Domande Belluno
10 cose da fare, evidenza, homepage

Le 10 domande che ogni bellunese si sente fare

Alle porte del Natale torna per voi la rubrica tutta bellunese delle 10 cose, portando con sé una nuova consapevolezza: è arrivato il momento di sfatare alcuni dei luoghi comuni su Belluno.

Viviamo in una città alla quale non sempre è stato dato lo spessore che secondo noi meriterebbe, basti pensare a quel detto che ci menziona così: “Veneziani gran Signori, Padovani gran dotori, Visentini magna gati; Veronesi tuti mati (…). E Belun? Póre Belun, te se proprio de nisun!

Sarà la zona particolarmente montuosa, sarà il clima un po’ più rigido della maggior parte del resto d’Italia, sarà perchè, per chi, per come, ma ogni bellunese si è sentito porre almeno una volta nella vita una delle seguenti domande, ed è inutile negarlo, un po’ gli è venuto da ridere.

#10 Da piccolo giocavi con le caprette come Heidi?

Cara persona che mi stai rivolgendo questa domanda credendo di risultare irresistibilmente simpatica, ti spiego un concetto semplice: il fatto che la provincia di Belluno sia particolarmente montuosa e verdeggiante, non comporta automaticamente che abbiamo come vicini di casa Peter e la sua povera nonna a cui portare il pane morbido.

#9 Ah ma parlate anche l’italiano oltre al dialetto? 

Si dà il caso che Belluno sia inserita nei piani d’istruzione ministeriali e che anche qui la gente abbia l’obbligo di frequentare le scuole. E so che non ci crederete mai, ma a scuola le materie vengono insegnate in italiano, ovvero la lingua in cui anche noi bellunesi sappiamo esprimerci.

C’è da dire però, a vostro favore, che del nostro dialetto andiamo particolarmente fieri e ogni volta che possiamo lo usiamo.

#8 Ma BL è in provincia di Cortina? 

Una convinzione davvero molto diffusa, arrivata persino negli studi di Sanremo quando vi partecipò il nostro Federico Stragà che, a detta della conduttrice, era “di Belluno, in provincia di Cortina”.

Sia chiaro, noi vogliamo bene a Cortina, però siamo noi che facciamo capoluogo, non lei. Così, solo per mettere i puntini sulle i.

#7 Ma è vero che siete tutti orsi? 

Diciamo che al primo impatto i bellunesi non sono accoglienti come una nonna del Sud nei confronti di un nipote al pranzo di Natale. E ricordiamo anche la famosa frase dei Belùmat “el moto pì ospitale l’è ndè fora de le bale!

Però non siamo gli orsi che credete: è vero siamo discreti, ma buoni, un po’ timidi, ma genuini. Siamo, insomma, dei bravi ragazzi.

#6 Ma come, non bevi un altro bicchiere di vino? Eppure sei bellunese! 

Ok, cerchiamo di essere onesti: sicuramente una bella “ombretta” bianca o rossa  è quasi una tradizione del bellunese, e nemmeno i brulè ci fanno proprio schifo. Però questo non significa che il passatempo preferito di ogni bellunese sia ubriacarsi a morte.

E sapete cosa vi diciamo? Non sono poi così pochi gli astemi in città.

#5 Ma c’è la neve anche d’estate lassù? 

Ma che dite, che siamo alle porte del Natale e i nostri prati sono ancora verde speranza.

#4 Davvero da voi ci sono i campi da calcio? Pensavo ci fossero solo pendii 

Questa domanda è strettamente collegata ad un altro dubbio dei non bellunesi che si riassume nel brillante quesito “è vero che da voi le galline girano con le mutande per evitare che le uova deposte rotolino a valle?”

Se i nostri calciatori sono bravi non è perché sono abituati ad allenarsi in salita, ma è perché hanno dei luoghi adatti in cui giocare 🙂

#3 Ah ma non è in Alto Adige Belluno? Mi stai dicendo che non parlate tedesco? 

No, niente tedesco e vi diciamo di più: non siamo nemmeno soliti cantare lo jodel indossando lederhosen (pantaloni in cuoio) e dirndl (abito con grembiule). E volete sapere perchè? Perché Belluno è in Veneto, con le tradizioni tirolesi non c’entra nulla.

#2 Ma voi mangiate polenta ogni giorno?

Qualcuno è convinto che il piatto base di ogni nostra portata sia la polenta. Sbagliato! Passeggiando per Belluno resterete stupiti da quanti ottimi panifici ci siano, e dalle pietanze che offrono i nostri ristoranti. Anche in questo caso, provare per credere.

#1 C’è qualcos’altro da vedere oltre alle montagne?

Se le Dolomiti sono patrimonio UNESCO un motivo ci sarà. Però non rappresentano l’unico motivo per visitare la nostra città. Belluno è storia, arte, sapori, è una splendida cornice naturale con una qualità della vita tra le più alte in Italia. Una piccola-grande città da scoprire.

 

Non neghiamolo: quando ci sentiamo porre queste domande ci scappa sempre un po’ da ridere.

