Il centro storico di Belluno, nonostante abbia perso nel primo Ottocento gran parte del tracciato murario che lo circondava e proteggeva dall’alto della sua posizione strategica e panoramica sulla valle del Piave, conserva ancora le porte cittadine che consentivano di accedervi.
L’ingresso meridionale alla città storica avveniva da Porta Rugo, caratterizzata dall’arco a sesto acuto risalente al Duecento dinanzi al quale è stata realizzata una aggiunta rinascimentale, con un arco a tutto sesto, realizzata nel 1553 ad opera di Niccolò Tagliapietra. La Porta Dojona costituiva invece l’accesso settentrionale alle mura cittadine, affiancata oggi dal complesso dell’Ottocentesco Teatro Comunale e situata a pochi passi da Piazza dei Martiri (già Campitello). La Porta Dante sostituì nel 1865 con le sue attuali forme la seicentesca Porta Reniera (commissione del rettore veneto Daniele Renier del 1669), accesso occidentale alla città storica. La principale arteria del centro cittadino, corrispondente all’attuale via Mezzaterra, si snoda da Porta Dojona a Porta Rugo, percorrendo l’antica città da nord a sud, toccando Piazza Mercato e costeggiando le facciate di numerosi palazzi Tre – Quattrocenteschi come Palazzo Nosadani (XIV sec.) e Palazzo Persico (1447). Parallelamente al’ultimo tratto di via Mezzaterra corre via S. Maria dei Battuti, dal caratteristico selciato detto “cogolà”, sulla quale si incontra l’Archivio di Stato ospitato nell’antica sede della scuola e della chiesa di S. Maria dei Battuti. Questo antico edificio di culto, eretto all’inizio del XIV secolo, venne soppresso all’inizio dell’Ottocento e conseguentemente colpito dalla dispersione delle opere d’arte che lo arricchivano. Grandi stravolgimenti caratterizzarono anche la storia della chiesa di San Pietro, edificio voluto dall’ordine dei Francescani nel 1326 e demolito all’inizio del Settecento, a causa dei danni provocati dal terremoto del 1709, quindi ricostruito intorno alla metà del secolo. Dell’edificio Trecentesco si conserva la cosiddetta “cappella gotica” (Seminario Gregoriano) ed un arco a tutto sesto visibile in alto a destra in facciata. Al suo interno si trovano diverse opere di rilievo: pitture di Andrea Meldolla, detto lo Schiavone, e di Sebastiano Ricci; pale lignee scolpite da Andrea Brustolon. Altro scrigno di capolavori è la cinquecentesca chiesa di San Rocco, edificata tra 1530 e 1561, dove si possono ammirare “l’Estasi di San Francesco” di Gaspare Diziani, un tabernacolo ligneo scolpito da Valentino Panciera Besarel ed opere pittoriche più tarde, di Luigi Speranza, Luigi Cima e Antonio Duodo. La chiesa di Santo Stefano, con il suo adiacente giardino, ottimo per una pausa dal vostro tour di visita, sorge all’esterno del tracciato murario e, opera dei maestri comacini, è stata voluta dall’ordine dei Serviti durante la seconda metà del Quattrocento. Indizio dell’esistenza di un preesistente edificio di culto è l’epigrafe datata 1349 murata sul fianco della navata di sinistra. Essa conserva al proprio interno numerose opere pittoriche, realizzate da Cesare Vecellio, nipote di Tiziano, Nicolò de Stefani, Francesco Frigimelica e Antonio Lazzarini, oltre alla rinomata cappella Cesa, eretta nel 1485 e così denominata per la presenza della grande pala lignea scolpita da Matteo Cesa.
I principali monumenti cittadini si trovano, fondamentalmente, all’interno del tracciato delle antiche mura e si concentrano attorno all’attuale conformazione di Piazza Duomo. La Cattedrale di San Martino venne riedificata a partire dal 1517, a causa dell’incendio che nel 1471 distrusse la precedente struttura. Affiancata dal campanile edificato tra 1732 e 1743 su progetto dell’architetto Filippo Juvarra, contiene opere dal XVI al XIX secolo. I settecenteschi altari laterali sono decorati dalle pale rinascimentali di Andrea Meldolla, detto lo Schiavone, qui trasportata dalla chiesa di San Pietro; di Cesare Vecellio; di Jacopo da Ponte, detto il Bassano; di Palma il giovane. Si incontrano poi opere di Gaspare Diziani, Giovanni Fossa e Gregorio Lazzarini. Il Palazzo dei Rettori si affaccia sul lato opposto di Piazza Duomo, sulla quale campeggia con la facciata cinquecentesca costellata di stemmi e busti dei rettori veneti, ospitati qui dal 1409. L’edificio, oggi sede della Prefettura cittadina, è frutto dell’ampliamento avviato nel 1496 di un’originaria struttura fortificata quattrocentesca, su progetto del veneziano Giovanni Candi, ultimato nel 1536. Il Palazzo Rosso, interessante esempio di stile neo gotico, venne ultimato nel 1840 su progetto dell’architetto Giuseppe Segusini sul luogo ove un tempo sorgeva l’antico palazzo comunale, demolito all’inizio dell’Ottocento, fortunatamente dopo la registrazione grafica eseguita da Melchiorre Toller ed Ippolito Caffi degli affreschi che impreziosivano il salone principale dell’edificio, detto “la Caminata”, alla quale è dedicata una sala al museo di Palazzo Fulcis. Il Palazzo dei Giuristi, collocato sul lato opposto della piazza, venne edificato nel 1664 dal Collegio dei Giuristi e venne scelto quale sede del Museo Civico di Belluno a partire dalla sua fondazione, nel 1876: attualmente ospita ancora la raccolta di reperti archeologici dei Musei Civici.