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Cosa Fare questo fine settimana a Belluno?

Amici di Adorable Belluno, anche voi questa mattina avete dato un occhio alle previsioni del tempo e scoperto con gioia che ci attende finalmente un fine settimana di sole? Ecco per voi alcuni spunti su cosa fare sabato e domenica nella nostra bella città. Buona lettura e buon divertimento!

Tutti a teatro

Dalle ore ore 20.15 al Teatro Comunale uno spettacolo dal titolo “Strada facendo – analisi comparata fra ferrovia e autostrada“. Gli interventi degli esperti saranno intervallati dagli sketch del comico di Zelig Gioele Dix, che da “automobilista incazzato” racconterà cosa significa muoversi oggi nel Bellunese. L’entrata è gratuita! 

Il gusto dell’altro.

All’intero della coloratissima manifestazione “Il Gusto dell’altro”, questa sera in piazza dei Martiri Boom Brazil dalle 19:00. Mentre sabato mattina alle 10:00 la scoperta delle tradizioni di altri popoli continua, sempre in piazza dei Martiri, con lo spettacolo Musica… Per un mondo di pace. Nel pomeriggio la Festa Senegalese, dalle 15:30. Info e dettagli qui. 

Giro d’Italia.

Domani, sabato 21 maggio, parte da Farra d’Alpago la 14° tappa del Giro d’Italia, con destinazione Corvara, ma prima di scalare i passi Dolomiti la carovana rosa passerà anche per Belluno. Dalle 9.40 alle 10.15 circa in Piazza dei Martiri.
Attenzione le strade rimarranno chiuse 
(strada da Ponte nelle Alpi verso Agordo chiusa dalle 09:00 alle 12.00 circa).

Pedalata Rosa.

Domenica 22 maggio una bella pedalata in bicicletta, aperta a tutti, da Belluno a Farra d’Alpago.
Partenza alle ore 09:00 ed iscrizioni in loco a partire dalle ore 08:00.
Tutte le info sul sito del Giro d’Italia Alpago.

D come donne e danza.

Domenica 22 maggio un’altra bellissima iniziativa all’interno della rassegna “Il Gusto dell’altro” protagoniste le donne e la danza.
Dalle ore 17:00 al Centro Rossi Donne dell’altro mondo, ospite dell’incontro Rosa Vaglio, presidente di Diritti al Sud, che racconterà l’esperienza della produzione di pomodori e passata di pomodoro equa e solidale in Puglia, con il progetto SfruttaZero.
Dalle 20:45 al Teatro Comunale spettacolo di Orientale World Fusion Dance.

E non dimenticate di concedervi qualche piacere enogastronomico nei numerosi locali del centro storico di Belluno! Buon weekend!

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L’architettura è servita

L’Architettura è servita!

Un originale e invitante ciclo di incontri prende il via martedì 31 maggio a Belluno: le Cene in Biblioteca,
Conversazioni storico-artistiche con una prelibata cena e visita guidata notturna alla Città a cura di Marta Azzalini e Annalisa Crose.
Quattro incontri alla scoperta di alcuni dei grandi architetti che, con i loro progetti, hanno delineato il volto di Belluno:

Martedì 31 maggio “Giuseppe Segusini, distruzioni e ricostruzioni”.
Menù: aperitivo con stuzzichini e finger food sia dolci che salati. “Capei del Prete” al burro fuso. Vino ed acqua

Martedì 7 giugno “Riccardo Alfarè, non solo Liberty”.
Menù: Aperitivo con stuzzichini e finger food sia dolci che salati. Sformato agli Asparagi. Vino ed acqua

Martedì 14 giugno “Alberto Alpago-Novello, architetture fasciste”.
Menù: Aperitivo con stuzzichini e finger food sia dolci che salati. Orzotto alle Erbe Spontanee. Vino ed acqua

Martedì 21 giugno “Andrea Pozzo, l’architetto dei gesuiti”.
Menù: Aperitivo con stuzzichini e finger food sia dolci che salati. Zuppa di mele al Curry. Vino ed acqua

Belluno – Palazzo Crepadona – Sala Cappella – h. 19.30-22.00

Per partecipare occorre iscriversi agli eventi presso la sede della Biblioteca, versando i 15 euro del costo comprensivi di: conferenza + dispensa sull’argomento + cena + visita guidata in città. Gli eventi sono riservati – per ogni appuntamento – ad un massimo di 40 persone.