E poi ogni paese è lontano e straniero finché non lo si visita, ma per Belluno c’è qualcosa di più: è misteriosa, è un paese di luci ed ombre (no, non solo quelle di vino, che andate a pensare), è un luogo che sa essere selvatico e cittadino contemporaneamente. La città di belluno può sembrare davvero lontana e straniera, ma è come uno spirito libero: è di tutti e sa accogliere tutti. Ma a modo suo.

10 cose da fare

Le 10 cose da fare in autunno a Belluno

Eh sì amici di Adorable Belluno, ormai non possiamo che arrenderci all’evidenza.

Il caldo e il sole che hanno caratterizzato quest’estate 2015 sembrano solo un ricordo lontano. Le giornate si accorciano, la mattina salendo in macchina accendiamo l’aria calda, esce il fumetto dalla bocca quando respiriamo e stiamo meditando di tirare fuori il piumino invernale. Inoltre la pioggia battente dei giorni scorsi è arrivata a ricordarci, nel caso in cui non lo avessimo già fatto, che siamo in pieno autunno.

Mettete dunque da parte quelle magliette leggere che avete usato fino a poco tempo fa, copritevi: questo è il tempo delle sciarpe, delle foglie gialle, delle castagne, dei tramonti da cartolina e delle zuppe calde!

Per entrare meglio nello spirito di questi giorni, ecco dunque la famosa top ten tutta bellunese che questa volta torna per consigliarvi le dieci cose da fare a Belluno in autunno!

#10 Pasticcini e panini dolci alla zucca 

Se c’è una cosa positiva del frescolino autunnale è che richiede abiti pesanti. Cosa vuol dire questo? Che nessuno vedrà quel rotolino che spunta se vi concedete qualche prelibatezza in più, e il corrimano dell’amore che circonda il vostro girovita resterà solo un segreto tra voi e il vostro maglione.

Godetevi quindi gli ottimi dolci bellunesi che si trovano in tutti i panifici e pasticcerie della zona. Che poi, pensandoci bene, se nessuno vi vede mentre lo mangiate, quel dolce non ha calorie…

#9 A caccia di pigne

Le domeniche d’autunno sono i giorni migliori per andare a fare delle passeggiate nei boschi a caccia di pigne cadute dagli alberi. E allora, quale migliore occasione per raccoglierle e renderle uniche e particolari con pochi semplici accorgimenti?

Le pigne, infatti, sono perfette per realizzare in casa gli addobbi di Natale! Infondo non manca poi così tanto…

#8 Cappello

Dai, parliamoci chiaramente: ma quanto sono affascinanti gli uomini e le donne col cappello? Pensate ad un Chaplin senza bombetta, o ad un Indiana Jones senza il cappellaccio a falda larga, un Dottor Zivago senza il colbacco di pelo o Mary Poppins senza il suo copricapo con l’immancabile fiore. L’autunno è la stagione ideale per sfoggiare il vostro cappello preferito e girare fieri per le vie del centro, forti del vostro fascino irresistibile. Perché in autunno non è l’abito che fa il monaco, ma il cappello.

#7 Saltare in un mucchio di foglie

Inutile che fate a finta di niente, noi bellunesi cerchiamo sempre di fare i duri ma in fondo siamo dei giocherelloni. Per cui ammettetelo: quanto vi piace saltare sulle foglie colorate che cadendo si raggruppano in soffici mucchietti ai piedi degli alberi?

#6 La zucca di Halloween

Scavare una zucca tentando di ricreare il malefico ghigno di Jack’-o’-Lantern è un lavoro complesso ma il risultato dà una certa soddisfazione!

Noi però vogliamo darvi un consiglio “green”: decorate la zucca esternamente, evitando così di sprecare quello che potreste mangiare.

Se volete decorare la zucca con una faccia mostruosa, fatelo con colori ad acqua, un modo per essere certi che la pittura non penetri nella buccia dell’ortaggio arancione!

#5 Gli alberi al museo

Gli alberi e la loro bellezza sono i grandi protagonisti di questa stagione, specie in un territorio come il nostro: indossano colori caldi e rendono morbido il nostro cammino.

Lo sapevate che è in corso una mostra sugli alberi nella pittura e nella scultura dei grandi artisti veneti dall’Ottocento a oggi?

E’ allestita a Palazzo Crepadona, in centro a Belluno, e s’intitola Montagne, fiumi e lagune di alberi. Avete ancora pochissimo tempo per visitarla: fino al 1° novembre.  Affrettatevi, ne vale la pena!

#4 Zuppe

Le zuppe sono un piatto tipico della stagione autunnale e possono dare grande soddisfazioni: mangiate in compagnia creano subito un’atmosfera allegra e se mangiate calde calde sono una vera e propria coccola. Per cui sbizzarritevi amici! Verdure, legumi, cerali, a pezzettoni, passate o vellutate.

E, ovviamente, poi dateci la ricetta 😉

#3 Passeggiate nei boschi

Qualcuno ha detto che il bosco d’autunno somiglia ad un sommesso incendio e che proprio per questo, ad ogni albero, come a un falò, ci scaldiamo l’anima.

