Camminare lungo il fiume
Belluno, la città splendente (dal celtico “Bellodunum”), venne così denominata dai Celti per la felice posizione dalla quale si domina la valle e le vie fluviali. La città, con i suoi colori e la sua mirabile stratificazione architettonica è incorniciata dal paesaggio dolomitico.
Partendo da Piazza dei Martiri l’itinerario si sviluppa scendendo via Sottocastello e costeggiando le antiche mura della città con vista panoramica sulla vallata percorsa dal Piave, un tempo navigabile.
Al termine, discesa una scalinata, si giunge al Ponte della Vittoria (1926), opera dell’ing. Eugenio Miozzi (1889-1979) con i decori liberty dell’arch. Riccardo Alfarè (1882-1969); si arriva nell’antico Borgo Piave, dove un tempo vi era l’attracco delle zattere per il trasporto rapido sul Piave di persone, merci e legnami alla volta della Pianura veneta.
Oltrepassata l’arcata del ponte in pietra (1841) spazzato via dalla piena del 1882, passando avanti la casa Secco (sec. XVI) e la casa Fantuzzi (sec. XV) si giunge alla chiesa di S. Nicolò (riedificata nel 1861). Nella piazza antistante si affaccia un moderno complesso abitativo in luogo della conceria Colle, stabilimento che da fine ‘800 sino al 1947 caratterizzò la vita dell’intero borgo.
Risalendo la scalinata e oltrepassando la via Uniera dei Zatér, lasciando sulla destra la Fontana nova (1855), si imbocca via Rugo e si sale sino a Porta Rugo, antichissimo accesso meridionale alla città antica.