E’ un’iniziativa di Biblioteca civica di Belluno del Comune di Belluno, in collaborazione con la Trattoria L’Oasi di Mauro Cavalet di Limana.

Info: biblioteca@comune.belluno.it e tel. 0437948093

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Il gusto dell’altro

Quanto spesso ci ritroviamo a credere che nelle piccole realtà di montagna, lontane dalle grandi città, le persone siano chiuse e restie ad accettare culture diverse?

Belluno sfata questo mito, dedicando dieci giorni all’incontro tra i popoli, con la manifestazione Il Gusto dell’Altro.

Dal 20 al 29 maggio Belluno sarà teatro della quarta edizione de Il Gusto dell’Altro riproposta dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Belluno con la collaborazione delle Officine della Cultura, per favorire l’integrazione fra immigrati e bellunesi di vecchia generazione, offrendo momenti di confronto e di festa volti ad approfondire la conoscenza e la scoperta dell'”Altro” attraverso i differenti modelli culturali, usi e costumi che lo contraddistinguono.

Oltre a essere un importante momento di aggregazione culturale e di riflessione su vecchie e nuove emigrazioni, Il Gusto dell’Altro svolge, in senso più lato, una funzione di promozione della città, valorizzando il centro storico e coinvolgendo attivamente associazioni, istituzioni culturali, esercenti e commercianti, oltre naturalmente il vasto pubblico che popola i suoi numerosi eventi.

Un ringraziamento va a tutti i partners che, sempre più numerosi, hanno aderito alla manifestazione contribuendo alla diffusione della cultura dell’”Altro” e dell’integrazione.
Sono tante le iniziative pensate per conoscere da vicino la cultura di persone che arrivano da paesi lontani e per dar loro modo di approfondire le tradizioni bellunesi.

Il Gusto dell’Altro è una rassegna che ritorna ogni anno e che coinvolge bellunesi autoctoni e bellunesi acquisti in oltre venti appuntamenti diversi.
Durante la settimana troveranno spazio spettacoli teatrali, letture, opere musicali per ragazzi e momenti di riflessione, con la proiezione di documentari e conferenze: racconti di esperienze reali e storie di italiani all’estero tra clandestinità e separazioni obbligate, ma anche spumeggianti feste brasiliane, eventi pensati per i più piccoli e tanta musica da tutto il mondo.

Un’occasione pensata per avvicinare popoli diversi, per imparare che molti luoghi comuni sono solo il frutto di una scarsa conoscenza degli altri, perché ciò che ci unisce è spesso molto più grande di ciò che ci divide.

Potete visualizzare qui il programma dettagliato. 

Belluno Balocchi
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Belluno Balocchi

Anche quest’anno torna Belluno Balocchi… Evviva!

La manifestazione organizzata dall’associazione Pomid’ottone nell’ambito del progetto Belluno città dei bambini.
La città di Belluno domenica 15 maggio dalle 09:00 di mattina fino alle 19:00 sarà dedicata solo ai bambini: il centro si trasformerà nel regno di saltimbanco, trampolieri, attori comici e di maghi. Oltre cento animatori si dedicheranno ai bambini fino ai dieci anni di età.

Una bellissima iniziativa, pensata per i bambini che per una giornata possono avere la città tutta per loro… e che giornata, non c’è da annoiarsi, questo é sicuro! Per i bimbi da quattro a dieci anni ci saranno i giochi creativi, gimkane e coloratissimi percorsi ad ostacoli.
In centro si vedranno papà alle prese con scope magiche, divertenti cacce alla cacca, torte in festa, fionde giganti, polpastrelli spioni e cariole spaziali, oltre a laboratori sulla raccolta differenziata, sulla natura e sulla cancellazione della guerra.

Ma a Belluno Balocchi c’è spazio anche per i più piccolini con un’area dedicata ai cuccioli da zero a tre anni, nella quale troveranno animatori, attività guidate, giochi Lego e mini spettacoli pensati proprio per loro.
Inoltre l’area é riparata e attrezzata per il cambio pannolino. Che comodità!

Per partecipare a Belluno Balocchi basta rivolgersi ad uno dei gazebo presenti in via Matteotti oppure in piazza Duomo, con soli 6,00 euro i bimbi potranno partecipare a tutte le attività.
Bambini e adulti 0-3 anni, il costo é di 3,00 euro.

Buon divertimento!