I boschi nel bellunese sono tantissimi e tutti belli: noi vi consigliamo il Bosco delle Castagne, il Nevegal, la zona di Castion con Modolo e Pittonzelle, il Boscon e Bolzano Bellunese. Vi bastano?

#2 Castagne

Quale frutto più della castagna profuma di autunno? Non parliamo solo di aroma, ma anche di colore e gusto. Potete comprare le castagne nelle bancarelle del centro storico, nei supermercati, oppure organizzare delle gite domenicali andando a caccia di questa prelibatezza. In entrambi i casi darà una certa soddisfazione arrostirle tutti insieme, magari accompagnandole con un bel bicer de vin.

#1 Fiera di San Martino

Provate a pensarci: la fiera di San Martino è o non è l’evento che più caratterizza l’autunno bellunese?

Stiamo parlando della fiera mercato che risale alla fine del ‘300 e che è dedicata al patrono della città. Già alcuni giorni prima dell’evento, il centro storico si riempie di scultori che intagliano meravigliose opere sul legno, regalando a Belluno un’aria irresistibilmente artistica e delicatamente profumata.

Il 14 novembre 2015 il centro storico si riempie di una ricca varietà di bancarelle, castagnate, manifestazioni enogastronomiche e del mercatino dell’antiquariato “Cose di vecchie case”. Ci vediamo lì, vero?

 

Siamo sinceri: ci sono certi momenti in cui rimpiangiamo la bella stagione perché abituarci al freddo e alle giornate corte non è semplice.

Però, quello che c’è di bello ed unico nell’autunno, è che quando il mattino ci si sveglia dopo una settimana di pioggia, di nebbia e umidità, tutto il paesaggio improvvisamente sembra ubriacarsi di sole, le montagne brillano e i tramonti lasciano senza fiato.

E allora ammettiamolo: anche l’autunno bellunese sa essere davvero adorable!

 

Fotografia di Silvano Fantini

Belluno
10 cose da fare, belluno, evidenza, homepage

Le 10 cose che solo chi è cresciuto a Belluno può capire

 

Se anche voi siete cresciuti a Belluno e dintorni un po’ di tempo fa, se vivete ancora qui oppure vi siete trasferiti altrove, se ogni tanto camminando per le vie della città vi trovate a pensare “eh, ai miei tempi non era così”, se nella vostra infanzia non c’è stata traccia di smartphone, computer e tecnologie varie, se sapete cos’è il gioco del Ròlo e il Liston era il vostro social network preferito, allora questo articolo fa per voi.

Adorable Belluno torna con la sua rubrica “Le dieci cose” presentandovi Le 10 cose che solo chi è cresciuto a Belluno può capire.

10 #San Nicolò

Come dimenticare i momenti di sano terrorismo legati all’arrivo di questo fantastico personaggio? Per tutto il mese di novembre e fino al 5 dicembre, ogni scusa era buona perché le mamme bellunesi ammonissero i bambini: “Se no te sta bon no riva San Nicolò”.

9 #Liston

A partire dai 12-13 anni, insomma da quell’età in cui ci si accorgeva dell’esistenza dell’altro sesso, la camminata avanti e indietro per il Liston, fin quasi a consumarlo, era l’unico modo per ammirare la fauna locale.

8 #Pannocchie

Uno degli sport estivi più gettonati: scappare con la combriccola di amici dallo sfortunato signore di turno che ti rincorreva col forcone perché gli avevi rubato le pannocchie. Che buone però arrostite!

7 #Estate

La casa, d’estate, aveva l’unica funzione di ospitarti la notte per dormire. Un accessorio del tutto superfluo, davvero poco allettante rispetto ai prati, ai boschi, alle piazzette, ai borghi e ai campi in cui giocare con gli amici ai giochi più disparati.

6 #Sagra dei Fisciòt

L’evento dell’anno, qualcuno ci scrive che addirittura era l’unica sagra. Quanta gente in giro per le vie del centro, e che strane cianfrusaglie nelle bancarelle. Un tripudio di colori, il vestito buono per l’occasione, l’attesa per l’esito della lotteria e, se eri fortunato, ci scappava pure lo zucchero filato.

5 #Prima Neve

Giorni incerti, sempre più freddi e sempre più corti, poi finalmente eccola: la prima neve. E allora via a cercare i pendii migliori trascinando lo slittino o il “ferion” in posti incredibilmente ripidi, coi piedi bagnati e i denti che battevano. Ma d’altro canto chi se ne importava? La sensazione di scivolare veloci sulla neve fresca con lo slittino meritava tutta la fatica fatta!

4 #Campi da calcio

L’arte di improvvisare campi di calcetto praticamente ovunque. L’unico requisito? Che la superficie fosse il più piana possibile. E poi bastoni, sassi, ciabatte e chi più ne ha più ne metta per segnare le porte e i confini del campo.

E allora quale posto migliore della strada? Che tanto le macchine erano poche, e il calcetto era sacro: le auto lo sapevano e avevano imparato a schivare i “campetti”.

