziali.
La sua struttura, così come la vediamo adesso, è quella assunta in epoca cinquecentesca, con il caratteristico protiro per il riparo dei viandanti che anticipa la semplice aula squadrata e l’abside ottagonale.
La chiesa originaria era probabilmente sorta già in epoca tardoantica, nel corso del VI secolo, lungo un percorso realizzato molto probabilmente per scopi militari in epoca romana, (se non precedente), ancora visibile sul terreno a monte della chiesetta: una direttrice pedemontana che da Ponte nelle Alpi, passando per San Liberale attraverso il Col di Roanza, Vaus e il Pont de la Mortìs, raggiungeva Bolzano Bellunese e poi l’imbocco della Val Cordevole senza dover scendere fino a Belluno.
All’interno della chiesetta, sotto l’arcata trionfale contraddistinta da due eleganti lesene coronate da capitelli scolpiti a motivi vegetali e volute, si trova un crocifisso ligneo risalente al ‘700: si tratta di un lavoro di artigianato locale.
L’altare ha una piccola pala dipinta ad olio che raffigura un sacerdote ebraico, probabilmente Aronne, che regge il turibolo e la navicella; la sua figura è contornata da serti di rose. Quest’ultima decorazione è probabilmente un ritocco ottocentesco, mentre la figura del sacerdote parrebbe settecentesca e attribuibile ai modi di Antonio Gabrielli.
Fino a poco tempo fa la Chiesetta di San Michele conservava una tela raffigurante la vergine con il Bambino, con a sinistra san Michele e alla destra un Santo Martire. Alle loro spalle, un paesaggio dai colori freddi ma dai profili ben delineati, di suggestiva luminosità, quasi lunare. L’opera, di particolare pregio, per motivi precauzionali, è stata trasferita presso il Seminario di Belluno; al suo posto troviamo una riproduzione fotografica.
Ecco come arrivare ai piedi della lunga via che porta in località Col di Roanza:
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Fonti: Belluno, storia, architettura e arte a cura di Gigetto De Bortoli, e Archivio Storico di Belluno.
Fotografia della chiesetta di Mapio.net