L’architettura del ‘900
Belluno, la città splendente (dal celtico “belo-donum”), venne così denominata dai Celti per la felice posizione dalla quale si dominano la valle e le vie fluviali. La città, con i suoi colori e la sua mirabile stratificazione architettonica, è incorniciata dal paesaggio dolomitico.
Dal parcheggio del Palasport si risale verso la residenziale via De Stefani, dai villini e palazzi di inizio secolo, e ci si immette sull’alberato viale Fantuzzi. Di qui ci si dirige verso via Caffi, caratterizzata dagli edifici liberty progettati all’architetto bellunese Riccardo Alfaré.
Si susseguono il garage Tonegutti Bellotti (1922), il garage Bacchetti (1913), il Palazzo Coletti (1918), dalle due cupole originariamente in ardesia e ora in rame, che affaccia sul Piazzale Cesare Battisti. Qui si trovano anche il Palazzo Benetta (1952), e la scuola elementare “Aristide Gabelli” (1934) d’impronta razionalista e, didatticamente e architettonicamente, di ispirazione montessoriana.
Dirigendosi verso il centro, si possono notare altri edifici di Alfarè, quali la casa Piaz (1908) in via Loreto e la casa Luzzato (1908) all’incrocio con via Garibaldi, imboccata la quale si incontra il Cinema Italia (1926), uno degli esempi più notevoli dell’opera dell’architetto.