3 #Tormentoni

Alzi la mano chi non se l’è mai sentito dire: se sei nato e cresciuto a Belluno e dintorni, questo è praticamente impossibile. Una frase che rappresenta una certezza, un vero e proprio modo di attaccare bottone, L’approccio di tutte le nonne comprese tra i 70 e i 90 anni: “Setu fiol de chi ti bel?”, con annessa “strucada de ganassa”.

2 #Ròlo

Il gettonatissimo gioco che si faceva in tutti i cortili in periodo pasquale. Lo scopo era quello di far rotolare il proprio uovo colorato sulla pista, per colpire quelli degli altri producendo il famoso “chec” (rumore del colpo) e guadagnarsi la possibilità di un nuovo lancio.

Lo scivolo veniva fatto con un “cop” o con una tavola di legno usata per lavare i panni, e i coloranti delle uova erano rigorosamente naturali: ad esempio si usavano “radicele”, i fondi del caffè e ancora le bucce delle cipolle.

1# Piave

La “piscina” più frequentata del bellunese, nonché gratuita, si chiamava…Piave. E via alla ricerca dell’angolo di fiume più adatto ai tuffi, e poi grandi nuotate nell’acqua che era sempre e comunque freddissima. Ma il divertimento era assicurato!

Tenendo sempre presente, come dice Palahniuk, che “Il motivo principale per cui la gente se ne va dai paesini di provincia è perché così poi può sognare di tornarci. E il motivo per cui ci resta è per sognare di andarsene”, possiamo dire -e ne siamo abbastanza sicuri- che crescere a Belluno non è stato affatto male!

Voi che ne pensate? Raccontatecelo!

 

10 cose da fare, belluno

Le dieci cose che ti mancano di Belluno

Ritorna l’attesissimo appuntamento con la rubrica delle dieci cose di Adorable Belluno!

Questa volta ci occupiamo di Belluno da un punto di vista diverso: parleremo della cittadina ai piedi del Serva vista però attraverso gli occhi di chi l’ha dovuta o voluta lasciare.

Sono molte le persone che sono nate qui e che ora vivono altrove e si sono rifatte una vita in un paese straniero, parlano un’altra lingua e respirano odori così diversi da quelli di Belluno.

C’è chi è emigrato per una vita migliore, chi perché si è innamorato, chi è scappato dalla guerra, chi si è allontanato per lavoro e, ancora, chi è partito per un viaggio e ha deciso di non tornare più.

Abbiamo voluto fare un sondaggio tra gli amici di Adorable che vivono in un’altra città, e dobbiamo ammettere che ci avete raccontato delle cose davvero interessanti, talvolta persino divertenti, altre, invece, commoventi.

Siete pronti a leggere la top ten delle cose che risvegliano un po’ di nostalgia ai nativi bellunesi che vivono altrove?

Eccovi serviti!

10 #odori e sapori. Il profumo di fieno appena tagliato, l’odore di neve che si sente verso la fine di novembre. Il mitico panino col pastin che salva la vita dopo i lunghi aperitivi, la polenta con lo schiz che è sinonimo di “casa” e i radici da prà col lardo che non li trovi così buoni da nessun’altra parte.

9 #mercato. L’atmosfera familiare del mercato del sabato mattina, per nulla caotica, in cui tutti si fermano a chiacchierare e a salutarsi ma senza urlare, perché i bellunesi non sono chiassosi.

8 #sagre estive. Con tutto quello che le rende semplici e tipiche, compreso il mangiare su piatti di plastica (che nel tragitto dal banco al tavolo è probabile che si perda qualcosa per strada) e cantare a squarciagola puntualmente le solite canzoni sotto il palco, salvo poi lamentarsi che sono sempre le stesse.

7 #passeggiate. Le camminate dopo pranzo, ma anche le passeggiate pomeridiane. Il fatto che a Belluno esci di casa e dopo pochi minuti ti ritrovi in mezzo al verde. La natura che è a “un tiro di sciop” da casa.

6 #casa. Il fatto che il paese in cui nasci te lo porti dentro. Chiudere gli occhi e sapere esattamente dove ti trovi e cosa ti scorre attorno è una sensazione impagabile.

5 #chiaccherate. La gente che ti saluta per strada o al supermercato e si ferma a fare due chiacchere non programmate.

4 #ombrette. Le ombre di rosso o di bianco, e l’aperitivo della domenica mattina che sembra quasi un rituale. Ma anche il caffè del bar del paese che non è mai solo un caffè, ma una chiacchierata familiare con il barista.

3 #montagne. Svegliarsi la mattina e vedere le Dolomiti rosa. Hanno colori e luci che non si trovano più. E il senso di protezione che danno: circondando Belluno sembra che ci abbraccino, e poi alzando gli occhi sai sempre dove ti trovi.

2 #famiglia. La famiglia che è rimasta a Belluno. Questa è stata la parte più difficile: dovercela fare senza di loro in una città che non conoscevo; ci sono dei momenti in cui la nostalgia mi prende lo stomaco. Alcune volte penso che sarebbe così bello uscire dal lavoro e passare anche solo dieci minuti da mia mamma!

