Pasta verdure e limone
Ricette

Pasta verdure e limone

Pasta verdure e limone

Torna l’appuntamento con #CucinaconRob che ogni mese ci dà lo spunto per una ricetta gustosa con cui stupire i nostri amici o semplicemente per un pranzo diverso dal solito.
Oggi Roberta ci regala la ricetta per preparare la pasta verdure e limone: perfetta in questo periodo dell’anno perché può essere consumata anche fredda.

Per preparare la pasta verdure e limone, Roberta ci consiglia di usare la pasta di miglio che oltre ad essere davvero buona, cuoce in soli tre minuti.

Pasta verdure e limone – gli ingredienti per due

140 g di pasta corta a scelta
20 g (opzionale) di cipolla rossa dolce
1 zucchina di media grandezza
1 quarto di una melanzana tonda viola
4 pomodori piccadilly
5 / 6 olive taggiasche oppure, in alternativa un trito di rosmarino e salvia
buccia di un limone biologico
olio extravergine d’oliva
sale, pepe o peperoncino

Pasta verdure e limone – la ricetta

Mettete un goccio d’olio e la cipolla tagliata finemente in una padella antiaderente, fate appassire lentamente per 5 minuti.

Intanto, dopo aver mondato e lavato le verdure, tagliate le zucchine a cubetti e anche la melanzana, a pezzetti un pochino più grandi.

Aggiungete le verdure nella padella insieme alla cipolla, fate saltare a fuoco medio fino a che le verdure non sono tenere, senza che si spappolino o imbruniscano.
La durata di questa operazione dipende molto da quanta acqua contengono le verdure stesse: in genere con una decina di minuti di cottura il sugo per pasta verdure e limone è pronto.

Tagliate i pomodorini a quarti e le olive, se le volete mettere, a metà, altrimenti optate per un trito aromatico di rosmarino e salvia. Quando il sugo è pronto e ancora caldo aggiungeteli nella pasta verdure e limone.

A parte grattugiate con una microplane (o una grattugia normale facendo attenzione a non toccare la parte bianca amara) la buccia esterna del limone. Aggiungete anche questa.
Infine aggiungete un pizzico di peperoncino o pepe e aggiustare il sale.

Il sugo per la pasta verdure e limone è pronto, non resta che cuocere la pasta al dente e saltarla l’ultimo minuto nel sugo. Buon appetito!

belluno @en, eventi @en

Il tour italiano di Aperol Spriz a Piave Beach

Il Parco Fluviale di Lambioi in collaborazione con Bellunolanotte, Sportivamente Belluno e Comune di Belluno, ospiterà la tappa del tour italiano di Aperol Spritz.

Venerdì 10 luglio il Parco Fluviale di Lambioi ospiterà una tappa del tour italiano di Aperol Spritz – “Hostaria del Vecio Aperol Spritz”.

Aperol Spritz porta l’esperienza dell’aperitivo nelle locations più caratteristiche e inaspettate del Veneto, valorizzando le radici storico-culturali dello spritz e promuovendo la tradizione e le curiosità del territorio. Direttamente dagli anni ’70 arriverà il mitico pulmino van della Volkswagen sinonimo di viaggio e libertà, allestito ad hoc e trasformato in postazione “chiosco bar”. Sarà affiancato da un banco di “cicchetti” tipici preparati da un ristoratore locale, che farà da ambasciatore raccontando menù e ricette.

Un barista professionista invece insegnerà la ricetta per preparare nel migliore dei modi la bevanda che accompagna i nostri aperitivi, e due ragazze immagine offriranno gratuitamente lo spritz fino a esaurimento scorte!

Non mancherà di certo la musica! Il van infatti accoglierà anche un dj con musica dalle ore 18.00 fino alle 23.00 .

belluno, eventi

Il tour italiano di Aperol Spriz a Piave Beach

Il Parco Fluviale di Lambioi in collaborazione con Bellunolanotte, Sportivamente Belluno e Comune di Belluno, ospiterà la tappa del tour italiano di Aperol Spritz.

Venerdì 10 luglio il Parco Fluviale di Lambioi ospiterà una tappa del tour italiano di Aperol Spritz – “Hostaria del Vecio Aperol Spritz”.

Aperol Spritz porta l’esperienza dell’aperitivo nelle locations più caratteristiche e inaspettate del Veneto, valorizzando le radici storico-culturali dello spritz e promuovendo la tradizione e le curiosità del territorio. Direttamente dagli anni ’70 arriverà il mitico pulmino van della Volkswagen sinonimo di viaggio e libertà, allestito ad hoc e trasformato in postazione “chiosco bar”. Sarà affiancato da un banco di “cicchetti” tipici preparati da un ristoratore locale, che farà da ambasciatore raccontando menù e ricette.

