Porta Dojona

Prende il nome dal vicino torrione (Dojon) con cui costituiva un complesso fortificato, già sede vescovile, all’angolo nordorientale delle antiche mura. L’arco interno venne innalzato nel 1289 da Vecello da Cusighe per il vescovo-conte Adalgerio da Vili alta: tale intervento, all’interno del rifacimento generale della cortina muraria resosi necessario dopo il tramonto del dominio di Ezzelino da Romano, è testimoniato da una lastra in pietra, murata al di sopra dell’arco, che presenta la più antica riproduzione dello stemma cittadino. Il raddoppio rinascimentale è opera di Niccolò Tagliapietra e venne realizzato nel 1553. La copertura di collegamento tra la nuova e la vecchia porta fu decisa ed attuata nel 1622. l battenti in legno originali sono ancora, secondo la tradizione, quelli rifatti dopo l’assedio imperiale del 1509. Il leone veneziano originale venne scalpellato dai Giacobini nel maggio del 1797. AI suo posto venne inserito alla fine dell’800 l’esemplare quattrocentesco che originariamente campeggiava sopra il primo arco e che era rimasto inglobato dalla copertura seicentesca, che lo aveva fortunosamente sottratto alla vista degli scalpellatori napoleonici. La porta è stata oggetto di un recentissimo, accurato restauro. Scopri di più sui “muri parlanti” di Porta Dojona cliccando qui.

In ancient times this was also known as “Porta di Foro”, and took its name from the nearby tower (Dojon) which together constituted a fortification at the north east corner of the old city wall. The internal arch was erected in 1289 by Vecello da Cusighe. The renaissance front door from 1553 is by Niccolò Tagliapietra, the roof was added in 1622. Also of note are the antique wooden shutters. More about Porta Dojona and “its talking walls” here.

 

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