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C’era due volte un cuore

Debutta la nuova produzione di Tib Teatro: dal 10 al 12 maggio al teatro Comunale di Belluno

 

Martedì 10 maggio alle ore 10 al Teatro Comunale di Belluno debutta C’era due volte un cuore, il nuovo spettacolo firmato da Daniela Nicosia che vedrà come interpreti Susanna Cro e Labros Mangheras; le scene sono di Marcello Chiarenza, disegno luci e suono di Paolo Pellicciari.

Ultimo appuntamento con gli spettacoli della 23 esima Stagione Comincio dai 3 – realizzata da Tib Teatro in collaborazione con la Fondazione Teatri delle Dolomiti e la direzione artistica di Daniela Nicosia – dedicati alle scuole, C’era due volte un cuore è pronto per incantare tutti i bambini dai 3 anni in su.

Nella storia due teneri personaggi aspettano con fiducia… coltivano la loro attesa come un campo, certi che prima o poi una nuova pianta nascerà, un nuovo orizzonte si dispiegherà, un nuovo paesaggio accoglierà la loro speranza. E’ l’amore a sostenere la loro attesa, unitamente a quello per le piccole cose di cui è fatta la vita, che pur tra temporali e soffi di vento improvvisi, permette alla luce di tornare dopo il buio della notte, al sole di alimentare ogni giorno la nostra attesa…

Chi aspettano? Aspetta anche tu con loro e lo scoprirai a fine spettacolo!

LO SPETTACOLO

Oggetti compongono, poco alla volta, lo spazio scenico, piccole magie, tenere musiche, ci incantano, mentre da una finestra sospesa… guardiamo fuori, sempre in attesa di un futuro migliore, della meraviglia, della bellezza che verrà. Sì verrà!

LA RICERCA

Intensamente poetiche, le illustrazioni di Les amoureux di Raymond Peynet, sono state la fonte primaria per questo spettacolo dedicato ai più piccoli. Una, drammaturgia visiva che muove da quelle immagini lievi, permeate di delicatezza, e compone in scena un universo surreale, all’insegna della tenerezza e della fiducia nell’amore.

 

Lo spettacolo sarà in replica mercoledì 11 e giovedì 12 maggio sempre alle ore 10.

 

Produzione Tib Teatro

Drammaturgia e regia Daniela Nicosia

Interpreti Susanna Cro e Labros Mangheras

Voce narrante Maria Sole Barito

Scene Marcello Chiarenza

Luci e Suono Paolo Pellicciari

Costumi Giorgio Tollot

Assistente alla regia Isabella De Biasi

Assistente alle scene Sara Andrich

Costruzione scene Luigi Bortot

Editing Fabio De Min

Foto di scena Fabio Barito

PRENOTAZIONI

PRENOTAZIONI 0437 950555 / 334 6620926

BIGLIETTI intero 6 euro, ridotto 5 euro

BIGLIETTERIA TEATRO COMUNALE 10, 11, 12 maggio

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Villa Montalban, ai piedi del Monte Serva

Una villa che racconta la storia di eroici cavalieri, di momenti di vera magnificenza della storia di Belluno, del durissimo periodo di invasione austro-tedesca e che oggi ospita attività culturali e sportive. 

Tutti i bellunesi sanno dove si trova Villa Montalban, un po’ perché è uno dei tesori architettonici del bellunese, ma un po’ anche perché è spesso teatro di grandi feste che coinvolgono moltissime persone, nonché di attività culturali ed eventi sportivi.

Oggi noi vogliamo raccontarvi la storia di questa villa isolata che sorge su un terreno pianeggiante e dietro la quale, come uno smisurato ed oscuro scenario, si innalza la ripida e boscosa parete meridionale del Monte Serva. 

Non si conosce la data precisa di costruzione della villa, né chi fu l’architetto che la progettò. Nel corso degli anni sono state formulate differenti supposizioni in merito a questa questione, tuttavia l’opinione più condivisa è quella che la fa risalire alla prima metà del ‘600.

Ciò che invece c’è di certo è che a commissionare il complesso fu la famosa Famiglia Fulcis, una delle più ricche e potenti di Belluno che nel corso dei secoli fece costruire svariati palazzi nel centro storico di Belluno e altre ville nel contado. Sapete perché la famiglia Fulcis era così ricca? Grazie alle attività militari. Molti dei membri di questa famiglia, infatti, erano cavalieri gerosolimitani impegnati nelle guerre contro i turchi, fatto questo che poté assicurare alla famiglia Fulcis molte ed influenti amicizie anche fuori dal territorio bellunese.