Un barista professionista invece insegnerà la ricetta per preparare nel migliore dei modi la bevanda che accompagna i nostri aperitivi, e due ragazze immagine offriranno gratuitamente lo spritz fino a esaurimento scorte!

Non mancherà di certo la musica! Il van infatti accoglierà anche un dj con musica dalle ore 18.00 fino alle 23.00 .

10 cose da fare, belluno

Le dieci cose che ti mancano di Belluno

Ritorna l’attesissimo appuntamento con la rubrica delle dieci cose di Adorable Belluno!

Questa volta ci occupiamo di Belluno da un punto di vista diverso: parleremo della cittadina ai piedi del Serva vista però attraverso gli occhi di chi l’ha dovuta o voluta lasciare.

Sono molte le persone che sono nate qui e che ora vivono altrove e si sono rifatte una vita in un paese straniero, parlano un’altra lingua e respirano odori così diversi da quelli di Belluno.

C’è chi è emigrato per una vita migliore, chi perché si è innamorato, chi è scappato dalla guerra, chi si è allontanato per lavoro e, ancora, chi è partito per un viaggio e ha deciso di non tornare più.

Abbiamo voluto fare un sondaggio tra gli amici di Adorable che vivono in un’altra città, e dobbiamo ammettere che ci avete raccontato delle cose davvero interessanti, talvolta persino divertenti, altre, invece, commoventi.

Siete pronti a leggere la top ten delle cose che risvegliano un po’ di nostalgia ai nativi bellunesi che vivono altrove?

Eccovi serviti!

10 #odori e sapori. Il profumo di fieno appena tagliato, l’odore di neve che si sente verso la fine di novembre. Il mitico panino col pastin che salva la vita dopo i lunghi aperitivi, la polenta con lo schiz che è sinonimo di “casa” e i radici da prà col lardo che non li trovi così buoni da nessun’altra parte.

9 #mercato. L’atmosfera familiare del mercato del sabato mattina, per nulla caotica, in cui tutti si fermano a chiacchierare e a salutarsi ma senza urlare, perché i bellunesi non sono chiassosi.

8 #sagre estive. Con tutto quello che le rende semplici e tipiche, compreso il mangiare su piatti di plastica (che nel tragitto dal banco al tavolo è probabile che si perda qualcosa per strada) e cantare a squarciagola puntualmente le solite canzoni sotto il palco, salvo poi lamentarsi che sono sempre le stesse.

7 #passeggiate. Le camminate dopo pranzo, ma anche le passeggiate pomeridiane. Il fatto che a Belluno esci di casa e dopo pochi minuti ti ritrovi in mezzo al verde. La natura che è a “un tiro di sciop” da casa.

6 #casa. Il fatto che il paese in cui nasci te lo porti dentro. Chiudere gli occhi e sapere esattamente dove ti trovi e cosa ti scorre attorno è una sensazione impagabile.

5 #chiaccherate. La gente che ti saluta per strada o al supermercato e si ferma a fare due chiacchere non programmate.

4 #ombrette. Le ombre di rosso o di bianco, e l’aperitivo della domenica mattina che sembra quasi un rituale. Ma anche il caffè del bar del paese che non è mai solo un caffè, ma una chiacchierata familiare con il barista.

3 #montagne. Svegliarsi la mattina e vedere le Dolomiti rosa. Hanno colori e luci che non si trovano più. E il senso di protezione che danno: circondando Belluno sembra che ci abbraccino, e poi alzando gli occhi sai sempre dove ti trovi.

2 #famiglia. La famiglia che è rimasta a Belluno. Questa è stata la parte più difficile: dovercela fare senza di loro in una città che non conoscevo; ci sono dei momenti in cui la nostalgia mi prende lo stomaco. Alcune volte penso che sarebbe così bello uscire dal lavoro e passare anche solo dieci minuti da mia mamma!

1 #tutto. Non so come esprimere il concetto, ma la verità è che per quanto Belluno non abbia niente (come tanti dicono), beh, per me aveva tutto.

Un grazie di cuore a tutti i bellunesi che vivono altrove e che hanno voluto condividere con noi di Adorable i loro pensieri.

A presto amici!

10 cose da fare @en, belluno @en, Curiosità @en, en, eventi @en

Top 10 things you miss about Belluno

Time once again for our regular blog on the Top 10 things you miss about Belluno.

This time we take a different point of view: people who had or wanted to leave Belluno tell us what they miss about our town.

There are many ex citizens who emigrated from Belluno in search of a better life. There a multitude of reasons why they left: for love, work, they escaped from war, or they just went on a holiday and decided not to return.

Our compatriots have a new life, a new culture, they eat different foods and some even speak another language.