1 #tutto. Non so come esprimere il concetto, ma la verità è che per quanto Belluno non abbia niente (come tanti dicono), beh, per me aveva tutto.

Un grazie di cuore a tutti i bellunesi che vivono altrove e che hanno voluto condividere con noi di Adorable i loro pensieri.

A presto amici!

10 cose da fare, belluno, Curiosità

Le dieci cose che forse non sapete di Belluno

Siete stanchi delle solite cose da vedere a Belluno? 

Conoscete già tutte le principali attrazioni della città e avete sete di curiosità da vedere, di leggende di una Belluno da scoprire?

Per chi non è bellunese o viene a Belluno per la prima volta, o per chi l’ha scelta come città d’adozione, ma anche per chi  è nato qui e forse non conosce la città come crede…ecco le dieci cose che forse non sapete di questa Adorable Belluno.

La rubrica dieci vi racconta delle vere e proprie chicche per avere un punto di vista diverso su una città i cui angoli raccontano storie affascinanti, retroscena sorprendenti e, talvolta, persino divertenti.

1 #Questione di prospettiva

Uno dei panorami più belli del centro storico di Belluno è quello che si vede scendendo da Via San Lucano e dirigendosi verso Palazzo Doglioni Dalmas: da qui viene quasi spontaneo girarsi a destra e ammirare la distesa del Piave.

Ma se invece con un moto anticonformista vi giraste dall’altra parte? Beh, scoprireste che in alto a sinistra c’è un signore che se ne sta lì a leggere un libro: stiamo parlando del busto di Andrea Alpago, un umanista del ‘500 che ha tradotto dall’arabo il Canone medico di Avicenna, testo base degli studi di medicina in Europa.

2 #Reliquie misteriose

All’interno del Duomo di Belluno è conservata fin dal 1471 la cosiddetta Sacra Spina: si narra che provenga dalla corona di spine della Passione di Cristo.

Ma l’alone di mistero si infittisce: la reliquia è praticamente inaccessibile, infatti è conservata all’interno di un tabernacolo che si apre soltanto con cinque chiavi che, fin dal tempo del Rinascimento, vengono affidate a cinque persone diverse della città di Belluno.

3. #Brio tedesco

Vi siete mai fermati ad osservare il campanile di Santo Stefano? Non avete mai notato niente di strano?

Fate caso all’orologio: è diviso in ventiquattr’ore, secondo l’uso tedesco del Quattrocento.

4 #Nomi

Se è vero che il tragico episodio del Bosco delle Castagne è abbastanza noto, è vero anche che quasi nessuno conosce i nomi dei dieci partigiani uccisi per impiccagione il 10 marzo 1945. Ci pensiamo noi: Mario Pasi detto “Montagna”, Giuseppe Santomaso detto “Franco”, Marcello Boni detto “Nino”, Francesco Bortot detto “Carnera”,  Pietro Speranza detto “Portos”, Giuseppe Como detto “Penna”, Ruggero Fiabane detto “Rampa”, Giovanni Cibien il “Mino”, Giovanni Candeago detto “Fiore” e infine un soldato francese chiamato Joseph di cui, purtroppo, non si sa nient’altro.

5 #Un cinema sacro

Il Cinema Italia in Via Garibaldi è l’ultimo superstite in centro città di ben 5 sale cinematografiche. Lo sapevate che è stato costruito nel 1926 dove prima sorgeva l’antica chiesa di S. Maria Nova, eretta nel 1326 e distrutta in Età Napoleonica?

6 #Parentesi osé

Tra Via Mezzaterra e Santa Maria dei Battuti, un po’ nascosta nel fondo di un viottolo, fino al 1958 c’era una frequentatissima casa chiusa.

L’esistenza di questa casa del peccato, tra le altre cose, costituiva motivo di vanto nella diatriba campanilistica tra Feltre e il capoluogo: gli abitanti di Belluno più sfacciati, infatti, schernivano i feltrini dicendo che a Belluno ci si divertiva, mentre a Feltre si dovevano accontentare del manicomio provinciale!

E così fino a non troppo tempo fa, tra le vie del centro, a tarda notte, si sentiva cantare così: “E in mezzaterra l’è la zia Pina/ l’è la rovina di noi alpin”’.

7 #Castagna pop

Vi siete mai chiesti perché le castagne sono così popolari nel bellunese? E perché ci si ostini ad inserirle in improbabili ricette dolci e salate, crude, cotte, tritate, schiacciate, seccate, insieme al latte o mischiate con spezie? Perché prima dell’arrivo della patata dalle Americhe, quindi fino al 1700, le castagne costituivano l’alimento base, una specie di “pane dei poveri”.

8 #Primati

Ippolito Caffi è un pittore di fama mondiale che nacque a Belluno nel 1809. Lo sapevate che fu uno dei primi ad imprimere sulla tela la nuova vita delle città quando il buio della notte venne rischiarato prima dalle lanterne, e poi dalle lampade a gas?