La Famiglia Fulcis dicevamo: ma allora perché si chiama Villa Montalban? Ve lo spieghiamo subito. Dopo la morte dell’ultimo discendente della famiglia Fulcis, Fulcio Fulcis, avvenuta proprio nella villa, la proprietà della tenuta passò al nipote Damiano Miari, previa assunzione del doppio cognome Miari-Fulcis; pochi anni dopo però, per via matrimoniale, subentrarono i conti Montalban. Ecco, il mistero è svelato! Anche se c’è da dire che il nome per esteso della villa sarebbe Fulcis-Montalban, però è conosciuta da tutti solo col secondo nome.

Ma torniamo alle fattezze della villa. Dovete sapere che al tempo del suo splendore massimo questa perla bellunese dominava al centro di una vastissima tenuta agraria: fate conto che il territorio si estendeva dalla località di Sargnano fino a quella di Andreane, e dalle pendici del Serva giungeva fino al fiume Piave. Oggi l’area di pertinenza della villa si è notevolmente ridotta e conta “solamente” 7 ettari; il terreno circostante la villa inoltre non conserva più gli originari abbellimenti di statue e fontane.

Già, perché il terreno antistante la villa non era certo come lo vediamo noi adesso. Provate ad immaginare come doveva essere arrivarci davanti in carrozza ai tempi d’oro: dinnanzi agli occhi del visitatore si srotolava il lungo viale con i cancelli, scenograficamente allineati sull’asse meridiano della villa, che aprivano la strada ad un suggestivo percorso che si concludeva nella corte, girando attorno alla fontana per scendere poi davanti al portico d’entrata. Non a caso Villa Montalban viene considerata “forse il primo esempio con caratteristiche monumentali costruito nella vallata bellunese” (Alpago Novello), e questo per due motivi: per dimostrare le ricchezze della casata, ma anche per celebrarne le vittorie militari.

La struttura, esternamente sobria e lineare, al suo interno custodiva preziose decorazioni oggi in gran parte perdute.

Sulla facciata della villa sono dipinti due grandi stemmi in cui è riprodotta l’aquila ad ali spiegate dei Fulcis con la stella dei Cavalieri di Malta, che artiglia un nemico. Intorno trofei militari, cannoni e bandiere. Ognuno dei due stemmi ha sotto una meridiana.

Villa Montalban durante la Grande Guerra, purtroppo, e in particolare nel corso dell’invasione austro-tedesca del 1917-18, fu gravemente danneggiata e di conseguenza abbandonata a se stessa, diventando oggetto d’atti vandalici fino agli anni ’30.

Successivamente venne acquistata dalla Pontifica Opera di Assistenza che la trasformò ad uso di colonia estiva; nel 1958 fu oggetto di pesanti lavori di restauro ed infine nel 1976 l’intero complesso fu acquistato dal Comune di BellunoNel corso degli ultimi anni è stata sede di una scuola professionale, di società sportive e di attività culturali.

Una curiosità: la villa ha ospitato il maresciallo Massena nel 1799, il vicerè Eugenio Napoleone nel 1809, Vittorio Emanuele III ed Elena di Savoia nel 1903.

Qui la scheda dettagliata

Info: Istituto Regionale per le Ville Venete (1998), Ville Venete – Itinerari fra Veneto e Friuli, Venezia, Marsilio Editori

 

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Valle dell’Ardo and Case Bortot

Today we accompany you on a 5km stroll from the historical center of Belluno to the edge of the alluring valley of Ardo: Bortot Houses and surroundings, just above Bolzano Bellunese. 

Bolzano Bellunese rises to the north of Belluno, at the foothills of the mountains. It’s a very typical place, studded with small hamlets made up of small houses that maintain the shapes of nature.

After passing the first part of the town, crossing the community of Gioz, one scrambles up a steep yet paved street in a fairy-tale like atmosphere thanks to the silence of the street, lined with a courtyard of hop-hornbeams and hazelnut trees.

This is how one arrives at the Bortot Houses, a village suspended on the side of the valley of Ardo and characterized by the presence of houses in an ancient style, surrounded by barns and stables in natural stone and their typical metal sheet roofs. Consider that one of the smallest houses is not even reachable from a road, something that seems very strange if you think about how we are just a few kilometers from the historical center of Belluno. It is certainly a fascinating place where one can also relish a beautiful view on top of the Valbelluna.