We conducted a survey of our Adorable friends who live in another country. We must admit that our friends’ stories are truely interesting, at times entertaining, others quite moving.

Ready for a bit of nostalgia? Let’s take a count down of our Top 10.

10 #scents and flavours. The smell of newly-harvested hay and of snowfall at the end of November. The scent of our famous “panino col pastin”, a perfect antidote to those long aperitifs. “Polenta e schiz” is synonymous of “home”, and “radici da prà col lardo” that only tastes this good in Belluno.

9 #markets. The friendly atmosphere of Saturday morning markets, minus the chaos. It’s not just a time for shopping, but a great excuse for a chat.

8 #summer festivals. There are many things which make our festivals simple but memorable. Eating on plastic plates – lucky if you make it to the table without dropping some food! Singing the same old songs around the stage, and complaining the next day that they (the songs) are always the same.

7 #walks. Walks after a typical Bellunese lunch, or in the late afternoon after a hard day’s work. The beauty of Belluno: nature is a stone’s throw from your doorway.

6 #home. There’s no place like home. There’s no substitute for being able to close your eyes and know exactly where you are.

5 #chats. There’s always an opportunity for a chat: on the street or at the supermarket.

4. #drink. A drink is not just a drink, it’s almost like a ritual for the Bellunesi. A glass of red or white, the Sunday morning aperitif, or even a coffee at the local bar are opportunities for a friendly chat.

3 #mountains. Waking up in the morning and seeing the Pink Dolomites. Colours and reflections that you can’t find anywhere else. The sensation of protection: the Dolomite Mountains seem to embrace Belluno and are a constant reference point.

2 #family. The family you left behind in Belluno. This is the hardest part of all: facing a new city or town alone.

There are moments in which nostalgia has a way of hitting you in the stomach. Sometimes I think it would be nice to drop by my mum’s after work.

1 #everything. I don’t know how to put this into words, but the truth is even though many would say that Belluno has nothing, well, I think it has a lot to offer.

A warm thank you to all the Adorable Bellunesi who live elsewhere and who shared their thoughts with us.

See you soon

Il Gusto dell'Altro
10 cose da fare, belluno

Le dieci cose che ti mancano di Belluno

Ritorna l’attesissimo appuntamento con la rubrica delle dieci cose di Adorable Belluno!

Questa volta ci occupiamo di Belluno da un punto di vista diverso: parleremo della cittadina ai piedi del Serva vista però attraverso gli occhi di chi l’ha dovuta o voluta lasciare.

Sono molte le persone che sono nate qui e che ora vivono altrove e si sono rifatte una vita in un paese straniero, parlano un’altra lingua e respirano odori così diversi da quelli di Belluno.

C’è chi è emigrato per una vita migliore, chi perché si è innamorato, chi è scappato dalla guerra, chi si è allontanato per lavoro e, ancora, chi è partito per un viaggio e ha deciso di non tornare più.

Abbiamo voluto fare un sondaggio tra gli amici di Adorable che vivono in un’altra città, e dobbiamo ammettere che ci avete raccontato delle cose davvero interessanti, talvolta persino divertenti, altre, invece, commoventi.

Siete pronti a leggere la top ten delle cose che risvegliano un po’ di nostalgia ai nativi bellunesi che vivono altrove?

Eccovi serviti!

10 #odori e sapori. Il profumo di fieno appena tagliato, l’odore di neve che si sente verso la fine di novembre. Il mitico panino col pastin che salva la vita dopo i lunghi aperitivi, la polenta con lo schiz che è sinonimo di “casa” e i radici da prà col lardo che non li trovi così buoni da nessun’altra parte.

9 #mercato. L’atmosfera familiare del mercato del sabato mattina, per nulla caotica, in cui tutti si fermano a chiacchierare e a salutarsi ma senza urlare, perché i bellunesi non sono chiassosi.

8 #sagre estive. Con tutto quello che le rende semplici e tipiche, compreso il mangiare su piatti di plastica (che nel tragitto dal banco al tavolo è probabile che si perda qualcosa per strada) e cantare a squarciagola puntualmente le solite canzoni sotto il palco, salvo poi lamentarsi che sono sempre le stesse.

7 #passeggiate. Le camminate dopo pranzo, ma anche le passeggiate pomeridiane. Il fatto che a Belluno esci di casa e dopo pochi minuti ti ritrovi in mezzo al verde. La natura che è a “un tiro di sciop” da casa.

6 #casa. Il fatto che il paese in cui nasci te lo porti dentro. Chiudere gli occhi e sapere esattamente dove ti trovi e cosa ti scorre attorno è una sensazione impagabile.

5 #chiaccherate. La gente che ti saluta per strada o al supermercato e si ferma a fare due chiacchere non programmate.