9 #Francesismi

Porta Dojona è un resto del sistema murario che cingeva la città di Belluno. Sapete da cosa deriva il suo nome? Dal vicino torrione che in francese si chiama donjon. Un’altra curiosità: la potente famiglia bellunese a cui erano affidate le mansioni di sistema civico di difesa si chiamava Doglioni: guarda caso l’etimologia è la stessa.

10 #Il diluvio universale

Il nome Gusela del Vescovà significa “ago del vescovo”; come molti sapranno si tratta di una formazione rocciosa sottile e longilinea che vista dalla valle ricorda proprio un ago. Quello che forse non sapete è che, secondo la leggenda, la mitica Gusela fece nientepopodimeno che da ormeggio all’arca di Noè. Niente male, no?

10 cose da fare, belluno, castion, itinerari, nevegal, percorsi, Valle dell'ardo

Le dieci passeggiate da fare in primavera

La primavera è il momento più bello per passeggiare a Belluno: la stagione offre l’occasione giusta per scoprire nuovi sentieri e percorrere quelli già noti, godendo di panorami che in questo periodo vestono colori meravigliosi.

Ci sono moltissimi motivi per uscire di casa e fare una bella camminata: passeggiare fa bene alla salute, fa bene al cuore e anche all’umore. Certo, a volte è dura sconfiggere la pigrizia, specialmente se non si sa bene in che tipo di percorso ci si sta imbattendo.

Ma da oggi, almeno di questo, non dovete più preoccuparvi! Ci pensa Adorable Belluno che ritorna con la sua rubrica #dieci per proporre un itinerario studiato ad hoc per ognuno di voi!

Non avete più scuse: indossate le scarpe da ginnastica e uscite dalla porta di casa o voi che siete…

#curiosi: vi piace passeggiare ma preferite farlo in città. Amate scoprire gli angoli nascosti del centro senza però cadere nella banalità. Ecco la nostra proposta: una passeggiata tra il Centro Storico di Belluno e la zona del Piave. Partite da Piazza dei Martiri, proseguite su Piazza Santo Stefano e prendete le scalette che conducono a Borgo Prà. Passeggiate lungo l’argine del Piave fino a raggiungere Borgo Piave e da lì prendete il Ponte della Vittoria, le scalette di Sottocastello e tornate in Piazza dei Martiri. Tempo stimato: un’ora. Scorci indimenticabili assicurati.

#romantici: l’evergreen di tutte le passeggiate per gli innamorati, la chiesetta di San Liberale. Partendo da Cusighe, la meta è raggiungibile in una mezz’ora di strada in salita alla fine della quale vi consigliamo di asciugarvi il sudore dalla fronte e di sfoderare le vostre più belle parole d’amore.

#amanti della musica: vi è mai capitato di ascoltare un concerto al Bus del Buson, l’auditorium naturale di Belluno? Se non lo avete mai fatto ve lo consigliamo: un’esperienza unica. Come arrivarci? Raggiungete il parcheggio dove inizia il sentiero per il Rifugio VII Alpini (Monte Schiara). Il percorso è semplice, il ritorno un pò faticoso perché ripido: raccomandiamo di non uscire dal sentiero.  Tempo stimato: un’ora e mezza tra la passeggiata e la visita. Un consiglio: una volta arrivati al Bus del Buson provate, piano piano, ad intonare la vostra canzone preferita. Effetto acustico emozionante.

#sportivi: camminata dal Nevegal al Rifugio Visentin (1764 m s.l.m.), itinerario per eccellenza rivolto agli amanti dello sport a diversi livelli di difficoltà, per accontentare tutti i gusti e le più ampie aspettative. Dal Rifugio La Casera proseguire fino al Rifugio Bristot e, successivamente, fino al Rifugio Visentin. Il ritorno è possibile per lo stesso percorso. Numerose e invitanti le possibilità di fermarvi a riprendere fiato e a rifocillarvi.

#da stimolare: camminare non vi dispiace, ma trovate più semplice farlo se sapete che alla fine delle vostre fatiche vi attende un adeguato momento di relax. Bene, e allora seguite l’itinerario per i “curiosi”, spiegato qui sopra, fino al Ponte della Vittoria. Da qui superate la rotonda del Ponte e prendete le scalette che vi conducono fino all’argine destro del Piave. Raggiungete la zona chiamata “Piave Beach” e fermatevi a fare una pennichella, una partitina a pallavolo, a prendere il sole o a leggere un libro. Tempo stimato: un’ora di passeggiata. Non stimabile, invece, il tempo della sosta.

#amanti della storia: un percorso meditativo sulle tracce di eventi storici che hanno segnato la storia della città di Belluno. Direzione? Bosco delle Castagne, luogo della strage nazista del 7 marzo 1945. Partenza da Vezzano nei pressi della Chiesetta di San Sebastiano: da qui si snoda un sentiero che conduce fino al Bosco delle Castagne, da cui è possibile proseguire per Tisoi, Bolzano Bellunese e tornare per la stessa strada. Tempo stimato: 1 ora e mezza.