The Bortot Houses are surely known by those who love Alpine excursions: in fact, it’s from here that begins (or finishes, depending on the point of view) the CAI path no. 501 of Rifugio Settimo Alpini, the cabin perhaps most loved by the Bellunese, that stands at 1500m above sea level in a splendid place, in the middle of an amphitheater of dolomite walls, representing the base for the most difficult excursions on top of Mount Schiara. To reach it one must hike 3 and a half hours, which we will tell you right away, is fairly challenging, but believe us, it’s worth it and above all, in the summer.

Settimo Alpini

But the Bortot Houses also represent the point of departure for going on hikes entering in the valley of Ardo: a journey through wild land, marked by hard rocks hollowed out by the water, cauldrons, fossils and still intact vegetation.

In particular we point you to the Pont de la Mortis, a small harrowing bridge that crosses the deep and enchanting gorge of Ardo, at 520m depth, and the Bus del Buson, a gorge cut by a subglacial cascade and then abandoned by the Ardo river with the retreat of the glaciers, often used as a theater for concerts or readings because it is an optimal harmonious speaker. To reach it one needs to cross a fairly steep path, so we do not recommend attempting it when it rains or is an icy period.

bus

For more detailing information on the hikes, we invite you to look at this page… and don’t forget to let us know when you go to visit the places of the Ardo!

Source: Belluno, storia architettura arte, by Gigetto De Bortoli, Andrea Moro and Flavio Vizzuti.

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Il gatto con gli stivali: i Licei Renier per le scuole medie

Un’orchestra di 50 elementi per un pubblico di 2.500 studenti.

Questi i numeri che sabato 16 aprile mattina riempiranno lo SPES Arena per un evento musicale senza precedenti, grazie ad un progetto che vede uniti l’Associazione Bellunese “Amici della Banda” e i Licei “Renier”. Nella cornice del più ampio spazio a disposizione nell’area urbana gli strumentisti delle due realtà, il Complesso Bandistico “Città di Belluno” e gli allievi dell’indirizzo musicale, daranno vita alla fiaba musicale “Il gatto con gli stivali”, composta da Angelo Soramani, mentre gli allievi dell’indirizzo linguistico narreranno le gesta del prode gatto in italiano e in tedesco. Gli spettatori di questa fiaba senza tempo, raccontata nella versione di Perrault, saranno gli studenti delle scuole secondarie di 1° grado del comune di Belluno, che potranno così mettere in gioco le proprie competenze linguistiche e apprezzare l’espressività di una composizione per orchestra. Vedranno infatti all’opera suonatori di flauto, clarinetto, violino, viola, saxofono, tromba, clarinetto basso, corno, eufonio, basso tuba, contrabbasso, timpani, glockenspiel, batteria, e molti altri: un’occasione rara nella nostra provincia, di cui questa esperienza vuole essere un felice inizio.

Gli scopi di questa iniziativa sono infatti molteplici: sensibilizzare gli studenti della scuola dell’obbligo alla molteplicità strumentale esistente, favorire l’interazione fra scuola e territoriovalorizzare le risorse locali, non sempre debitamente tenute in considerazione, offrire agli studenti dei licei la possibilità di cimentarsi con compiti reali e legati al loro indirizzo di specializzazione. La proposta iniziale dell’Associazione Bellunese “Amici della Banda”, nata anche dalla considerazione che alcuni allievi del liceo musicale già militano nelle file del Complesso Bandistico, è stata subito accolta con grande entusiasmo dal dirigente dei licei, prof. Paolo Fratte, che si è prodigato per appianare gli inevitabili ostacoli burocratici che si frappongono alla realizzazione di iniziative di questo tipo.

Un ringraziamento va anche alla società Sportivamente che ha applicato delle tariffe di estremo favore per il noleggio della struttura.

Nelle settimane che separano dall’evento i musicisti e i narratori, dopo aver provato separatamente si riuniranno per le due prove generali che serviranno a equilibrare le sonorità e calibrare con esattezza i tempi.

La possibilità di realizzare un evento di questa portata è dovuta anche al cammino di crescita che il Complesso Bandistico “Città di Belluno” ha intrapreso a partire dal 2011 e che lo vede attualmente proporsi come una realtà orchestrale stimolante per i giovani musicisti del territorio bellunese, un ambito nel quale poter crescere e sviluppare le competenze della musica d’insieme preziose nel curriculum artistico ma anche formativo di un giovane.