I prodotti tipici della gastronomia bellunese valorizzano nel modo più immediato e autentico la storia del territorio: propongono sapori semplici, genuini, che rielaborano le materie prime rispettando ricette profondamente radicate nella tradizione popolare. Qualche esempio? Il pastin, un impasto di carne suina e bovina non stagionata e lavorata con aggiunta di sale, pepe, lardo e spezie. Lo si prepara alla griglia, con la polenta, ma è buonissimo anche con il risotto.
Le torte da credenza ricordano le cose buone di una volta, con la kodinza – fatta con il kodinzon, una purea di mele locali tirato in sfoglia ed essiccato al sole, e la farina di mais sponcio, un tipo di granoturco locale – e il Pan de Belùn, un dolce tipico a base di farina di mais, noci, nocciole, cioccolato e semi di papavero.
A carnevale non perdetevi le giuseppine, delicatissime frittelle a forma di ciambella, ripiene di crema pasticcera o zabaione, ricoperte di zucchero a velo. Tradizione vuole che vengano preparate fino al 19 marzo, giorno della festa di San Giuseppe.
Un fiore all’occhiello del territorio bellunese è la ricchissima produzione lattiero casearia del bellunese: per valorizzarla, sposandola alle altre produzioni agro-alimentari di qualità e tradizionali, è nata la Strada dei formaggi e dei sapori delle Dolomiti Bellunesi. Nel sito dedicato potrete esplorare una selezione dettagliata dei formaggi delle dolomiti bellunesi scoprendone caratteristiche e pregi potendo così scegliere un prodotto di qualità e fortemente legato alla tradizione casearia del territorio provinciale.
Potrete inoltre consultare l’elenco delle malghe e latterie che sono all’origine di questa produzione, dei ristoratori ed albergatori, degli agriturismi e dei rifugi alpini che vi proporranno invitanti ricette realizzate con formaggi e prodotti caseari tipici, il tutto seguendo degli itinerari consigliati che, attraversando le valli dolomitiche, vi permetteranno di scoprirne le bellezze naturali, storiche e artistiche.
Per info: www.formaggisaporidolomiti.it
Foto di copertina di Manuele Sangalli