#bucolici: vi proponiamo un itinerario che conquista per la sua capacità di catapultare in un’atmosfera contemplativa. Da Salce a Sois, attraverso Giamosa: lasciate l’auto al Centro Commerciale di Salce e, una volta attraversata la strada, fiancheggiate il campo e risalite verso Giamosa grazie ad alcune caratteristiche stradine interne fino ad arrivare a Sois. Tempo stimato: 1 ora e 15 minuti.

#cittadini: la caratteristica passeggiata lungo il Liston. Mentre camminate per il centro di Belluno, lasciatevi tentare dalle gelaterie, dai panifici e dalle vetrine colorate. Soddisfate i sensi e osservate i numerosi monumenti delle piazze del centro. Consiglio: con una guida in mano vi sarà tutto più chiaro. E con un gelato in pancia sarà tutto ancora più bello.

#stressati: vi sentite stanchi, nervosi e non ne potete più? È scientificamente provato: camminare in mezzo alla natura riduce lo stress e aumenta il benessere mentale, oltre a quello fisico. Come a dire che una boccata d’aria fresca e pulita rinfresca la mente. Noi vi proponiamo di passeggiare a Modolo, in zona Castion: un contesto verde, panoramico e rilassante. Tempo stimato: un’ora e mezza.

#adrenalinici: la meta che fa per voi? La cima del sovrano incontrastato di Belluno: il Monte Serva. Partenza dal Col di Roanza ( 845 m s.l.m.), salite fino all’imbocco del sentiero 517. Dirigetevi verso la casera Pian dei Fioc (1740 m s.l.m.) e proseguite fino alla cima (2133 m s.l.m.), raggiungibile percorrendo le balze erbose semi-verticali che caratterizzano il Monte Serva. Tempo stimato: 3 ore e mezza. Il percorso è ripido e faticoso. Un valido motivo per andarci? Panorama mozzafiato a 360°. Più alto di voi solo il cielo. Sensazione di libertà totale. Inoltre, se la giornata è limpida, vi capiterà di vedere anche il mare.

 

Bene, ora non vi resta che sperimentare le passeggiate che vi abbiamo proposto. Noi le abbiamo già provate tutte. E voi cosa aspettate?

 

10 cose da fare, belluno, castion, nevegal

Le 10 cose da fare a Belluno in Primavera

È ufficiale: la Primavera è arrivata. Non la vedete? Alle sette della sera è ancora chiaro, il sole è piacevolmente tiepido, le donne passeggiano per il centro più sorridenti e colorate, le prime fioriture riempiono timidamente l’aria di buoni odori.

Che poi, si sa…la Primavera è la stagione degli amori. Il nostro consiglio? Innamoratevi di Belluno e della sua natura che si risveglia, imitatela.

E allora cosa aspettate? Non trascorrerete mica il vostro tempo libero in casa (o comunque in luoghi chiusi), vero? Ecco a voi qualche idea su che cosa fare a Belluno in Primavera.

1. #Bicicletta. Sgranchite i muscoli e riprendete a respirare aria vera e non condizionata. Sono molti i percorsi cicloturistici che si possono fare a Belluno e nelle zone limitrofe, ma anche semplicemente andare a fare la spesa in bicicletta è un’ottima idea!

2. #Frutta&Verdura. Fate la spesa al mercato. Comprare frutta e verdura fresche, e non impacchettate, risveglia i sensi e riconcilia col mondo.

3. #Correre. Quando si corre capita che la mente si svuoti dei pensieri negativi per lasciare fluire quelli buoni. Si può correre ovunque, per le vie del centro o in zona Modolo a Castion, in qualsiasi direzione. Si può andare lenti o veloci, addirittura contro vento, l’importante è che lo si faccia!

4. #Gelato. Se è vero che una rondine non fa primavera, è vero però che un gelato alla frutta mette allegria. Siete stressati? Avete voglia di una pausa? Mangiate un gelato prodotto nelle tante gelaterie del centro di Belluno, possibilmente colorato e rigorosamente su cono, di quelli che sporcano le mani e impiastricciano la bocca.

5. #Picnic. Approfittate delle domeniche di sole per fare un bel picnic con gli amici nei numerosi prati fioriti in Nevegal, a Castion, o a Col di Roanza. Gli ingredienti? Una bella compagnia ed un cestino contenente manicaretti. Relax assicurato.

6. #PausaPranzo. Non è necessario aspettare la domenica per mangiare all’aria aperta. Provate a trascorrere la vostra pausa pranzo in quella che è stata ribattezzata “Piave Beach”! Da soli o in compagnia, basta un’ora di pausa pranzo all’aperto per ritrovare la giusta carica!

7. #Escursioni. Non avete scuse: viviamo in una delle terre più ricche di meravigliosi itinerari di montagna. E si dà il caso che ce ne siano davvero di tutti i tipi: dalla passeggiata di mezz’ora in località come il Bus del Buson, fino ad escursioni più impegnative come la risalita del Monte Serva. Sbizzarritevi.