4 #ombrette. Le ombre di rosso o di bianco, e l’aperitivo della domenica mattina che sembra quasi un rituale. Ma anche il caffè del bar del paese che non è mai solo un caffè, ma una chiacchierata familiare con il barista.

3 #montagne. Svegliarsi la mattina e vedere le Dolomiti rosa. Hanno colori e luci che non si trovano più. E il senso di protezione che danno: circondando Belluno sembra che ci abbraccino, e poi alzando gli occhi sai sempre dove ti trovi.

2 #famiglia. La famiglia che è rimasta a Belluno. Questa è stata la parte più difficile: dovercela fare senza di loro in una città che non conoscevo; ci sono dei momenti in cui la nostalgia mi prende lo stomaco. Alcune volte penso che sarebbe così bello uscire dal lavoro e passare anche solo dieci minuti da mia mamma!

1 #tutto. Non so come esprimere il concetto, ma la verità è che per quanto Belluno non abbia niente (come tanti dicono), beh, per me aveva tutto.

Un grazie di cuore a tutti i bellunesi che vivono altrove e che hanno voluto condividere con noi di Adorable i loro pensieri.

A presto amici!

belluno, eventi

Visite guidate a Belluno

Visite guidate a Belluno, alla scoperta della città: tre appuntamenti in compagnia della guida turistica Marta Azzalini per conoscere gli angoli più suggestivi ai piedi del Serva.

Borgo Piave – 4 luglio, ore 17.00

Il primo appuntamento con le visite guidate a Belluno consiste in una bella passeggiata dalle mura della città fino all’antico porto.
Uno sbocco sul fiume Piave utilizzato nel corso dei secoli passati per il commercio legato alle attività manifatturiere collocate nel piccolo borgo: zattieri, falegnami e fabbri erano infatti gli artigiani più attivi di Borgo Piave.

Belluno inedita – 18 luglio, ore 17.00

Belluno sotto un altro punto di vista, inedito e dato spesso per scontato capace però di regalare grandi emozioni.
Una visita guidata  a Belluno per soffermarsi ad osservare il profilo della città con occhio attento alle fucine, ai canali, ai campanili e alle mura tra i due borghi principi di Belluno.

Borgo Prà – 8 agosto, ore 17.00

Nato sulle rive dell’Ardo, Borgo Prà raccoglie arte e tradizione: qui sorsero botteghe artigiane dedite alla lavorazione del ferro e dei metalli, accanto a deliziose chiesette, fontane e ponti.

 

Per partecipare alle visite guidate basta iscriversi presso il Centro Culturale Piero Rossi, in Piazza Piloni, dove sono anche fissati ritrovi.
Per avere maggiori informazioni vi consigliamo di contattare il Centro telefonando ai numeri: 0437.27030 – 392.0402834, oppure inviando una mail all’indirizzo: centroculturale@dolomitipark.it.

piazza martiri forma ellisse
belluno, Curiosità

Perché Piazza dei Martiri a Belluno ha la forma di un’ellisse?

Vi ricordate il nostro post “Le dieci cose che forse non sapete su Belluno?” Beh ne abbiamo scoperta un’undicesima: perché piazza dei Martiri ha la forma di un’ellisse.

Abbiamo deciso di indagare sul Liston dopo aver letto i commenti lasciati dagli amici della nostra pagina facebook che hanno stuzzicato la nostra curiosità, chiedendoci se fossimo a conoscenza del motivo per cui la nostra bella piazza ha questa particolare forma.

Indagini d’archivio tra polvere e antichi documenti, lunghi scavi nella memoria che ci hanno riportato indietro fino ai giorni delle elementari, quando le nostre maestre ci raccontavano le vicende del passato bellunese, il tutto condito da complicati calcoli di ingegneria, ci hanno portato a scoprire l’arcano mistero.

Perché Piazza dei Martiri a Belluno ha forma ad ellisse?

Nel passato in cima alla torre del castello di Belluno, collocato in posizione sud-ovest, alla destra dell’odierno palazzo delle Poste, c’era un cannone capace di sparare in direzione della piazza, con un’ampiezza massima di tiro di 90 metri.

Come ci racconta Marco Perale, il Campedel era parte del terreno attorno alle mura che veniva tenuto sgombero per motivi tattici come servitù militare. In tempo di pace era coltivato a orti (da cui il nome di “campicello”) mentre, in caso di guerra, era lì che si accampavano gli assedianti nemici, e tutti coloro i quali non potevano varcare le mura. Gli accampamenti venivano allestiti nel punto più ampio dell’ellissi, esattamente a 92 metri dalla torre, e quindi non potevano venire raggiunti da eventuali cariche!

… Almeno fino a quando non fosse stato installato  sulla torre un cannone più potente.