8 #Aperitivo. Sorseggiare un aperitivo in terrazza, o nei tavolini all’aperto dei numerosi bar in centro storico, ha tutto un altro sapore. Godersi i caldi raggi del sole mentre si chiacchiera tra amici è una di quelle cose che fa prendere la vita un po’ più alla leggera.

9 #Yoga&Meditazione. Ascoltate i suoni della natura mentre il vostro corpo incontra la vostra mente in un percorso meditativo.

10 #Creatività. Da sempre poeti e artisti hanno avuto a cuore la Primavera, momento in cui la natura rinasce, riconquista i suoi colori e si risveglia in generale dal torpore invernale. Essere circondati da questa atmosfera di generale rinascita e di colore ben dispone verso il mondo esterno e stimola la creatività. In mano penne e pennelli e fate uscire l’artista che c’è in voi! In fondo i panorami del bellunese, diciamocelo, non sono niente male…

10 cose da fare, belluno, eventi, nevegal

I dieci luoghi più romantici di Belluno

Siete degli inguaribili romantici che cercano sempre la cornice perfetta per dolci dichiarazioni? Oppure degli impavidi avventurieri alla ricerca di emozioni adrenaliniche? Belluno ha delle sfaccettature di magia adatte ad ognuno di voi, e San Valentino è l’occasione ideale per conoscerle o riscoprirle. Una città fatta di tramonti infiniti, borghi pittoreschi e montagne incantevoli, di tanto verde e un pizzico d’arte, che non guasta mai.

Bene, e allora cosa aspettate? Non vi resta che leggere la lista dei dieci luoghi più romantici di Belluno, top list realizzata grazie al vostro contributo social, e trasformare il giorno degli innamorati in un momento….:

10 #Avventuroso. Il cielo stellato contemplato dalle casere del Monte Serva è sicuramente una cornice suggestiva e romantica per un rendez-vous a due. Un’escursione sicuramente adrenalinica, specialmente se intrapresa armati di pile frontali e ciaspe. Quando andarci quindi? Quando volete dichiarare amore eterno…

#RicercatoVia Garibaldi, una piccola viuzza dal sapore medievale, dove si affacciano i balconi delle case colmi di fiori colorati. Il luogo acquista sicuramente fascino se romanticamente attraversato abbracciati alla vostra dolce metà, magari mangiando una frittella, per rendere il momento ancora più dolce!

8 #UnconventionalVia San Pietro, una via del centro città non molto frequentata. Cosa fare? Passeggiateci di sera, quando la città è illuminata solo dai lampioni, assaporando l’atmosfera di uno dei quartieri più romantici della città di Belluno.

#CaratteristicoBorgo Pra, in particolare Piazza San Lucano e Via San Giuseppe. Qui gli scorci romantici e gli angoli segreti non mancano. Passeggiate lungo suoi viali mano nella mano: vi sembrerà di camminare in un sogno. Trascorrendo un pò di tempo in questo luogo, non mancherà nessun dettaglio al vostro momento romantico!

#Speciale. Il Nevegal e la sua Casera, una vera e propria terrazza panoramica, meta di tutte le coppie bellunesi da generazioni e generazioni. Che sia estate oppure inverno, il Nevegal è per molti un luogo perfetto dove trascorrere dei momenti indimenticabili. La magia della montagna e i profumi della natura incontaminata sono gli ingredienti perfetti per una ricetta d’amore tutta bellunese.

#Irresistibile. Il Belvedere sul Piave.  Andateci al calare del sole: il tramonto é il momento più magico di tutta la giornata se visto da lì. Se siete fortunati potrete vedere il sole baciare il Monte Avena, tingendo il cielo di rosso. Il luogo ideale per un lungo abbraccio.

#Popolare. Vediamo in maniera particolare quali sono i luoghi del centro che risultano irresistibilmente romantici. Via Mezzaterra e Piazza delle Erbe: una deliziosa piazzetta e la via che l’attraversa, dove gli edifici abbracciano l’area attorno alla fontana, uno spazio raccolto perfetto per un aperitivo a due prima di cena. Grado di romanticismo? 10.

#Suggestivo. Il  centro storico di Belluno merita il podio, a pieno titolo. Citato da moltissimi amici e followers che raccontano come le vie più antiche del centro siano impregnate di quel fascino unico e intramontabile della città vecchia, diventa lo scenario perfetto per il più romantico dei baci.

#Fiabesco. A raggiungere il secondo posto in questa classifica è Piazzetta Santo Stefano. Ingredienti: un parco verde che abbraccia una fontana che sembra disegnata. Sullo sfondo?Una graziosa chiesetta, un panorama mozzafiato ed una gradinata degna di una principessa. Bisogna aggiungere altro?

1 #Poetico. Andate alla Chiesetta di San Liberale. Il luogo più romantico di Belluno è proprio questo, lontano dal centro della città, da dove si può godere di una vista mozzafiato. Ancora più affascinante se visitata la sera, quando le luci delle case, dei negozi e delle strade della Valbelluna si illluminano, regalando un panorama da sogno. A San Liberale, al calar del sole, qualsiasi parola suonerà poetica…